Siamo di fronte ad un tipo di prodotto che viene coltivato in consociazione con altre
colture ed in particolare con il cacao ed il caffè, alle quali apporta l'ombra che esse
richiedono. La densità di piantagione è di circa 300/400 cespi per ettaro. Di queste
piante solamente una parte e precisamente 150/200 risulteranno produttive. Tale numero
si dimezzerà a partire dal terzo anno. Proprio a confermare l'importante ruolo che
vengono a svolgere come "apportatrici di ombra", le piante che non risultano produttive
non vengono eliminate.
Tale coltura viene frequentemente definita coltura di "front pionnier", questo per
indicare che il luogo di coltivazione cambia frequentemente seguendo le colture di
cacao e caffè. In realtà è spesso considerata dallo stesso produttore una coltura di
"completamento" e quindi un sottoprodotto al quale viene dedicato solo una parte del
proprio tempo di lavoro. In queste condizioni, il reddito procurato dalla vendita a pieno
ritmo si ha solamente al momento in cui viene avviata la piantagione di cacao o caffè;
successivamente, nel momento in cui questi due prodotti cominceranno a produrre
(circa tre anni dopo l'impianto), la vendita e di conseguenza il reddito ottenuto dalla
banana Plantain risulta essere marginale. Inoltre, proprio per questa sua funzione di
coltura consociata, i luoghi di produzione, sia della banana Plantain che per le stesse
colture principali, sono disseminati e il più delle volte lontani dalle strade e dai villaggi.
Un altro problema è la difficoltà di accedere ai campi; infatti fino a quando non saranno
commercializzabili le colture principali di cacao o caffè, saranno presenti solamente le
piste forestali. I lavori stradali verranno effettuati solo successivamente per favorire la
raccolta delle colture ad alto reddito e comunque sono sempre lavori a carattere
temporaneo.
Esistono due varietà:
l) Una fornisce un frutto grosso e lungo.
2) Un'altra fornisce frutti lunghi ma più fini.
Anche se entrambi trovano facilmente acquirenti, la prima varietà è quella di gran lunga
più richiesta.
Le zone Centro Sud e Sud Est, relativamente vicine ad Abidjan sono le tradizionali zone
di approvvigionamento della capitale; mentre le zone Sud Ovest sono le principali zone
di estensione delle colture di cacao e caffè e quindi rappresentano un potenziale di
produzione e di fornitura di banana Plantain.
La banana Plantain fa parte dell'alimentazione degli stessi agricoltori, rappresentando
uno dei piatti "forti" della cucina ivoriana. La raccolta si estende praticamente per tutto
l'anno anche se il periodo di maggiore produzione va da dicembre a febbraio.
Trattandosi di un prodotto base, l'agricoltore è disposto a vendere solamente quella
parte che non é destinata all'autoconsumo, anche nei periodi in cui i prezzi sono molto
elevati.
Data la natura stessa di coltura consociata e/o di autoconsumo, l'offerta non risulta
organizzata. Rarissimi sono i casi in cui il prodotto é commercializzato o consegnato
direttamente dal produttore ai consumatori. Esiste un preciso percorso che, anche se
qualche volta presenta delle varianti, può essere sicuramente generalizzato per la
maggioranza dei casi. Prima di analizzare nel dettaglio tale filiera, bisogna premettere
che i produttori quasi mai si trovano nelle condizioni di poter disporre liberamente di un
proprio mezzo di trasporto e che devono fare i conti con il problema dallo stoccaggio
data la grande deperibilità del prodotto stesso.
Tante volte lo stesso agricoltore non ha neanche la sicurezza di riuscire a vendere il
prodotto in buone condizioni.
Quando il luogo di produzione si trova vicino a strade di importanza non trascurabile, il
produttore stesso, dopo aver effettuato la raccolta, trasporta il suo prodotto,
eventualmente anche a mano, alla vicina strada dove verrà esposto in attesa che passi un
acquirente. Si tratta naturalmente di piccole quantità di prodotto e l'operazione di
trasferimento viene frequentemente effettuata dalle donne. Non é infatti insolito
incontrare per strada donne che, con grande abilità, trasportano sul loro capo quantità
non indifferenti di caschi di banane.
Questa modalità di commercializzazione risulta però molto rischiosa, prima di tutto
perché non si ha la certezza di vendere il prodotto e in secondo luogo perché
l'acquirente potrebbe arrivare quando ormai il prodotto é prossimo al deperimento
costringendo l'agricoltore a vendere ad un prezzo diverso da quello desiderato.
Per questi motivi, la prassi utilizzata é generalmente un'altra. Il produttore aspetta di
ricevere la visita di un'acquirente prima di fare la raccolta, che verrà eseguita in un
secondo momento dopo aver raggiunto l'accordo sul prezzo. Questo acquirente è il più
delle volte un Collecteur e qualche volta un grossista; altre volte è un Pisteur. Il
Pisteur mette in contatto il grossista con il produttore, il collecteur si occupa invece di
quella che viene definita "raccolta" primaria. Si tratta di accogliere e collocare il
prodotto in un luogo relativamente lontano dal villaggio che si identifica il più delle
volte con un incrocio o con il luogo di passaggio di un'importante strada asfaltata. Il
collecteur vende la merce ad un grossista ed organizza la raccolta per proprio conto o
per conto del grossista stesso. Certi collecteurs non aspettano che il grossista si rechi nel
luogo di raccolta, ma si recano essi stessi direttamente nel mercato finale di consumo,
dove incontreranno i grossisti. Le vendite si effettuano a lotti o preferibilmente a
"caschi" e sono regolate in contanti anche se qualche volta viene concesso parziale
credito. Il collecteur deve invece dare un anticipo al produttore per convincerlo ad
effettuare la raccolta; il resto dell'importo verrà versato al momento dell'avvenuta
vendita al grossista. Questo é il problema noto come problema di tesoreria del
collecteur; problema che sorge quando si concede credito seppur parziale al grossista.
Il collecteur non ha "vita faci1e"; egli deve infatti andare alla ricerca dei potenziali
produttori disposti a vendere il loro prodotto. D'altra parte l'accesso ai luoghi di
produzione é quasi sempre difficile e se non dispone di un mezzo di locomozione, un
motorino o una bici, il collecteur deve farsi molti chilometri a piedi. Tante volte poi si
tratta di una persona estranea alla zona che ha quindi l'esigenza di doversi fare
adeguatamente presentare. Una volta stabiliti i contatti deve risolvere il problema di
trovare un luogo dove concentrare la merce e di sorvegliare i prodotti raccolti.
Il collecteur deve poi trovare un mezzo di trasporto per raggiungere i grossisti. Il
trasporto è un grande problema che si trova ad affrontare sia il collecteur sia il
produttore. Entrambi non dispongono quasi mai di adeguati mezzi. I problemi da
risolvere sono due: trasportare la merce dal luogo di produzione al luogo di raccolta
(operazione che può essere sia a carico del produttore che del collecteur) e far arrivare
la merce nei luoghi dove viene venduta ai grossisti (trasporto a carico del collecteur e
raramente a carico del grossista).
Il primo tipo di trasporto presenta il grande ostacolo di non poter accedere con facilità ai
campi di produzione e in ogni caso, qualora fossero presenti piste percorribili, vengono
usati solo piccoli camioncini coperti di portata 1,5/2 Ton. Tuttavia tante volte non è
possibile utilizzare questi camioncini se prima non si è fatto un trasporto manuale a
causa delle difficoltà di accedere fino ai campi, si parla allora di prelievo "a bordo
campo". Cosa diversa, a volte anche più problematica, è il trasporto e la consegna ai
grossisti, per il quale vengono utilizzati camion da 5 a 10 Ton. Tali camion non partono
se non sono completamente carichi. Questo pone un primo problema. Ogni collecteur
spedisce mediamente 3 Ton di prodotto, di conseguenza nei periodi di bassa produzione
è difficile mettere da parte la quantità necessaria. Per questo motivo può succedere che
più collecteurs si riuniscano per affittare insieme un camion. Ogni collecteur, in
quest'ultimo caso, sale sul mezzo ed accompagna la propria merce fino a destinazione.
Quando non si ha questa unione il caricamento avviene alla rinfusa e la massa del
prodotto raggiunge un'altezza di 1,5 m. Si comprende perché il carico e lo scarico dai
veicoli sono le principali cause della degradazione dei prodotti.
1. La distanza che generalmente separa il "bordo campo" dal luogo di primo
ammasso è in media di 15/20 Km.
2. Il luogo dove avviene la raccolta primaria non dispone quasi mai di strutture atte
ad accogliere la merce che di conseguenza sarà disposta ad ingombrare la strada.
Quando la merce raggiunge il luogo di consumo, viene presa in carico dai grossisti, i
quali la venderanno ai dettaglianti e ai mezzi grossisti, può tuttavia succedere che la
merce venga venduta direttamente anche ai consumatori.
Le operazioni fra il collecteur ed il grossista vengono regolate tramite pagamenti
differiti. Di conseguenza passeranno alcuni giorni prima che il collecteur abbia il denaro
disponibile per poter effettuare un nuovo acquisto e precisamente 15 giorni.
Sempre per il trasporto fino al luogo di consumo si distingue:
1. Una spedizione di corta distanza: La merce è inviata nei vicini centri regionali
con camionette e minibus (da 30 a 300/500Kg). Quando la merce arriva è
destinata al mercato locale dei dettaglianti. Altre volte tali prodotti completano il
carico di un camion con destinazione Abidjan.
2. Spedizione di lunga distanza: La merce è destinata all'approvvigionamento di
Abidjan o di altri importanti centri di consumo. Vengono usati camion dalla
capienza di 5 tonnellate il cui contenuto, a seconda della stagione, può
appartenere a una o più persone.
Il trasporto fino al luogo di consumo presenta maggiori problemi rispetto a quello fino
al luogo di raccolta primaria soprattutto nei periodi di commercializzazione del caffè e
del cacao quando sarà molto più difficile trovare mezzi disposti ad effettuare il trasporto
della banana Plantain.
Un merito che bisogna riconoscere ai collettori é quello di riuscire ad assicurare
interamente la commercializzazione della banana Plantain anche nelle condizioni più
difficili, vale a dire a grandi distanze dai principali luoghi di consumo come per
esempio Abidjan.
I grossisti vendono la loro merce ai dettaglianti; tali scambi avvengono in piccoli
mercati all'ingrosso che generalmente non sono molto distanti dai mercati al dettaglio,
ma con la particolarità che si tengono ad orario ben precisi (generalmente la mattina
presto) e, a seconda dell'ora, possiamo trovare prodotti diversi. I dettaglianti vengono
qui e prendono le quantità desiderate rivolgendosi quasi sempre agli stessi grossisti; alla
base di tali rapporti commerciali c'è sempre un rapporto di fiducia e a volte anche di
amicizia. Tali dettaglianti effettuano i loro trasporti con carretti e qualcuno anche
manualmente. Il grossista ha i suoi dettaglianti ed ogni dettagliante ha il suo grossista;
difficilmente si é disposti a cambiare.
Il mondo dei dettaglianti, almeno per quel che riguarda questo prodotto, è caratterizzato
esclusivamente dalle donne. I loro acquisti presso i grossisti sono di circa 50/200 kg.
L'acquisto è fatto dietro concessione di credito dato che tali donne disporranno del
denaro necessario solamente dopo la vendita, cioè dopo circa 4/10 giorni. La vendita al
dettaglio viene effettuata disponendo il prodotto sul suolo stesso e solamente in alcuni
mercati sono disposti su dei banchi insieme ad altri prodotti. La vendita é fatta quasi
sempre a casco: si vende l'intero casco di banane. Solo raramente si vendono i singoli
frutti. Le banane poco mature vengono vendute per fare il Foutou , mentre quelle ben
mature sono destinate per l'Aloko .
Dalla cartina appare evidente l'importante ruolo svolto dalla città di Bouakè. I prodotti
transitano in questa zona prima di prendere la strada per gli altri centri di consumo. Qui
sostano nelle apposite aree di appartenenza dei vari grossisti e in seguito vengono
ricaricati su mezzi adeguati per raggiungere la destinazione finale.
L'agricoltore dispone di un periodo di circa due settimane per raccogliere il prodotto;
periodo che ha come estremi la "raccolta precoce" e il "termine ultimo di raccolta".
Una volta che il prodotto é stato raccolto, dovrà essere consumato entro otto giorni se è
destinato al Foutou ed entro quindici giorni (stadio ultimo di maturità) se destinato
all'Alloko.
Il prodotto sopporta meglio sia le manipolazioni sia i trasporti, se tagliato e raccolto
precocemente. Tutto questo fa capire che lo stoccaggio é delicato, ma soprattutto che è
da evitare l'ammasso a lungo termine. Meglio consumare il prodotto entro dieci giorni
dal taglio. Lo stoccaggio si fa a mucchi che vengono coperti da teloni di plastica al fine
di favorirne la maturazione, ma sempre in luoghi aperti.
Sono infatti pochi i grossisti che dispongono di magazzini e quasi sempre nella capitale.
Lo stoccaggio è un problema tanto per l'agricoltore che per il grossista, ma mentre il
primo lo risolve raccogliendo il prodotto dopo essersi assicurato la vendita, il secondo
ha minori possibilità di gestire il problema.
Le perdite sono presenti a tutti gli stadi della filiera, anche se ogni volta sono da
attribuire a cause diverse. Al livello della produzione esse sono dovute al fatto che il
produttore si trova spesso nell'impossibilità di trovare un acquirente, ma ci sono anche
perdite dovute alla manipolazione dei caschi (singoli frutti staccati in maniera non
idonea).
Durante il trasporto poi, il continuo carico e scarico dai mezzi provocano
inevitabilmente dei danni: certi frutti si staccano dai caschi ed altri si danneggiano, il
tutto si rifletterà sul prezzo di realizzo. I grossisti, oltre alle perdite causate dal trasporto,
si trovano a dover far fronte al problema dei frutti che marciscono quando i tempi di
vendita si allungano. Per finire bisogna menzionare i dettaglianti la cui sfida quotidiana
é quella di riuscire a vendere tutta la merce acquistata dal proprio grossista.