Arte della ceramica e decorazione

Le informazioni sulle ceramiche sono scarse ma molto chiare, soprattutto per l'isola di Gran Canaria e ci riferiscono che la produzione della ceramica era un compito femminile.

Ceramica lavorata a mano

Le cronache riportano informazioni sulle tecniche di fabbricazione. Le ceramiche migliori erano ottenute da una mistura di due tipi di terra cui veniva aggiunta una certa quantità di ceramica già cotta. Tutte le donne la producevano a seconda delle proprie necessità. La ceramica veniva lavorata a mano, secondo tecniche simili a quelle in uso ancora oggi nell'Africa del Nord.

Tecniche di fabbricazione

Gli strumenti di lavoro erano una piccola lama di legno e un bastoncino. La donna aborigena prendeva un pezzetto di pasta preparata, la metteva su un supporto di pietra e con il palmo della mano dava la dimensione del fondo. Poi preparava i bordi sovrapponendo dei cilindri di pasta e con le mani imprimeva all'oggetto la forma e la dimensione. Dopo questa operazione l'oggetto veniva fatto riposare alcuni giorni e solo dopo si aggiungevano le eventuali maniglie o altro. Gli aborigeni non conoscevano il forno e il metodo in uso per la cottura era di porre gli oggetti in buche scavate nel terreno, che venivano ricoperte di terra su cui si facevano bruciare del legno per il tempo necessario.

Decorazione e cottura

Gli oggetti erano decorati prima della cottura. Le decorazioni erano frutto di una tecnica primitiva e si limitavano ad alcune incisioni sulla superficie del recipiente. Sorprende la povertà artistica della ceramica di Tenerife che presenta come unico elemento decorativo l'ornamento del bordo. L'ornamento rappresentava figure geometriche dove si alternano linee parallele orizzontali e verticali senza alcun segno circolare.

Motivi pittorici geometrici

È possibile distinguere diversi generi di tecniche pittoriche, tra cui la pittura rossa integrale, che veniva stesa con il palmo della mano e la pittura parziale, più complessa, in quanto richiedeva l'uso di strumenti ausiliari. I motivi erano sempre geometrici. La decorazione pittorica più ricca e più complessa è quella delle ceramiche coperte di pitture rosse e nere, che presentano come tema principale una stella insieme alle altre forme geometriche. Il fatto che la pittura nera venisse applicata a cottura avvenuta, fa sì che ne siano rimaste solo rare tracce su pochi esemplari.

Le ceramiche elaborate di Gran Canaria

Le ceramiche fatte a mano presentano differenze culturali nette a seconda che appartengano a Tenerife o a Gran Canaria. In quest'ultima isola sono state trovate le ceramiche più ricche di tutto l'arcipelago. Esse presentano sei forme principali: cilindrica, sferica, troncoconica, troncoconica ovoidale, globulare e quadrata.

Le Pintaderas d'argilla

Le pintaderas sono dei pezzi di argilla o di legno chiamati così in quanto si pensava che servissero a pitturare la pelle. Oggi non è stata ancora definita esattamente la funzione di questi oggetti. Sconosciute a Tenerife, le pintaderas di argilla sono invece frequenti a Gran Canaria. Erano fatte con materiale scelto, terra argillosa di colore rosso o arancione. Erano composte di una base più o meno piatta e di un manico, con un foro. La forma di base poteva essere quadrata, rettangolare, triangolare, ovale o circolare. Gli elementi decorativi potevano occupare tutta la base o ricoprirla parzialmente. I motivi più in uso, simili a quelli utilizzati nella decorazione della ceramica, erano dei triangoli uniti alla base o agli angoli, dei rettangoli, dei cerchi con motivi cruciformi o floreali.

Le Pintaderas in legno

Le pintaderas di legno erano diverse da quelle di argilla a forma cilindrica e il manico era più grande. La forma della base era circolare, quadrangolare, semisferica, forma quest'ultima che non si trova nelle pintaderas di argilla. Anche se l'ipotesi dell'utilizzazione delle pintaderas per la pittura corporale non è stata scartata del tutto, si suggerisce l'ipotesi di un loro uso come segno distintivo per le diverse camere cubiculum di cui erano composti i silos collettivi, secondo l'esempio del cenobio di Valeron a Santa Maria di Guia (Gran Canaria), dove si trovano da trecento a cinquecento di queste camerette sulle cui porte, anch'esse scomparse, dovevano essere applicate le pintaderas per contrassegnarle.