Avverto Pascal di prepararmi il necessario per andare a celebrare a Lora. Alle 7 passo a prendere Barthelemy alla scuola pubblica di Alibi e partiamo.
Voglio vedere esattamente la distanza da Kolowaré: una quindicina di km, dieci fino all'incrocio, poi altri cinque su una pista interna. I giovani hanno pulito
un po' la strada, molto meglio della prima volta, ma devono continuare. Ci sono ancora tratti con erbe alte in mezzo alla strada e altri con dossi al centro troppo
alti per la mia macchina. I camion passano senza problemi, ma non la mia macchina.
Arriviamo verso le 7:30 nella piazza della scuola. La scuola è un edificio in terra, basso e buio, di una decina di metri di lunghezza e cinque di larghezza. All'interno
alcuni tronchi d'albero servono da banchetti.
Ai lati della piazza, in un angolo della boscaglia, una dozzina di sacchi di carbone. In uno spiazzo all'uscita della piazza una ventina di altri sacchi. Gli abitanti delle
fattorie sparse nella zona portano qui il loro carbone e lo vendono insieme. Poi arrivano i camion a ricuperarli a 1000 franchi al sacco. Sulla grande strada i
sacchi sono in vendita a 1200 1300 franchi, a Lomé arrivano a 6/7 mila franchi.
Scu
Dato che ho qualche momento, faccio una passeggiata nella savana. Dopo poco meno di un km l'orizzonte si apre e
davanti a me c'è un'immensa distesa di erbe, arbusti, alberelli. La savana alberata sta lasciando il posto alla savana arbustiva. Ogni tanto vedo della chiazze nere
con resti di carbone: le carbonaie. I contadini stanno tagliando “tutti” gli alberi per trasformarli in carbone. Devono pur vivere. Il direttore Barthelemy
è preoccupato: se non si piantano alberi un giorno i bambini di oggi avranno problemi.
Lascio la pista e, guardando bene dove metto i piedi, mi inoltro nella macchia per fare qualche foto a dei termitai: svettano con le loro guglie alte in mezzo
ai rari cespugli. Veri capolavori cesellati della natura. Questa passeggiata solitaria in mezzo alla savana è rigenerante: in comunione con la natura, con tutta la vita che
si svolge e il duro lavoro dei contadini.
Al ritorno vedo Barthelemy che mi viene incontro: “Pensavo ti fossi perso, la gente è arrivata”.
Questa volta ce ne sono alcuni in più. C'è anche un musulmano. Facciamo l'incontro di preghiera sotto un albero perché la scuola è troppo piccola,
soprattutto bassa e all'interno non ci stiamo. Davanti alla gente ci sono tre cani sdraiati. Sono tutti in piedi. Alcuni bambini si siedono a terra.
Per loro non hanno portato né banchi né sedie, solo due sedie per me. Ci sono fra noi parecchi sfollati e scacciati dalle loro terre. Stanno installandosi nella zona.
Un gruppo era passato a trovarmi qualche giorno prima. Li invito a non scoraggiarsi raccontando la storia di Giuseppe e dei fratelli e poi la parabola evangelica
del proprietario che dà ai suoi contadini non solo il terreno, ma anche tutti i mezzi per coltivare con profitto la terra e che fa loro fiducia, accettando anche i loro
errori.
Con noi ci sono anche tutti i bambini della scuola. Barthelemy ne approfitta per invitare gli adulti presenti ad inviare i loro figli a scuola. Attorno ci sono fattorie
di pastori peul con tanti figli ma che non vogliono inviarli a scuola. Preferiscono che seguono le mandrie dei loro buoi. Barthelemy ha cercato di prendere contatto
con loro, ma niente: i figli devono andare dietro ai buoi e non a scuola.
Ringrazio i giovani del lavoro eseguito per pulire la pista e li invito a continuare. Li informiamo che con Barthelemy, qualche giorno prima, eravamo andati a Tchamba dal direttore dei lavori per la nuova strada (Stanno asfaltando l'asse Sokodé-Kamboli che passa a Kolowaré, la grande strada trasversale che va in Benin) e gli avevamo chiesto di inviare una delle loro macchine a sistemare la strada per dare loro e ai tanti sfollati della zona una mano. Il direttore non aveva detto di no, anzi sembrava interessato a dare una mano. Da parte mia li assicuro che cercherò aiuti fra gli amici per la loro scuola. Ormai i bambini sono tanti e devono avere aule pulite e funzionali. Tutti si mettono ad applaudire. Faccio qualche foto: la scuola, gli alunni, Barthelemy e i due maestri, poi tutti i presenti. Da ultimo il capo villaggio con un paio di notabili.