LA GUERRA DEI LEONI

Il leone é il re della foresta, tutti lo sanno, in teoria.
Sperimentarlo di persona, come successe a Cody nel 1987
nelle steppe a Nord d’Ati, é un affare piuttosto spiacevole.
Cody era  militare di carriera, ma a quei tempi gli ufficiali,
nominati seguendo criteri etnici, erano piuttosto scalcagnati.

Fu colpa dei pastori o dei leoni, chi lo sa ?
Un clan di pastori allevatori di bovini
s’accampò un giorno accanto a un clan di leoni,
una trentina d’elementi senza alcun timor di Dio.

Ogni mattina aspettavano la mandria al varco,
e squartavano il bue più grasso per il pasto famigliare.
E se i pastori stavano zitti, bene! se no guai a loro!.
Due coraggiosi perirono tra le sgrinfie delle leonesse.
 
Così come sempre succede in quei frangenti
i pastori ricorsero al sultano, e il sultano ai militari.
I  militari di quel tempo erano piuttosto buontemponi.
Bechir, ne era il capo, drogato e analfabeta.

Scelse venti uomini e filò con due Toyota sul ferik.
Il vecchio allevatore spiegò la triste situazione
e Bechir trovò che l’affare era da quattro soldi,
«Dormite tranquilli uomini, domani vi farò un macello.»

Decise che l’indomani ci saremmo mescolati ai bovini
e appena fosse apparso il muso di un leone, fuoco!
Sapevo per esperienza che il leone, comico non é;
può infatti incassare  un caricatore prima di crollare.

Per tutta la serata mi accapigliai col comandante.
Bechir non cambiò opinione e all’alba si partì.
Camminammo venti minuti tra muggiti, gli occhi tesi
e ogni cornuto aveva un fucile mitragliatore di scorta.

Ma quando apparve il primo leone in lontananza,
gigante dalla criniera principesca, ci mise i brividi:
si sgranchiva le enormi zanne uscendo dai cespugli
e sbadigliava tranquillo in attesa del pasto giornaliero
i denti avidi di carne; gli mancava soltanto il tovagliolo.

Una simile potenza fece riflettere  il nostro capo;
e temendo che avrebbe potuto servire  lui da colazione,
«Alt ! dietrofront, tutti alle macchine!» gridò.
Gli uomini ubbidirono all’istante con gran sollievo.

I pastori bloccarono la mandria e si ricominciò da zero.
Tutti in macchina pronti a sparare, e carica sui leoni!
Il gran maschio provocatore si beccò tutta la fucileria,
ma crivellato senza precisione spiccò due salti e filò via.

Una femmina partì all’attacco; un soldato saltò a terra
per svuotarle tutto il caricatore a bruciapelo;
ma la bestia continuando sullo slancio gli fu addosso.
L’istante dopo erano morti entrambi.

Le due Toyota continuarono la dimostrazione sparacchiando;
poi una rallentò proprio a fianco d’un leone in agguato.
Quello balzò alle spalle d’un soldato, lo tirò giù e lo finì.
Due morti erano troppi per Bechir che ordinò la ritirata.

Il combattimento ad armi leggere s’era rivelato impari.
Il giorno dopo tornammo coi bazooka per la rivincita
e questa volta fu troppo anche per i re della foresta.
Ma a dire il vero per noi fu piuttosto una disfatta.