Alcuni dati sono a disposizione riguardo
i salari dei funzionari: secondo ciò che fu stabilito nel
1676 e mai cambiato in seguito se non di poche sterline, all'agente
generale spettava un compenso annuo di £.400, ai tre mercanti
rispettivamente £.200, £.150 e £.100, mentre per
gli altri ufficiali il compenso era di £.50. I soldati semplici
incassavano £.12 l'anno e gli artigiani un compenso che variava
tra le venti e le trenta sterline, in base al contratto che veniva
stipulato con la Compagnia al momento dell'arruolamento.
Quando
vi furono grosse modifiche in questi salari, esse furono poste
sotto forma di premi e incentivi. Fu introdotto, ad esempio, il
vitto ed alloggio gratuito per gli ufficiali e una razione settimanale
di pane per gli altri ranghi, che ricevevano inoltre tredici sterline
annue per l'acquisto del cibo.
L'unico che ebbe grossi aumenti
fu l'agente-generale: cento sterline all'anno extra da spendere
in divertimenti e addirittura seicento più duecento una-tantum
(di solito consegnate al termine del servizio in Africa come buonuscita),
in luogo del permesso di tenere un piccolo commercio privato,
cosa possibile fino al 1680.
Inoltre la cifra annua messa a disposizione
della Compagnia per la tavola degli ufficiali, presieduta ovviamente
dal ben pasciuto agente-generale, era di milleduecento sterline.
Tentativi di ridurre i costi furono inutili: i buoni stipendi
e i benefici erano senza dubbio utili per indurre gli uomini ad
arruolarsi e lasciare l'Inghilterra.
Anche la forma di pagamento
era incentivante: gli ufficiali ricevevano due terzi della loro
paga in oro e direttamente in Africa, mentre il rimanente terzo
veniva loro consegnato al rientro in patria. I ranghi inferiori
ricevevano invece l'intero compenso in loco.
Questi salari africani
in oro venivano valutati £.3 16s l'oncia, cambio più
alto di quello comunemente applicato in Inghilterra a quel tempo.
Tentativi di risparmio mediante un ulteriore aumento del prezzo
dell'oro vennero fermati da focolai di rivolta che scoppiavano
ogni volta presso i forti.
Dopo un'analisi del quadro paghe, si
può notare che, in fondo, a parte le esorbitanti cifre
ed agevolazioni concesse all'agente-generale, le condizioni finanziarie
offerte dalla Compagnia non possono essere considerate particolarmente
attraenti e il reclutamento di uomini non era dunque facile.
A
parte i pericoli della vita in Africa, tre fattori trattenevano
la popolazione ad arruolarsi: innanzitutto la cattiva reputazione
degli ufficiali che, si voleva, trattassero barbaramente i loro
sottoposti; poi l'idea generale che venisse fatto di tutto per
trattenere gli uomini oltre i termini della loro ferma e ciò,
data l'alta mortalità, dava l'impressione che, una volta
partiti, non si potesse più rivedere il suolo natio; infine,
le pratiche di rimpatrio degli effetti personali dei defunti non
erano soddisfacenti: sembrava che una persona, una volta firmato
l'arruolamento smettesse di appartenere a se stessa da viva come
da morta. In effetti il rimpatrio dei beni personali presentava
non pochi problemi e spesso veniva a costare più di quanto
gli averi in questione valessero.