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I° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI CONFRATERNITE E RELIGIOSITA' POPOLARE

Il Priorato Confraternite per l'Archidocesi di Genova ha partecipato al I° Congresso Internazionale di Confraternite e Religiosità Popolare che si è svolto a Siviglia dal 25 al 31 ottobre scorso.

Erano presenti rappresentati delle seguenti Confraternite:

- S.Maria Assunta di Caprafico (Nervi)

- S. Antonio Abate e Paolo I° Eremita

- Nostra Signora del Rosario - Promontorio

- Arciconfraternita Nostra Signora del Monte

- Santo Rosario di Nervi (Turchini)

- Morte e orazione - Pontedecimo

- S. Pietro e Paolo di Isoverde

- San Giacomo della Marina

- S.S. Sacramento di Montesignano.

Il congresso ha riunito i rappresentati di confraternite provenienti da tutto il mondo.
La città di Siviglia, famosa per la sua Settimana Santa, è stata lo sfondo ideale per tale congresso.

Sullo svolgimento del Congresso verrà data comunicazione con altro articolo, preparato dalla Prof. Ginella Capini.

Domenica 31 ottobre durante la S. Messa solenne si è svolta l'emozionante cerimonia di incoronazione della Modonna della Stella.

Alla sera la statua incoronata, è stata portata in processione dalla Cattedrale, attraverso le vie cittadine, alla Confraternita nel popolare quartiere di Triana dove è giunta nelle prime ore del mattino seguente.

Il nostro gruppo si è recato davanti alla Cattedrale e dopo più di un'ora e mezza di attesa (per poter avere un posto tra le prime ...dieci file di persone!) abbiamo potuto assistere all'uscita della processione.
Le candele accese attorno alla statua della Madonna della Stella, i fiori che i fedeli facevano cadere dalle finestre, la cattedrale illuminata a giorno e la musica della banda hanno creato una tale atmosfera che nessuno di noi è riuscito a trattenere lacrime di commozione.

Durante la nostra permanenza a Siviglia, abbiamo avuto la possibità di visitare la citta ed alcune delle mostre e "percorsi" inerenti le Confraternite.
Siamo rimasti letteralmente affascinati davanti alla bellezza delle casse e degli abiti processionali, delle mazze, e di tutto quanto appartiene alla tradizione delle confraternita spagnole.

Siamo riusciti anche a visitare Granada con la sua splendida Alahambra, il Generalife e la Cattedrale.

Durante questo nostro viaggio abbiamo avuto l'opportunità di fare nuove conoscenze, di fraternizzare tra di noi, e di scambiarci notizie riguardanti le rispettive Confraternite di appartenenza.
Siamo stati bene insieme e soprattutto alla sera durante la cena e negli spostamenti in pullman, abbiamo trascorso momenti di allegria ma anche di "formazione", in quanto il nostro Segretario Generale Gianni Poggi, ha potuto rispondere a varie domande che gli sono state formulate da alcuni partecipanti.

Al ritorno, prima di riprendere l'aereo per Milano, abbiamo fatto una breve sosta a Malaga.

Al rientro a Genova, tutti abbiamo espresso la nostra soddisfazione per aver partecipato a questa importante manifestazione, non solo quanto abbiamo potuto apprezzare dai lavori del congresso, ma anche per l'amicizia e l'armonia che ci hanno legati durante la nostra permaneneza a Siviglia.

Abbiamo promesso di rincontrarci tutti per vedere le fotografie ed i filmini del viaggio. Sarà una ulteriore occasione per trascorrere insieme ore di fraterna amicizia.


L’importanza delle Confraternite nella religiosità popolare evidenziata dal I° Congresso Internazionale di Siviglia

La tragica situazione del Guatemala, la nazione del centro America ancora segnata da una guerra civile che, dopo trentasei anni di soprusi, violenze ed eccidi, non ha potuto essere totalmente cancellata dagli Accordi Globali di Pace firmati tra governo e guerriglieri nel 1996, è stata oggetto di una delle relazioni più drammaticamente coinvolgenti presentate al I Congreso Internacional de Hermandades y religiosidad popular tenuto a Siviglia sul finire di ottobre. José Antonio Màrquez Pabòn, il padre cappuccino presidente della Caritas del Guatemala ha tratteggiato il quadro della religiosità popolare centroamericana e in particolare guatemalteca, "connaturata all'essenza e all'anima di questi popoli, punto fermo delle loro esistenze ", sullo sfondo di una società che si dibatte tra i problemi della povertà, della fame, delle epidemie, dell’analfabetismo resi più pesanti dall'insicurezza sociale e politica e dalla costante violazione dei diritti umani; le già precarie condizioni di vita dei paesi centroamericani sono poi state ulteriormente aggravate dal ciclone Mitch che ha aggiunto desolazione a desolazione.

Per popolazioni così martoriate la Chiesa diventa un polo di riferimento importante, specie se si schiera coraggiosamente dalla parte dei "piccoli", sull’esempio di Monsignore Gerardi, il vescovo di Città del Guatemala barbaramente assassinato il 26 aprile 1998, promotore del lavoro di documentazione sulle atrocità perpetrate durante gli anni di guerra civile raccolto nel Rapporto "Guatemala: Nunca Mas". Accanto alle autorità ecclesiastiche operano le confraternite, come quella fondata dallo stesso relatore Marquéz Pàbon, intitolata al Santissimo Cristo Crucificado del Martinico, che per la loro anima laicale possono maggiormente operare dall’interno nel campo della solidarietà e del volontariato.

Per cinque giorni, dal 27 al 31 ottobre, sotto le volte gotiche della cattedrale di Siviglia questa ed altre voci si sono succedute per analizzare la storia e il segno lasciato dalle confraternite, le associazioni laiche a carattere devozionale nate con scopi caritativi, di solidarietà e di mutuo soccorso tra i secoli XII e XIII, che tuttora possono continuare ad avere un ruolo importante nella società. Come ha sottolineato nel discorso introduttivo Carlos Arnigos Vallejo, Arcivescovo di Siviglia e presidente del comitato organizzatore del congresso, "le confraternite possono essere considerate come una delle forme tradizionali più genuine delle pietà popolare".

Il convegno è stato caratterizzato da un grande rigore e ha visto impegnati nei lavori circa trenta relatori di differenti nazionalità che a seconda delle loro qualifiche presentavano il versante devozionale o quello scientifico e storico dell'argomento. Nel corso delle sei giornate si sono svolte conferenze, dibattiti e tavole rotonde dove sono stati analizzati i temi riguardanti l'evoluzione dei mondo confraternale dall'età medievale ancien régime, fino a oggi e al rinnovamento avvenuto dopo il Concilio Vaticano II.

Particolare attenzione è stata rivolta all'esame della devozione popolare legata al culto delle immagini; in questo filone sono state focalizzate le pratiche penitenziali e quelle processionali ed è stata evidenziata l'importanza dei santuari, luoghi di culto presenti nella titolarità delle confraternite e per questo meta dei pellegrinaggi dei confratelli. Un'intera seduta è stata dedicata alle peculiari caratteristiche di confraternita e compagnie, divise fra la laicità di origine e l'obbedienza alla Chiesa, accompagnala spesso da una latente conflittualità.

La prova più evidente dei non sempre facili rapporti tra società laiche e autorità ecclesiastiche é rappresentata dalla necessità di fondare oratori propri, edifici dove potevano essere esibite ricchezze artistiche come segno tangibile del potere del proprio santo patrono ma che rappresentavano anche uno spazio di libertà conquistato, svincolato dai ritmi parrocchiali.

Con un ritorno anacronistico e ormai superato dalla realtà dei fatti, tra i numerosi congressisti presenti a Siviglia si coniavano solo due esponenti del gentil sesso, quasi a conferma nel tempo del retaggio di sostanziale misoginia delle prime confraternite, realtà prevalentemente maschili dove le donne, se ammesse, avevano ruoli gregari; ma le due signore hanno saputo dimostrare come ingiusta fosse la poca considerazione che alle donne veniva data nelle antiche associazioni. In particolare Liana Bertoldi Lenoci, docente di Storia moderna dell'Università di Bari, ha tenuto una relazione puntuale e ben documentata sulle caratteristiche e l'evoluzione del culto delle immagini in Italia, la cui conclusione vale la pena di riportare.

"Il cristianesimo nei suoi duemila anni di storia ha costruito un mondo devozionale fatto di immagini: i devoti hanno creduto come hanno saputo o potuto o come è stato loro insegnato. L'uomo del passato non sembra molto diverso in questo senso da quelli dei nostri giorni [...] l'immagine sacra è la stessa tavola di salvezza che già era stata per i nostri predecessori nel farli sentire meno soli, meno abbandonati a se stessi. Il fenomeno delle confraternite trae da questo le sue radici: la solidarietà, e l'assistenza sono un modo per vincere la solitudine ontologica dell'uomo. E le immagini devozionali sono anch'esse un modo per dar corpo e vita a una fede che aiuta a vincere la morte e la solitudine".

Il convegno si è distinto per l’impegno organizzativo che ha consentito, cosa rara in queste occasioni, di presentare già, a conclusione delle sedute, la curata edizione degli Atti. Inoltre lo sforzo organizzativo ha fatto sì che molte manifestazioni, liturgiche e laiche accompagnassero le giornate congressuali; numerose anche le mostre dislocate in più punti cittadini nelle sedi dei più prestigiosi oratori per meglio illustrare lo spirito, gli usi, l'incidenza nel tessuto sociale e i patrimoni delle confraternite che vantano una tradizione di religiosità, di solidarietà e di arte che risale a più di sette secoli.

In Siviglia e nell'Andalusia tali tradizioni sono fortemente radicate, come ha dimostrato la partecipazione emotiva che ha accompagnato la solenne incoronazione dell’immagine di Maria Santissima de la Estrella, venerata nell'omonima cappella confraternale situata nel quartiere della Triana, il suggestivo sobborgo di origine gitana, separato dal Guadalquivir dal centro della città e culla di toreri, canzonettiste e danzatori di flamenco. Anche la processione che ha riportato l'immagine della Vergine della Stella a su casa, protraendosi dalle ore diciannove del 31 ottobre alle ha concluso la manifestazione è stata testimonianza dell'intreccio inscindibile tra religiosità e folclore che contraddistingue l'anima andalusa.

Anita Ginella Capini