I Kulango e le rovine Lobi

R.Cornevin, nella sua Histoire de l'Afrique si pone la domanda dell'identificazione dei proprietari delle rovine del territorio lobi (1).
I principali abitanti della regione sono i Lobi che sono arrivati solo nella seconda metà del XVIII secolo. I Gans li avevano preceduti. Ma questi sono formali: i ruderi esistevano già quando sono arrivati.
Secondo il calcolo di Cornevin queste costruzioni possono essere approssimativamente del XVI secolo. Queste case rappresenterebbero le costruzioni permanenti dei mercanti provenienti da Djenné per attendere che i locali cercatori d'oro venissero a portar loro il metallo prezioso.
Ma "a quale razza appartenevano i cercatori d'oro, capaci di scavare questi pozzi regolari e profondi, che si suppone avessero un livello elevato nella tecnica metallurgica, livello mai raggiunto dai loro sucessori...Quando, perché, in quale direzione sono partiti?" (2).
Bauman e Westermann, parlando dei Koulamvo della cerchia di Bondoukou, affermano ciò: le case in pietra del territorio lobi, che sono oggi solo dei ruderi, sono state probabilmente costruite da loro (3).
Da dove, questi autori, attingono le loro informazioni? Se queste fossero esatte le domande che si pone Cornevin avrebbero trovato la risposta. I Koulango sarebbero i grandi cercatori d'oro che rifornivano i mercati di Djenné? Si potrebbe supporlo!
Se, in un primo momento, i mercanti di Djennée venivano solo per cercare l'oro, in seguito venivano anche per rifornirsi di schiavi. La ragione della fuga verso il sud dei cercatori d'oro del paese lobi trova, forse, qui la sua spiegazione.
Cornevin un po' dopo aggiunge:
Gli abitanti del paese lobi volevano sì scambiare il loro oro, ma rifiutavano di farsi prendere i loro figli. Per difendersi contro i loro amici mussulmani che erano diventati loro nemici, partirono abbandonando queste rovine che i Gans chiamano curiosamente, a Loropéni, la "casa del rifiuto", nome che potrebbe provenire dal "rifiuto" opposto dai cercatori d'oro alle nuove esigenze dei mercanti di Djenné (4).
Questa ipotesi si basa unicamente su una supposizione di Baumann, ed è molto debole. Gli abitanti della regione, ancor oggi, non sanno a chi attribuire queste rovine (5).



1 ) Queste ruderi si trovano tra l'attuale frontiera di Diou e i Lobi del nord, e i villaggi di Bondoukou e Kien... Ce ne sono anche nel triangolo di Loropéni, Lokosso, Yérifoula.. e infine in tutta la parte settentrionale del settore di Bouna. H. Labouret, Les tribus lobi, Paris 1931,17
2 ) R. Cornevin, Histoire de l'Afrique, T.II, Paris 1966, 227. H. Labouret, che è stato il primo a descrivere queste rovine, classifica 20 luoghi disseminati nella zona aurifera e sovente molto vicini ai "pozzi perfettamente regolari di una profondità da 2 a 15 metri, scavati nella crosta lateritica e che sono serviti sicuramente per l'estrazione del metallo prezioso...I Lobi, Birifor, fabbri mediocri, sono incapaci di realizzare simili opere. Affermano che questi pozzi esistevano già al momento del loro arrivo nel paese. Sembra dunque che i costruttori... delle abitazioni in pietra, siano anche gli autori di questi scavi regolari, fatti certamente per cercare l'oro. H. Labouret, ib. 17.
3 ) H. Baumann e D.Westermann, Les Peuples et les Civilisations de l'Afrique, Paris, 1967, 406.
4 ) R. Cornevin op. cit. 229
5 ) Informazione di Anselme Sanon, originario della regione.