Esplorazione e scoperta dell'Africa

Offriamo ai nostri amici del WEB lo studio FORTI E CASTELLI DI TRATTA, di Gigi Pezzoli e Danila Brema, pubblicato nel numero 35/97 di AFRICHE.
Lo studio è corredato da altri testi tratti da una tesi di Laurea di Laura Pantani sulla vita nei Forti inglesi nel XVIII secolo e termina con un documento di Ezio Bassani dal titolo emblematico NOBILI O SELVAGGI?
Questi documenti ci fanno fare un tuffo nel passato immergendoci nell'atmosfera e nei problemi dell'epoca: problemi della vita quotidiana, il male di vivere delle persone che abitano i Forti o gli empori, il loro modo di trascorrere le ore libere, i rapporti umani, i problemi pratici, i rapporti coi nativi, le immancabili lotte per il potere all'interno delle compagnie, le malattie, etc. La ricerca della Pantani si basa soprattutto sulle relazioni che gli amministratori dei Forti inviavano ai capi mercanti che risiedevano nel castello di Cape Coast, sede del quartiere generale inglese.
"Leggendo i documenti originali dell'epoca siamo trasportati in un clima di vele e mareggiate, nota l'autrice, canoe e rematori, ammalati che lottano per la sopravvivenza pur non rinunciando alla loro razione di rum, ufficiali da una personalità dubbia o bizzarra, impegnati in un commercio talvolta ostile sia con i capi tribù indigene, che con i comandanti delle navi europee". E conclude: "Si è cercato di ricostruire frammenti di una vita che, certo, non doveva essere facile, sia per il clima che per le situazioni umane "poco convenzionali".
Particolare della Carta di Cantino Il penultimo documento è invece un testo tratto dalla Descrizione della Costa di Mauritania e d'Etiopia di Valentim Fernandes. Quest'autore smitizza il movente religioso delle iniziative portoghesi, per individuarne gli aspetti mercantili che presto andrà risolvendosi in una crescente sventura per gli africani. Il testo tratta della base mercantile di Arguin dove tra le merci avrà rilevanza crescente la voce "schiavi".
L'ultimo saggio è di Ezio Bassani ci offre una riflessione critica sulla visione europea dell'Africa e degli Africani nel periodo compreso tra il XVI e il XVII secolo. Il testo, di fondamentale importanza, vuole aiutare a maturare nel lettore questa consapevolezza: non attribuire titoli di nobiltà o primitivismo a manifestazioni culturali che hanno la caratteristica peculiare di essere diverse dalla nostra cultura.
Questi testi vogliono essere uno strumento per la documentazione visiva dell'Africa del passato, così come è stata rappresentata dagli Europei, e nello stesso tempo un contributo alla conoscenza dell'Africa e dei rapporti tra Europa e Africa nei primi secoli del colonialismo.
Nella foto accanto una delle prime rappresentazioni dell'Africa: la Carta di Cantino.

Silvano Galli