I "funerali di Cristo"


L'enigma della sofferenza e il mistero del male e della morte invocano senza posa una definizione di ciò che è la felicità cristiana. Il popolo cristiano d'Africa s'identifica spontaneamente col Servitore Sofferente della Bibbia e col Crocefisso del Golgota.
L'immenso fervore delle folle cristiane dell'Africa nella celebrazione della Passione' di Cristo o della Via Crucis, testimoniano questa identificazione. A Ouagadougou (Butkina Faso) come a Abomey (Benin) si celebrano in un rito afro-biblico ricco di simbolismo e di emozione i "Funerali di Cristo".
Gli eventi della Passione e della Morte di Gesù sono rivissuti con molta più intensità dell'annuncio della sua Resurrezione. È che per i cristiani d'Africa le tenebre del Venerdì Santo hanno oggi per nome siccità, fame, povertà, analfabetismo, AIDS, disoccupazione, violenze, tirannie...
La lotta quotidiana dei popoli per la sopravvivenza e la corsa ai santuari di cristiani disorientati, rappresentano un grido muto: perché Dio ha lasciato crocifiggere suo Figlio? Perché l'Africa è preda di tanti mali?
Un missionario dell'Africa Australe ha scritto a proposito dei cristiani a lui affidati:
"Qui la gente s'identifica molto con Gesù sulla croce, con il Cristo abbandonato. È interessante notare che per due anni consecutivi migliaia di persone ci hanno raggiunto per le cerimonie del Venerdì Santo, ma solo alcune centinaia sono venute per partecipare alla gioia della Domenica di Pasqua.
La vita della nostra gente è la via della croce, e il peso di questa croce annebbia la visione su un domani pia luminoso."
Uno scrittore del Botswana, G. Setiloane, traduce la stessa realtà in un poema toccante E tuttavia, per noi è quando sta sulla Croce,
Questo Gesù di Nazareth,
Le mani trafitte ed il costato aperto,
Come un animale per il sacrificio:
Spogliato e denudato come noi,
Bruciato e trasudante sangue ed acqua
Nel calore del sole,
E tuttavia così silenzioso,
Che noi non possiamo resistergli
La sofferenza e la miseria non sono destino esclusivo degli africani.
Ma perché l'Africa, nella persona di Simone di Cirene, è stata requisita senza preavviso per portare la croce del Cristo?
È ai piedi di questa croce, sotto lo sguardo del Crocefisso, che il popolo dei credenti prende coscienza dell'ingiustizia della sua sorte, dello scandalo per la violenza subita, dell'assurdità della morte.
È da essa ch'egli attinge pure, segretamente, la forza di resistere, di sperare e talvolta anche d'agire.