Il sacchetto con 15 uova

Sabato scorso, nel pomeriggio, passa a trovarmi un vecchio di Alizio, un villaggio peul, ad una quindicina di Km da Kolowaré. E' con un giovane figlio di Bukala, un notabile del villaggio. I suoi sono musulmani. Il giovane, maestro al villaggio, fa da interprete. Da tempo voleva passare a trovarmi, ma aveva paura di disturbare, non sapeva se l'avessi ricevuto. Gli dico: "Guarda la missione, non c'è nessun muro attorno, tutti possono arrivare a qualsiasi momento, e sono sempre benvenuti. Anche se siamo di colore diverso, di etnie diverse, di religione diversa, siamo tutti in cammino verso lo stesso Dio".

Invito a visitare il villaggio

Ha sentito che... aiuto gli orfani, ed è venuto a trovarmi per invitarmi nel suo villaggio: “Sai dove c'è l'oscurità, quando arriva la luce l'oscurità se ne va”. Rimane più di mezz'ora. Gli dico che non posso andare dappertutto perché il villaggio dipende dalla parrocchia centrale di Kulundé, da cui dipende anche Kolowaré. Per farmi capire parlo del prefetto che può visitare solo i villaggi della sua prefettura. E' un uomo molto cordiale e simpatico.

La scuola del villaggio

Parla della scuola del villaggio, dei 150 alunni. Sono tutti Peul. Un tempo erano itineranti, ora sedentarizzati. Come quelli di Saadè, un villaggio a pochi Km da Kolowaré. Anche loro passati a trovarmi per problemi di scuola. Hanno visto che stiamo costruendo la scuola ad Atchibodow e.... sono venuti a salutarmi! Prima di partire il vecchio tira fuori un sacchetto con 15 uova. Si scusa: sono poche, dice, ma me ne porterà altre. Un gesto d'amicizia che mi commuove. Ricambio con una maglietta. Andrò a trovarli.

AIDS e conseguneze

Sono sotto la paillotte con Sylvain e il catechista Mathieu. Stiamo lavorando con il vecchio catechismo tem. Uno strumento utile per imparare la lingua. Oltre a sarto provetto Mathieu è catechista da anni. Arriva una signora a parlare di due ragazze che ha con lei. Orfane di padre e madre. La più grande vuole andare in Nigeria. I genitori sono morti di AIDS preso in Nigeria. Dico che vorrei parlare con la ragazza. Ne parlo con Mathieu e Sylvain: conoscono la ragazza: sola e triste.

Vuol diventare sarta

Nel pomeriggio arriva la ragazza. Viveva con il papà e la mamma a Atchébébé. Nel 2000 è morto il padre, poi nel 2002 la madre. Degli amici sono venuti a prendere due sorelle che frequentano la quarta e la quinta. Lei era in seconda media, poi ha smesso ed é venuta qui a Kolowaré con una sorella che fa la prima elementare. Vivono con la sorella della mamma, la signora venuta a trovarmi in mattinata. Vuole partire in Nigeria perché qui non ha nulla e non conosce nessuno. Non è né cristiana né musulmana, non ha amici. Le chiedo se ha qualche desiderio, se vuol continuare la scuola. Non si sente più di andare a scuola. Vorrebbe imparare un mestiere, la sarta. Vedrò di darle una mano. Con un centinaio di euro le pagherò un corso di tre anni qui a Kolowaré. Alla fine potrà avere il suo diploma. Con altri cento euro le fornirò poi una macchina da cucire, come quella data a Pélagie che vedete nella foto con la mamma e il sarto-catechista Mathieu.