I 50 anni della scuola di Kolowaré

Lunedì 19 dicembre (2005) abbiamo iniziato i festeggiamenti dei cinquant'anni di vita della scuola di Kolowaré. Fondata nel 1955 da suor Fernanda. Tutto il villaggio è riunito nel cortile della scuola: scolari, genitori, ex allievi, autorità. Accanto a suor Etta, la responsabile del dispensario, il delegato del Prefetto, del Direttore Regionale dell'Insegnamento, del Direttore Diocesano, il capo cantone di Kparatao e il nostro capo villaggio con i suoi notabili, i consiglieri pedagogici, i due direttori della scuola.

I prodotti della scuola

Il direttore della scuola ha presentato l'avvenimento, poi i vari delegati hanno fatto brevi allocuzioni, inframmezzate di danze e scenette. Uno particolarmente significativo: gli scolari hanno mimato i vari funzionari usciti dalla scuola di Kolowaré. Si è presentato un vecchietto raccontando i cinquant'anni della scuola e mostrando i posti che occupano gli ex allievi che sfilavano davanti al pubblico con gli attributi delle loro funzioni: contabili, prefetti, uomini di culto, poliziotti, infermieri, dottori, direttori generali.
Al termine visita della biblioteca, dell'esposizione-vendita di oggetti di artigianato di Kolowaré, poi rinfresco per tutti.

La storia di padre Richard e l'abbraccio del Papa

Mercoledì 21 messa di ringraziamento presieduta dal direttore diocesano. Alla fine padre Richard, originario di Kolowaré, si rivolge ai bambini raccontando la sua storia. Era sui loro banchi negli anni '70. Dopo le elementari ha frequentato le medie a Kparatao. Lui e gli altri ragazzi di Kolowaré, partivano la domenica sera, a volte il lunedì alle 5, e facevano a piedi i dieci km per raggiungere la scuola. Tornavano a Kolowaré il venerdì sera per andare nei campi il sabato, e a volte la domenica. I ragazzi di Kparatao li prendevano in giro con parole pesanti. Si sentivano dire: arrivano i figli dei lebbrosi, i poveri di Kolowaré. Loro non si scoraggiavano, studiavano, si impegnavano per mostrare che potevano riuscire, anche se erano figli di lebbrosi, anche se venivano da.... Kolowaré! E sono andati avanti. Dopo il liceo Richard è partito nel seminario di Ouidah, nel Benin, e lui, di Kolowaré, è stato scelto fra tutti gli studenti - giovani che venivano dal Burkina, Costa d'Avorio, Niger, Benin, e da altri paesi, - per andare a salutare il Papa al suo arrivo in Benin. “Quando il Papa mi ha abbracciato, ha abbracciato tutti i nostri poveri, ha dato dignità e riconosciuto tutti i poveri di Kolowaré”.

Dare visibilità e dignità alle persone

E' quello che mi ha detto Germain, il presidente del consiglio parrocchiale, quando gli ho mostrato il quaderno di Afriche sui racconti kotokoli con la foto dei narratori lebbrosi: “Tu forse non ti rendi conto di quello che hai fatto, ma pubblicando le loro foto hai ridato dignità a queste persone, le hai fatte rivivere, hai mostrato a tutti che sono persone come le altre, le hai fatte conoscere”.
Lo avevo capito qualche giorno prima quando ho mostrato agli ammalati il quaderno. Per arrivare all'abitazione dei narratori ho dovuto attraversare tutto il villaggio. Ogni tanto mi fermavo: i capanelli di gente ammiravano, commentavano, toccavano con un piacere infinito le foto, le loro foto. Nel cortile dei narratori una festa, la festa dei poveri, dei poveri dal volto trasfigurato.
Natale è Dio che nasce come i poveri del mondo, per ricordare a tutti che Qualcuno cammina al nostro fianco sulle strade della vita.


Natale 2005