Bisogno di protezione


L'impatto del mondo degli Spiriti sulla psicologia e la pratica religiosa di numerosi cristiani africani costituisce un fenomeno che resta ancora da evangelizzare. Nella misura in cui il timore delle Potenze invisibili e dei malefici degli iettatori tocca i cristiani di tutte le categorie, bisogna prendere in seria considerazione il bisogno di protezione che si annida nei cuori.

Come proteggersi dalle forze del male
Si può deplorare il carattere irrazionale e talvolta delirante di certe credenze negli Spiriti.
Si può deplorare la credulità delle folle e l'infatuazione per delle formule magiche e degli oggetti miracolosi di protezione.
Si deve riprovare la crudeltà di alcune pratiche repressive riguardo streghe e stregoni designati. Ma non si può ignorare né trascurare la realtà di questo bisogno di protezione ancorato negli spiriti.

Un'angoscia collettiva
La sfida lanciata all'evangelizzazione da questa angoscia collettiva dei cristiani di fronte al mistero del male e al succedersi delle sventure nelle società africane si riassume in una duplice domanda: la religione cristiana può assicurare ai suoi adepti una protezione efficace contro “i dardi infuocati del Maligno” e dei suoi sgherri? La felicità promessa dal Cristo ha un volto umano e una dimensione terrena, o è unicamente “spirituale” e celeste? In lotta contro le difficoltà dell'ambiente e combattuti tra le esigenze della loro fede cristiana e le realtà della società africana, i cristiani si “arrangiano” come possono per trovare delle risposte - talvolta inadeguate - alle domande fondamentali che si pongono.

Questioni vitali e soluzion inadeguate
Sapranno i pastori, accompagnare questa ricerca brancolante di soluzioni alle questioni vitali? Alcuni, come Mons. Milingo, l'ex-arcivescovo di Lusaka (Zanibia) ora a Roma, ci hanno provato... Anche i gruppi di Rinnovamento Carismatico se ne preoccupano.
Ma tutto resta ancora da fare, specie per quanto riguarda la questione della malattia, che, secondo la concezione africana, non si localizza solamente nel corpo, ma intacca tutte le dimensioni dell'essere umano, le sue relazioni, l'ambiente che lo circonda, e il suo destino.
In effetti la malattia rimette in questione le relazioni con Dio, con gli Antenati, con gli Spiriti, con la famiglia e la società.

Pastorale degli ammalati e ministeri di guarigione
La presa a carico di questo settore cruciale della vita dei cristiani richiede alle nostre chiese non soltanto la costruzione di ospedali, di dispensari, di farmacie, di centri sanitari, ma anche l'istituzione di un ministero cristiano della guarigione, che operi in una più ampia pastorale dei malati. La prova della malattia è spesso una terribile prova di fede per i cristiani, poco confortati dall'universo razionalistico degli ospedali e della medicina occidentale, e dall'angelismo della pratica ecclesiale.
Le minacce del tempo presente, l'angoscia del futuro e il desiderio di decifrare l'esistenza, spingono i cristiani a consultare i veggenti e gli indovini. È in grado la Chiesa di prendersi carico di tale bisogno di consultazione?

Cristiani abbandonati a se stessi
È istruttivo sapere che molte chiese indipendenti africane, fondate da africani, rispondono concretamente a questo bisogno con un servizio d'accoglienza di coloro che vogliono consultare i veggenti, allo scopo di aiutare costoro ad interpretare i sogni, i presentimenti, le apprensioni, i sospetti, alla luce di Dio e con la forza del suo Spirito.
Nella nostra Chiesa cattolica nulla di ciò esiste per la massa dei cristiani, abbandonati a sé stessi: la maggioranza di essi è analfabeta e non ha alcuna possibilità d'accedere alla Bibbia o ad opere spirituali per chiarire i propri dubbi. È auspicabile che sia istituito una specie di ministero cristiano della consultazione, in cui persone adatte consacrino il loro tempo, i loro talenti umani e i loro carismi, all'accoglienza della marea di persone che vogliono consultare un veggente per dare stabilità e sicurezza alla loro vita.