Il Catai

"Ogni sera sostammo presso i villaggi per ricevervi il trattamento ospitale, finchè giungemmo alla città di Khanbalik, detta anche Khaniqu (Pechino), residenza del Cane.

Lo splendore di Khanbalik

Questo Cane è il loro sommo Sultano, regnante sulla Cina e il Catai.
Colà giunti, gettammo l'ancora a dieci miglia di distanza come è loro costume, e fu scritto agli Ammiragli dando notizia di noi; essi allora ci autorizzarono a entrare nel porto, e noi vi entrammo, e scendemmo in città. Questa è una delle più grandi città del mondo, non fatta però a mo' delle altre città cinesi con i giardini all'interno, ma come negli altri paesi con i giardini fuori dalle mura.

La città imperiale

Al centro essa ha la città imperiale come una qasba, così come diremo. Io scesi presso lo sheikh Burhan ad-din as-Saghargi, quello cui il Sultano d'India aveva inviato quaranta mila dinàr invitandolo ad andare da lui, e questi aveva preso i dinar, ci aveva pagato i suoi debiti, e aveva rifiutato di andare da lui, recandosi invece in Cina. Qui il Cane lo aveva messo a capo di tutti i Musulmani che sono nei suoi stati, conferendogli il titolo di Sadr al-Giahan (principe del mondo)".

Rihla (IV, 268-299, p. 504)