E navigando oltre scoprirono un luogo chiamato oggi Capo Branco;
trovarono abitanti in quel luogo che oggi chiamiamo Furna e vi
catturarono uomini. Proseguirono poi fino al luogo che oggi si
chiama Arguin. Arguin è una isola vicina alla costa e molto
popolata di Azanaghi che erano stati informati dell'arrivo di
queste caravelle di modo che un gran numero di essi era fuggito,
ma molti tuttavia furono catturatio uccisi. Questa isola ha molti
luoghi dove l'acqua dolce nasce nella sabbia. A causa di ciò
l'Infante ordinò in seguito di costruirvi una fortezza,
vi stabilì la sua colonia cristiana e un prete di nome
Polono della città di Lagos fu il primo a celebrare il
servizio divino in Guinea. E a questo castello gli arabi venivano
dalla terra ferma per recarvi oro puro in polvere e ne riceveva
in cambio grano, mantelli bianchi e cappe ed altra merce che vi
mandò l'Infante in una grande nave, quella di Robert Kerey.
E da sempre fino ad ora si scambiano queste merci, i negri apportando
questo oro da Timbuctù. Questo castello fu edificato nel
1445. Quelli che ho nominato prima ritornarono dall'Infante.
L'isola di Arguin ha una lega di largo, due di lungo e quattro
di perimetro.
Nell'isola di fronte al continente e su uno scoglio elevato (sorge)
una molto bella e potente fortezza che appartiene al re del Portogallo.
Questo castello è (sede) di un commercio notevole; e per
esso il Re vi mantiene in modo permanente un capitano ed un direttore
commerciale, con altri funzionari che fanno al guardia al castello.
Questo castello è stato costruito dagli amministratori
dell'Infante Enrico ma è stato da allora risistemato dal
Re Joao II.
Le merci che i portoghesi vi importano sono le seguenti: stoffe
di colori blu e rosso, tele di lino di ogni specie, alchezeli,
abiti vari, coperte, cotonate, selle, speroni, conche, miele,
argento, che vale più dell'oro, zafferano, chiodo di garofano,
pepe, zenzero, corallo rosso in grani tondi, corniole di grande
valore, grano di cui due alquier e mezza valgono un mithqal.
L'importazione di tutte queste merci è riservata al Re.
Il mithqal vale 445 reis del Portogallo.
Le merci che i mori apportano dal continente sono: schiavi neri
di Guinea, oro, pelli di antilopi, gomma arabica, zibetto, uova
di struzzo, cammelli, vacche e capre, tutto ciò viene scambiato
con altra merce, ecc.
Scambio di merci
I mori del continente si dividono in tre gruppi e cioè:
gli Alarvi, gli Azanaghi ed i Zigui.
Uno schiavo vale 6,8,12 e fino a 15 mithqal,
una pelle antilope da 3 a 4 mithqal
uno zibetto 2 mithqal (si portano dalla Guinea),
un cavallo da 3 a 4 mithqal,
si hanno due capre per 1 mithqal,
una vacca vale da 2 a 3 mithqal,
sei palmi da panno blu o rosso: 1 mithqal,
otto palmi di panno inglese 1 mithqal, tela, anche la tela forte
francese: stesso prezzo,
20 palmi di tela d'Irlanda: 1 mithqal,
si scambiano tre pezzi d'argento contro un peso d'oro.
Il prezzo degli schiavi
Ogni merce che è recata al castello sia dai mori sia dai
cristiani è tassata per ordinanza del Re, cosicché
nessun direttore può elevare o abbassare il prezzo, fatto
eccezione di quello degli schiavi, a causa delle loro differenze:
il prezzo dei migliori non deve tuttavia superare 15 mithqal che
sono pagati in qualsiasi tessuto a scelta del moro e capita che
questo tessuto non valga più di 3 mithqal nella nostra
moneta.
I funzionari del castello di Arguin cioè il Capitano, il
direttore e lo scrivano sono sostituiti dal re ogni tre anni:
dopo tre anni richiama quelli che ci sono e ne manda altri.
Il capitano riceve un quarto dell'intero commercio di scambio
e nulla più; un tempo riuniva le funzioni di capitano e
di direttore, oggi svolte da due persone distinte.
Il direttore riceve attualmente l'ottavo di ogni operazione commerciale.
Lo scrivano riceve 20 mila reis ed in più uno schiavo da
barattare contro tessuti per proprio conto.