La biblioteca di Ahel Habott a Cinguetti

In alcuni locali nei pressi della moschea è stata approntata una biblioteca partendo dagli antichi manoscritti conservati da secoli dalla famiglia maura degli Ahel Habott, che svolsero un ruolo essenziale nella diffusione del pensiero islamico nel Sahara e nel Sahel, in epoca medievale.
Il merito di aver raccolto e catalogato questi patrimonio inestimabile appartiene a Sidi Mohamed Ould Habott Al Kebir, che nacque verso il 1748 dell'era cristiana.

L'opera di Sidi Mohamed

Istruito dal padre, il giovane Sidi Mohamed imparò ben presto tutti i segreti dei manoscritti in tutte le discipline allora conosciute. Divenne così un grande erudito e una delle figure intellettuali dominanti dell'Adrar mauritano. Alla sua morte, avvenuta nel 1869, lasciò ai figli ben 1400 manoscritti, con la clausola che la biblioteca non lasciasse mai Chinguetti e restasse aperta a tutti coloro che ricercassero il sapere. I figli accettarono con devozione la grande responsabilità di gestire quel patrimonio comune.

Tremila manoscritti

Nel 1813, Ahmed Ould Sidi Mohamed, che assicurava la direzione della biblioteca, fece passare i manoscritti da 1400 a 3000. Sfortunatamente verso la fine del XIX° secolo la casa Habott in cui si trovavano i manoscritti crollò e una parte dei testi andò perduta. Nel 1986, per volontà della famiglia discendente dal grande Sidi al- Kebir, è stata creata la fondazione che porta il suo nome. Essa ha lo scopo di conservare il patrimonio da lui lasciato. Oggi la biblioteca conta circa 1150 opere, in maggioranza manoscritti così suddivisi:

- scienze coraniche
- scienze religiose
- matematica e astrologia
- medicina
- astronomia
- grammatica
- lingue e letterature.

Di grande valore storico sono, in particolare, due corani provenienti dall'oriente.

Manoscritti in pelli arabescate

Le ricchezze della biblioteca sono nate dal lavoro di uomini che hanno scritto o trascritto e trasportato a dorso di cammello sotto il vento, il sole e la pioggia da ogni angolo dell'impero musulmano opere che validi artigiani hanno poi rilegato con delicatissime pelli finemente arabescate. Un giovane mauro che, terminati gli studi a Nouakchott, ha preferito tornare nella sua oasi insabbiata piuttosto che fare una comoda e sicura carriera giuridica, mi ha accompagnato negli oscuri vani di molte case diroccate, facendomi scoprire queste "biblioteche del deserto".

"Qui dentro - mi ha raccontato - si trova tutto lo scibile delle scienze naturali, astronomiche e mediche, della letteratura, delle scoperte, delle biografie, delle cronache epiche e del pensiero teologico e filosofico del mondo arabo nei suoi secoli d'oro. L'Unesco ha promesso di salvarli, tante organizzazioni e tanti stati ricchi si sono impegnati a finanziare i progetti di preservazione e di restauro, mq finora non abbiamo visto un solo esperto né una sola erogazione a Chinguetti".

Egli ha creato di sua iniziativa la "Associazione per la salvaguardia e lo sviluppo di Chinguetti", che con molto entusiasmo e ottimismo conta di realizzare ciò che gli altri hanno promesso ... Una prima iniziativa è stata quella dei musei mobili.

"Si tratta in pratica - mi ha spiegato camminando fra le dune e i ruderi medievali - di insediare delle mini-esposizioni artigianali e culturali nelle case private disertate dai loro abitanti. Con il ricavato delle visite turistiche paganti l'associazione acquisterà il materiale per ricostruire l'edificio e per stipendiare i muratori. Poi offrirà la casa ad una famiglia nomade che vuole sedentarizzarsi o ad una famiglia di Chinguetti che vuole rientrare. Non pagheranno affitto, ma saranno responsabili della manutenzione e della conservazione. Per quanto riguarda i manoscritti stiamo convincendo le varie famiglie proprietarie di affidarceli, con lo scopo di radunarli in una sede adeguata, dove potranno essere catalogati, consultati, microfilmati e restaurati senza lasciare l'oasi".

Uno sguardo al mondo moderno

Sarebbe erroneo pensare che i giovani dell'Adrar oggi non rivolgano mai lo sguardo verso il mondo moderno in cui la società maura si va inserendo a poco a poco - la moderna scuola di Chinguetti è frequentata da 250 allievi, di cui 50 sono ragazze: la percentuale più alta di tutta la Mauritania - ma la ripartizione attuale dei quartieri, l'estensione recente della città sulla riva occidentale dell'uadi Chinguetti, la dispersione dei villaggi hartani tra i palmeti che sorgono lungo il thalweg principale dell'uadi, sono tutti fattori strettamente legati alle congiunture politiche e all'evoluzione sociale di una popolazione in costante regresso.

Il declino di Chinguetti

Isolata dai massicci di dune dell'Awaran, lontana da importanti arterie di traffico, gravemente danneggiata dal degrado del palmeti, Chinguetti non può attingere solamente alle sue tradizioni per trovare i mezzi per una sua rinascita economica. Più che dall'invasione delle sabbie, il declino di Chinguetti è stato determinato dal trasferimento della corrente degli scambi commerciali verso la capitale Atar e dalla crescita di questa città, più facilmente accessibile, le cui attività sono un richiamo incessante per le popolazioni di Ouadane e della stessa Chinguetti.

L'Istituto nazionale di Alti Studi Islamici

Attualmente il centro di insegnamento arabo e dell'alta cultura Islamica si è spostato a Boutilimit, 500 chilometri a sud di Chinguetti. A Boutilimit la tradizione intellettuale mauritana trova la sua continuazione nell'Istituto Nazionale di Alti Studi Islamici creato nel maggio del 1961. L'Istituto, posto sotto la direzione di un professore arabo, conta circa 150 allievi i quali, pur tenendo conto delle realtà del mondo moderno, si prefiggono di salvaguardare in questa parte del Grande Maghreb arabo i valori essenziali della cultura musulmana. Grazie a tutto ciò, 1' istruzione e il livello intellettuali sono abbastanza sviluppati tra i mauri, che passano per essere il popolo più colto e che conosce meglio il Corano tra tutti coloro che abitano il Sahara occidentale e saheliano. I marabuttici si incaricano dell istruzione del bambino mauro. Incominciano a fargli scuola da quando il fanciullo ha cinque anni.

I secoli d'oro della cultura maura

Dopo avergli insegnato l'alfabeto, gli insegnano il Corano, i cui versetti devono essere imparati a memoria e sovente trascritti dall'alunno, affinché si eserciti nell'ortografia araba. Il programma prevede in seguito 1'insegnamento della calligrafia artistica, della teologia, del diritto musulmano e della mistica. Si insegnano ugualmente la vita del profeta Maometto, la lingua araba classica con l'aiuto di poemi scelti, la grammatica, la morfologia, l'artimetica, la retorica, la logica, la medicina, l'astrologia e l'astronomia. Gli allievi studiano soprattutto su testi scritti da saggi e letterati mauri del XIII e del XIV secolo dell'egira (1700-1800 d.C.), definiti i secoli d'oro della cultura maura. Le opere in arabo scritte da Mauri sono più di duemila e tra le più importanti menzioniamo quelle di medicina indigena di Aoufa, i saggi storici di Mohamed El Yedali e il Wasit, opera magna di carattere storico-geografico e letterario.