I mercati della capitale


Abidjan è uno dei mercati più grandi della Costa d'Avorio, esiste infatti almeno un mercato centrale per ogni quartiere. Intense le relazioni commerciali fra i vari mercati.


Grandi e piccoli mercati

Accanto ai mercati principali trovano poi posto mercati secondari. Si tratta di piccoli nuclei commerciali che si occupano sia della vendita al dettaglio, sia di quella all'ingrosso e sono situati su terreni abbandonati, trascurati o caso più frequente agli incroci delle strade. I mercati della capitale sono: Abobo, Adjamém Plateau, cocody, Yopougon, Marcory, Koumassi, Treichville, Port Bouet. Questi mercati non sono equivalenti come grandezza, e un'altra loro caratteristica è la massiccia presenza di prodotti alimentari; un terzo dei loro banchi è occupato da tali prodotti. Ognuno di loro ha delle proprie peculiarità, sia per quanto riguarda la qualità dei prodotti, sia per i prezzi del tipo di clientela.

Struttura del mercato

Il mercato Plateau è quello di stampo più europeo, frequentato in prevalenza dai rappresentanti della scala sociale più alta, dalla borghesia abidjanese e dagli stranieri. I mercati di Treichville, Adjamé ed Abobo rispondono molto di più alle esigenze alimentari della maggioranza della popolazione abidjanese. Ciascuno di questi mercati può essere diviso in due aree distinte: il mercato propriamente detto, ed il suo perimetro, dove sono installate le numerose botteghe che vendono alcuni "prodotti alimentari" di base: riso, igname, manioca, banana. Ci sono poi altri piccoli insediamenti commerciali che si incontrano sui terreni liberi e agli incroci di importanti strade asfaltate. Si tratta di piccolissimi mercati costituiti nelle migliori dell'ipotesi da un numero di "banchi" che va da cinquanta a cento; è qui che possiamo trovare, oltre ai prodotti alimentari citati, anche i tipici prodotti ottenuti dalla loro trasformazione, cioè i beignets e l' attiéké . Un esempio di questo tipo di mercato è quello di Fairmont, nel comune di Attécoubé.

Venditori singoli

Quello che colpisce camminando per la capitale, è la miriade di venditori che singolarmente o in gruppo di due tre persone, si posiziona ai lati delle strade e agli incroci, per vendere piccolissime quantità di prodotti. Sono quelle persone che escono fuori da ogni legge di mercato e la cui unica ambizione è convincere qualche turista a provare la loro merce. Non bisogna pensare a loro come a degli "scocciatori". Non è infatti nella loro mentalità "abbordare"chi è di passaggio, ma non vi negheranno la loro "attenzione" nel momento in cui vi avvicinerete per guardare la merce esposta o fare una fotografia. In questi casi non c'è molto da "barattare" sul prezzo, poiché vendono per delle somme veramente irrisorie notevoli quantità di prodotto. Un'altra cosa che colpisce è la grande solidarietà che lega i venditori di una "stessa via", non vi è nessuna differenza di prezzo, bisogna scegliere soltanto in base alla "bellezza" dei prodotti e alla simpatia di chi ci sta di fronte. Il turista o lo straniero in genere, trova spesso molto difficile gestire questi rapporti, poiché il più delle volte c'è la sensazione di non avere a che fare con dei commercianti, ma con persone bisognose. Si tratta infatti, soprattutto di donne che espongono sulla strada quella parte di prodotto che non serve per l'autoconsumo. Esse sperano così di recuperare un minimo di liquidità che verrà utilizzata per acquistare ciò che serve per la famiglia e che non può essere prodotto abitualmente. In altri casi, si cerca di reperire i soldi necessari per la retta scolastica dei figli.

I Venditori ambulanti

Negli ultimi dieci anni il numero di venditori di prodotti alimentari è aumentato notevolmente. Non si conosce con precisione quali siano state le cause che hanno determinato questa crescita. Si tratta infatti di un insieme di aspetti che possono andare da un cambiamento di mentalità ad un'esigenza monetaria. Allo stesso modo pur ravvisando delle differenze etniche fra i vari dettaglianti, (per esempio i principali venditori di pomodoro appartengono al gruppo del Gouro e dei Dioula, mentre per quanto riguarda la verdura il 52% dei dettaglianti presenti nella capitale sono Gouro, e per il restante appartengono a gruppi diversi quali, Dioula, Baoué, Mossi, Sénioufo, Haoussa) non si può parlare di monopolio etnico per nessun prodotto.

Il ruolo delle donne

Così come per i mercati delle altre importanti città (Agboville, Soubrè, Touba) il ruolo dei dettaglianti è svolto soprattutto dalle donne, anche se ci sono differenze in base ai tipi di prodotto. Di sicuro esse mantengono il primato per la verdura, dove rappresentano circa il 90% dei venditori e anche per la banana e la manioca la loro presenza è quasi totalitaria, si registra infatti una percentuale del 78%. Solamente per la vendita dell'igname si nota una maggioranza di dettaglianti uomini. Gli uomini prevalgono anche nei mercati dei quartieri più ricchi (mercato di Cocody), dove si vendono le varietà europee di verdure. Le operazioni sono regolate in contanti, solamente quando si tratta di piccole quantità, generalmente non superiori ai duecento chilogrammi. Per questo motivo, il rapporto grossista / dettagliante si basa molto sulla fiducia. Sono forse queste le ragioni per le quali negli ultimi dieci anni il numero di dettaglianti è notevolmente aumentato; si tratta infatti di un'attività che per essere avviata non richiede grandi capitali, bisogna solo conoscere dei grossisti e saper vendere.