Efemeridi natalizie 2007

Erano partiti alle 9 :30 da Saziré. Attraverso un sentierino in mezzo al bosco arrivano a Kolowaré alle 13 :30. Vanno da suor Etta per un invito : domenica prossima, 18 dicembre, alle 9, nel loro villaggio ci saranno battesimi e matrimoni. Suor Etta va spesso da loro per le vaccinazioni ed è conosciuta da tutti. Parteciperà con una delegazione di Kolowaré. Sarà presente padre Donald, il nuovo parroco della parrocchia di Kulundé, da cui il villaggio dipende. Io rimarrò con la comunità di Kolowaré.

Preghiere alla Moschea

« Ma sapete che tutti i giorni pregano per il padre di Kolowaré nella moschea ? » dice Séraphin, direttore delle scuole elementari di Nigbaudé, un villaggio vicino ad Atchibodo, dove abbiamo costruito una scuola elementare. Séraphin è anche presidente della Legione di Maria e racconta al suo gruppo quello che dicono i musulmani quando pregano alla Moschea. Il villaggio è a maggioranza musulmano. Nella loro preghiera ringraziano per la scuola. Da quest'anno hanno un nuovo direttore inviato dalla direzione di Sokodé. Un esempio di collaborazione fra musulmani e cattolici.

Il primo battesimo

Anche qui a Atchibodo sta nascendo una comunità cristiana. C'è un gruppo di giovani adulti, dinamici e impegnati, che lavorano insieme, cristiani e musulmani. Sono loro che hanno coltivato alcuni ettari di mais e poi dato quattro sacchi per ettaro agli ammalati di lebbra di Kolowaré. Li accompagno dal 2004. Il primo battesimo, di un neonato, è stato celebrato a Pasqua, tre anni fa. Ora è il momento di alcuni giovani e adulti : battesimi e matrimoni. Li ha preparati il catechista Mathieu. Saremo in festa il 26 dicembre. Con la corale di Kolowaré e tanti amici. Una nascita si festeggia. Vogliamo solenizzare l'evento. Ecco dei piccoli segni del lavoro di Dio. E noi siamo qui testimoni di un popolo in cammino, camminiamo con loro, la mano nella mano.

Kidade: l'antenato che si affaccia al mondo

Secondo le tradizioni tem, ogni neonato è un antenato che ritorna, e alcuni neonati sono degli antenati che vengono a vedere se possono rimanere sulla terra. Durante questo periodo il neonato è designato con due nomi: kidaade o afolum. Kidaade significa "il senza nome". Il termine /ki/ designa ciò che non è umano. L'impiego del pronome non umano significa che l'essere in osservazione non ha ancora dato prova della sua umanità, della sua disponibilità a vivere tra gli umani. Per questo motivo un kidaade che muore prima del settimo giorno, senza battesimo, non ha il diritto di essere pianto nemmeno da sua madre.

Afolum entra nel mondo degli umani

Il bimbo può essere chiamato anche afolum. La vocale /a/ è un prefisso che serve ad indicare qualificativi propri agli umani. Ciò vuol dire che il neonato è accettato tra gli umani, anche se non è considerato ancora completamnte come gli altri a causa del suo colore. Infatti il neonato nero nasce biancastro e la radice /folum/ qualifica questo colore. Afolum significa "il bianco", cioè colui che non ha ancora il colore umano naturale, il nero. Nell'attesa del colore nero, nel giro di una settimana circa, il neonato è alle frontiere dell'umano fino al settimo giorno quando, con la cerimonia del battesimo gli si impone il nome. P.S.Nella foto un bambino appena nato, biancastro, mentre il secondo ha il colore nero, naturale. Una nota per capire la foto.