Il mistero delle piramidi

Una notizia degli ultimi anni ha sollevato un mare di polemiche e stupore nel mondo archeologico mediterraneo: nelle isole Canarie esistono delle misteriose strutture piramidali in blocchi di pietra vulcanica, identiche nelle tre isole di Gran Canaria, Tenerife e La Palma.

Piramidi conosciute nel passato

La presenza all'interno dell'arcipelago di queste piramidi era conosciuta anticamente poiché i contadini e i pastori della zona le chiamavano majonos; ma proprio questi isolani autoctoni non ebbero mai l'idea di segnalarle. La loro importanza archeologica è emersa quando è stata ritrovata una carta geografica disegnata all'epoca della Conquista (XV sec.) dove è chiaramente segnato un complesso piramidale presso la località di Guimar, nell'isola di Tenerife.

Osservatori astronomici

L'aspetto più imprevisto e interessante della scoperta è quanto rivelato dai ricercatori dell'Istituto di astrofisica delle Canarie, secondo i quali la disposizione dei resti piramidali rispetto al cielo non lascerebbe dubbi sulla loro funzione di osservatori astronomici. È stato stabilito che tutte le piramidi canarie erano orientate, con la massima precisione, verso ovest (dove tramonta il sole) durante il solstizio d'inverno. La piramide a gradini che emerge mezzo chilometro a nord della cittadina di Guimar (30 chilometri a sud di Santa Cruz di Tenerife) ha 120 metri di lunghezza e 25 di larghezza.

Influenze egiziane e maya

La sovrapposizione degli strati di blocchi vulcanici senz'alcun altro agglomerato legante fa pensare non solo all'Egitto ma a certe piramidi incomplete dei Maya in Messico. Se i majonos hanno sollevato un tale polverone intorno alle loro origini e alla loro funzione è anche perché non sono mai stati previsti degli scavi archeologici alla loro base.

Funzioni rituali e astronomiche

Nel dicembre 1991, il celebre navigatore solitario norvegese, Thor Heyerdhal (che attraversò il Pacifico sul KontiKi per dimostrare che la navigazione antica era possibile tra il Sudamerica e l'isola di Pasqua), è arrivato a Tenerife per esaminare le piramidi di Guimar, poi si è recato in Africa del Nord per uno studio comparativo, essendo i Guanci di probabile origine etnica e culturale berbera. Heyerdhal non ha dubbi sull'intenzionalità dell'opera e, anche se si ignora per il momento la data della costruzione e le ragioni di questo lavoro titanico, appare evidente che gli antichi abitatori delle isole vi avevano attribuito delle funzioni rituali e astronomiche e che i costruttori di questi misteriosi monumenti hanno dimostrato un impegno architettonico estetico e tecnico che farebbe escludere l'ipotesi di un mucchio di pietre accatastate solo per un repulisti agricolo.