Preghiera e Giurisprudenza: un atto notarile

Lunedì 25 giugno (2007) all'uscita dalla messa trovo nel cortile della missione il capo villaggio e Isiluzu, il carpentiere. Mi informano che è arrivata una delegazione di Kparatao per fare una preghiera per la nuova scuola media. Sono invitato a partecipare. Attualmente sono alla moschea poi andranno al cantiere. Manderanno qualcuno a chiamarmi.

Le stuoie davanti alla scuola

Alle 7:30 arriva un giovane ad avvertirmi. In pochi minuti sono sul posto. Sono già tutti presenti. Davanti alla costruzione due stuoie, lunghe una ventina di metri, con giovani accovacciati. Un'altra stuoia è deposta ai piedi della costruzione con l'Iman di Kolowaré e gli anziani della delegazione di Kparatao. Sui muretti della costruzione, da ambo i lati, bambini, giovani e adulti, seduti, assistono alla cerimonia. Poco lontano dalla delegazione una tettoia di frasche con il capo villaggio di Kolowaré, i capi quartiere e alcuni notabili.

Preghiera corale, benedizione degli anziani, offerta del capretto

Vengono distributi a tutti libretti di preghiera in arabo. La preghiera, in forma litanica, a voce alta, dura dalle 7:45 alle 9. Qualcuno è in ritardo. Arriva un giovane, va dietro la cisterna, fa le sue abluzioni, va a prendere il libretto, toglie le ciabatte, e si accovaccia accanto agli altri oranti. Alla fine della preghiera corale pubblica un gruppo di giovani continua a pregare per suo conto. Al termine alcuni anziani di Kparatao pregano a voce alta, altri fanno brevi discorsi. Intanto qualcuno dell'assemblea passa e depone nelle mani dei membri della delegazione, qualche moneta. E' un dono del capo cantone di Kparatao alla delegazione, un segno tangibile della sua presenza. Alla fine il capo villaggio di Kolowaré fa un discorso per ringraziare tutti. Poi anche lui, con i suoi notabili, offre alcune monete alla delegazione.
Nel frattempo, poco lontano, alcuni giovani hanno sacrificato un capretto: un'offerta ad Allah perché la nuova scuola possa svolgere la sua funzione in buone condizioni e in pace... e per offrire un pasto alla delegazione.

L'acqua della cisterna e la brocca che attinge

Isiluzu mi dice che la cerimonia è terminata. Si avvicinano alcuni membri della delegazione di Kparatao per ringraziarmi. Siamo accanto alla cisterna che le donne hanno riempito d'acqua. Dico ad Isiluzu di attingere, con una brocca, acqua dalla cisterna, e di porgermela. Poi comincio a versare acqua per terra, piano piano, davanti alla delegazione. Spiego: "Posso versare l' acqua perché la brocca è piena, Isiluzu ha attinto l'acqua e me l'ha data, ma se le donne di Kolowaré non avessero trasportato l'acqua dal fiume e riempito la cisterna, non avrei potuto avere l'acqua da versare. Ecco io sono solo la brocca che versa acqua portata da altri. Dobbiamo ringraziare gli amici italiani che hanno inviato l'acqua nella cisterna". "E noi preghiamo per gli amici che hanno portato l'acqua, ma anche perché la brocca non si rompa e sia sempre in buona salute", rispondono.

La consegna ufficiale della scuola

La preghiera di stamattina ha anche un valore giuridico e un riconoscimento ufficiale, quasi un atto notarile. Kolowaré è un villaggio nato nel 1935 per curare gli ammalati di lebbra, e non ha terre proprie. Il villaggio è sorto per la volontà di Agnero, capo cantone di Kaparatao cui appartengono le terre. Con questo atto ufficiale e solenne, la delegazione ha chiesto le benedizioni di Allah sulla nuova scuola e su tutti coloro che hanno contribuito a costruirla, e ha, di fatto, consegnato pubblicamente quella porzione di terra e la nuova costruzione, al villaggio di Kolowaré, rappresentato dal capo villaggio e dai capi quartiere.