Relazioni fra le varie Compagnie

Fin dai tempi dei primi insediamenti, uno dei principali problemi parve essere quello delle relazioni con gli altri paesi europei presenti sulla costa, fattore che portò le Compagnie commerciali a maggiori spese.
Tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, l'Africa occidentale era il più grande luogo frequentato dal maggior numero di nazioni europee: inglesi, francesi, tedeschi, olandesi, portoghesi e ispanici. Degli europei soltanto gli italiani e i polacchi sembra non fossero presenti.
Non tutti costituivano un vero problema per la Royal African Company e in certi posti, per esempio Whydah, le relazioni internazionali sembra fossero, se non armoniose, almeno ragionevolmente pacifiche. Nei punti più strategici, invece, grandi somme erano spese per assaltare e possibilmente conquistare un forte di un'altra nazione.
Spesso venivano trovati pretesti come difendere una tribù attaccata da un'altra protetta da una nazione avversaria, che magari aveva istigato alla lotta detta tribù proprio per inimicarsi i vicini europei ed avere così un pretesto per la battaglia.
Altre volte erano le guerre in Europa che coinvolgevano vari schieramenti e spesso capitava che due forti vicini si trovassero di punto in bianco ad essere nemici.
In genere, se non vi erano altre motivazioni per una lotta, le guerre europee venivano ignorate, in caso contrario venivano prese a pretesto per un assalto. Per questa ragione i cannoni dei forti erano puntati in direzione degli altri europei. Allo stesso modo venivano considerati i patti di alleanza firmati in Europa: se favorevoli decisamente osservati, se contrari totalmente ignorati.
Vi è un esempio nei Phipps Papers. Il 15 giugno 1716 Stevenson parla di John Cony e dei prussiani, ai quali apparteneva, come si è visto, il forte Grootfredburge, dall'altra parte del capo delle Tre Punte.
Questa lettera, di cui si rimanda la lettura in appendice, è importante perché testimonia tra l'altro che i Brandenburghesi non avevano abbandonato del tutto il forte durante la signoria di Cony, perlomeno in questo periodo. A parte ciò, il generale brandenburghese, a detta di Stivenson, dichiara di poter difendere da solo il forte con l'aiuto dei guerrieri locali (ciò conferma la potenza di Cony e dei suoi), ma di auspicare comunque che l'alleanza intercorsa tra il re d'Inghilterra e quello di Prussia possa indurre i capi-mercanti ad assisterlo in caso di bisogno.
E' necessario comunque ricordare che ogni guerra, guerriglia, schermaglia o ripicca, era sempre e comunque motivata da necessità commerciali, che restavano il fine primo.