Cristo al centro delle culture


Cristo incarnato nella cultura africana

Il cattolicesimo popolare in Africa è la maniera concreta con cui la grande maggioranza dei cristiani vive la sua fede all'interno della propria cultura. Quello che i cristiani hanno compreso del Vangelo si traduce in una mescolanza o un matrimonio tra le tradizioni cristiane ricevute e le tradizioni cristiane vissute. Nei riguardi del Vangelo una tale inculturazione non è definitiva né esente da ambiguità. Tuttavia si può affermare che la maniera concreta con cui le masse cristiane vivono la loro fede può essere un cammino del Vangelo, una via autentica di Salvezza, a condizione che il Risorto rinasca incessantemente ai crocevia delle mentalità e delle tradizioni. Si può schematizzare questo lungo e doloroso processo d'incarnazione di Cristo nelle culture e nelle mentalità dei cristiani d'Africa con la croce simbolica già tracciata più sopra e ricomposta attorno alla persona di Gesù Cristo.

Un Vangelo incarnato nella cultura

Da qualche decennio si è presa coscienza in Africa che lo scopo dell'evangelizzazione non era quello di distruggere le culture, le mentalità, ma di portarle a compimento, di convertirle. Come può Gesù Cristo trasformare le nostre culture e le nostre mentalità secondo il suo Vangelo, se egli non si incarna in esse, non entra nella visione africana del mondo che permea ancora l'azione e la reazione di milioni di cristiani?
Esistono sicuramente molte scorie e imperfezioni nelle pratiche popolari della maggioranza dei cristiani. Di fronte a Dio, la rivelazione che porta Gesù Cristo si deve ancora incarnare nelle mentalità.

Una visione pagana di Dio

La conversione del modo di considerare Dio passa per una migliore comprensione della sua paternità universale e delle nuove relazioni stabilite con l'umanità. Molto spesso il fatto di chiamare Dio “Padre” non influisce sul comportamento pratico dei cristiani invasi dalla paura di Colui che nulla lascia impunito.
La pastorale è parecchio responsabile di questa visione “pagana” di Dio: troppe prediche e lezioni di catechismo insistono sulle esigenze terribili del Dio Santo, e sulla terrificante prospettiva di una caduta nell'Inferno. Non è raro, allora, vedere dei cristiani applicarsi per essere in regola con Dio, giusto per meritare il... Purgatorio!
È certo che la conversione da parte dei cristiani della loro visione di Dio passa per un rinnovamento profondo del contenuto della pastorale e della catechesi ecclesiale. Il radicamento evangelico del comportamento nell'amore misericordioso del Padre e nella fiducia filiale nell'adozione divina, sembrano a molti un “premio al peccato”...
Si preferisce allora basarsi sulle “rivelazioni” di certi “veggenti” sull'aldilà per fustigare il lassismo della pratica cristiana e agitare la minaccia del Giudizio Finale. È ciò che motiva in certi paesi la fondazione di associazioni di Riparazione che intendono servire da parafulmine alla collera di Dio.