IL PRIMO SI' AL SIGNORE


Le origini e i primi anni di vita

Mons. de Brésillac nasce il 2 dicembre 1813 a Castelnaudary, nella diocesi di Carcassonne, nell'attuale dipartimento dell'Aude, in una regione chiamata il Lauragais, parte del più vasto territorio della Linguadoca. E' una regione aperta al passaggio di persone, di cose e d'idee, anche d'invasioni che si sono ripetute nei tempi. Vi esiste un notevole commercio favorito dal grande “Canal du Midi”, che collega le località situate verso l'oceano atlantico con quelle che si trovano verso il mediterraneo.
Castelnaudary è una cittadina, divenuta capitale del Lauragais, che mantiene, ancora oggi, una sua fisionomia particolare favorita dalle varie memorie storiche che vi sono conservate.
Il padre di Melchior de Brésillac si chiama Gaston, ingegnere e sovrintendente al “Canal du Midi”. Egli viene da una famiglia nobile che aveva perso quasi tutti i suoi beni a causa della Rivoluzione. Nel secolo XVI, i Marion avevano acquistato il castello e le terre di Brézilhac da dove venne poi il nome “de Brésillac”. La mamma è Josephine de Marion Gaja.
Durante la Rivoluzione, Gaston de Brésillac era fuggito in esilio in Spagna, in Danimarca e in Svezia. Rientrato in Francia, aveva accettato il lavoro al “Canal du Midi” che gli consentiva il sostentamento della numerosa famiglia. Con Melchior, il primogenito, ci saranno, infatti, altri sei figli.
E' lo stesso padre, uomo di vasta cultura, che si occupa, come precettore, dell'educazione e della formazione intellettuale di Melchior e lo prepara fino agli studi di filosofia.

La vocazione sacerdotale

Nel 1832, all'età di 19 anni, Melchior esprime il desiderio di diventare sacerdote e quindi di lasciare la famiglia per andare a Carcassonne in seminario. Il padre ne è contento, anche se lo aveva formato per la carriera militare. E dice: ”Mio figlio sarà l'undicesimo Marion ad offrire la vita alla Chiesa”.
Nei secoli precedenti, infatti, oltre ai militari, in famiglia vi erano stati uomini di Chiesa, alcuni dei quali divennero personaggi importanti ricordati nella storia.
Dal punto di vista della formazione intellettuale, Melchior era stato preparato molto bene. Difatti, dopo due anni di seminario, è autorizzato ad iniziare gli studi di teologia.
Il superiore del seminario era il padre Arnal, un sacerdote importante per la diocesi in quel tempo. Egli aveva riconosciuto l'intelligenza, la cultura e la maturità di Melchior e, pur essendo ancora studente, lo nomina professore di matematica e di scienze naturali nel seminario minore. Nello stesso tempo potrà studiare la teologia prevista allora per la formazione dei sacerdoti.
Come insegnante, Melchior comincia a manifestare le caratteristiche della sua personalità. Egli mostra una qualità che si imporrà nel tempo: la fiducia nella bontà della natura umana e specialmente la simpatia per i giovani insieme alla capacità di comprenderli. Egli scrive a padre Vian, suo amico, il 6.3.1839: ”Questi ragazzi sono giovani. L'immaginazione e tutta la foga della loro età sono ben visibili…Non crediamo però troppo facilmente che sono cattivi e non facciamoglielo credere. Impegniamoci tanto a suscitare il bene presente in loro quanto a combattere il male che vi si trova”.
Ad un certo momento, Melchior non è soddisfatto della situazione in cui si trova: quella di dover fare insieme il professore e lo studente di teologia. E' molto interessato alle scienze naturali ma teme di prepararsi meno bene al sacerdozio, non dedicandosi come vorrebbe agli studi teologici.
Ne scrive a suo padre. Gli esprime il timore di diventare poi un prete professore e di dover abbandonare le altre attività del ministero sacerdotale. Questa è una prospettiva che gli ripugna. Ne parla al vescovo e al superiore: lo capiscono, ma anche lui li capisce e si rende conto delle loro necessità. Potrà in ogni caso dedicarsi di più alla propria formazione sacerdotale.

L'ordinazione e il ministero sacerdotale

Il 22 dicembre 1838, Melchior de Brésillac è ordinato sacerdote ed è subito nominato vicario nella sua parrocchia di provenienza, san Michele di Castelnaudary. Egli vive in famiglia e svolge in serenità il primo ministero. Prepara bene le sue attività, specie la predicazione. Per questo è molto apprezzato. Gli piace andare a trovare i malati. E' aperto a tutti ed è molto attento alle buone relazioni con gli altri sacerdoti della parrocchia. E' sensibile alla condivisione e alla solidarietà tra i sacerdoti.
Un altro vicario del luogo, il padre Taurines, è spesso ammalato e non può curarsi bene. E' colpito dalla tubercolosi. Lo accoglie in casa sua e lo cura, pur con i rischi che ciò comportava, specie in quei tempi.
In parrocchia un notabile si esprime su di lui affermando che si tratta di un sacerdote squisito, inflessibile quando si tratta del dovere, ma che sa dire le cose in un modo così gentile che invece di offuscarsi si rimane come soddisfatti e riconoscenti.
Piace il suo carattere, la sua giovialità anche in mezzo alle occupazioni più serie e faticose. Padre de Brésillac si trova bene come vicario nella parrocchia di san Michele.
Il vescovo, Mons. Gualy, lo stima molto. Qualcuno afferma che il suo nome, dopo due anni d'ordinazione, figura già come possibile vicario generale della diocesi.