UN TEMPO IMPORTANTE DI DISCERNIMENTO


Introduzione

Verso la fine di aprile del 1855, un vescovo missionario entra nel convento dei padri cappuccini di Versailles, in Francia. E' Mons. Melchior de Marion Brésillac, vescovo titolare di Prusa, fino a qualche settimana prima vicario apostolico di Coimbatore, in India.
Egli vuole trascorrere un tempo di ritiro in un ambiente accogliente e silenzioso. Lo ha scelto perché il maestro dei novizi di quel convento è un amico, Padre Dominique, originario della sua stessa diocesi di Carcassonne.
Mons. de Brésillac (come noi ora lo chiameremo per brevità) arriva in mezzo ai figli di san Francesco dopo una lunga, impegnativa e complessa vicenda missionaria. Ha solo 42 anni e vuole mettere ordine nelle sue cose e negli scritti numerosi che si è portato dall'India.
Vuole soprattutto rileggere la propria vita missionaria in un ambiente diverso e mettersi in ascolto del Signore per capire quale é il suo avvenire. La vicenda indiana si è, infatti, conclusa per lui con le dimissioni accolte dal papa Pio IX il 18 marzo di quello stesso anno.
Come vedremo, nella vita di questo vescovo missionario altri momenti e decisioni importanti sono preceduti da tempi di ritiro. La sua personalità umana e spirituale lo conduce a farne un metodo di vita, specialmente nei momenti cruciali della propria esperienza come discepolo di Cristo e di missionario.
Mons. de Brésillac scriveva molto e nello scrivere era molto organizzato. Aveva tenuto un diario dei suoi anni in missione e ora approfitta di questo tempo per metterlo in ordine, anche se non si tratta di un testo per il pubblico.
In francese questo diario è chiamato Souvenirs de douze ans de mission(SDM).
Si tratta di un volume di 860 pagine che comprendono la sua vita missionaria fino al 1849. Esso è completato da un altro volume, Le Journal d'un missionnaire(JDM), di 324 pagine che giunge fino al 1854.
Il primo capitolo dei Souvenirs comprende i ricordi dell'infanzia, dell'adolescenza, degli anni di seminario e dei primi anni di ministero sacerdotale nella parrocchia di san Michele di Castelnaudary che Mons. de Brésillac lasciò per seguire la vocazione missionaria.
Ora, in ritiro a Versailles, egli rivede quel testo e soprattutto la decisione di partire per le missioni quando, nel 1841, scriveva: “Voglia il cielo benedire la decisione che presi di attraversare i mari per lavorare alla salvezza dei miei fratelli. Dio solo è il Signore nostro ed ha il potere su tutta la nostra esistenza. Tocca a Lui parlare, a noi ascoltare ed obbedire”(SDM, 21).
Egli si chiede se è stato fedele nell'ascoltare la voce di Dio, anche quando ha piegato le vele dopo aver trascorso lunghi anni in India. Si rivolge al “Coimbatore” che era la sua delizia. Vi aveva già previsto il luogo per la propria tomba.
Senza essere ricco, egli afferma, non vi mancava del necessario. Inoltre, qualche collaboratore gli era veramente amico. Dice al Coimbatore: “Perché abbandonarti?”. E risponde: ”Non mi era possibile abbandonare le mie convinzioni. Ma mi era possibile abbandonare il posto e l'ho fatto. L'ho fatto in forma di sacrificio, contro i miei interessi d'ogni natura e contro i richiami del mio cuore”(SDM, 24-25).
Poi il diario fa un gran passo indietro e torna ai primi anni di vita. E' il passo che compiamo anche noi, andando da Versailles, presso Parigi, al sud della Francia.