Semplicità e solidarietà


Un parto doloroso imbevuto di Vangelo

Il cristianesimo popolare - la fede e la pratica della grande maggioranza dei cattolici - non deve essere considerato dai pastori come una perversione del cristianesimo autentico, ma al contrario come il parto doloroso di un cristianesimo africano imbevuto di Vangelo.
I Padri del Sinodo del 1985 dichiararono a proposito della religione dei semplici: "Le devozioni popolari giustamente comprese e correttamente praticate sono utilissime per alimentare la santità del popolo. Meritano pertanto una maggiore attenzione da parte dei pastori". L'attenzione dei pastori d'Africa dovrebbe di conseguenza concentrarsi sulle ricchezze che nasconde l'umile e molto imperfetta fede popolare dei cattolici africani e dei cristiani di altre confessioni. Essi potranno così trarre profitto, per una pastorale più fruttuosa e adattata, dalle caratteristiche del cristianesimo africano vissuto da questi credenti.

Una catechesi inadatta e complicata

Esiste in questi cristiani un'esigenza di semplicità che emerge dalla loro pratica. La religione cattolica, con i suoi dogmi, le sue istituzioni, le sue strutture, le sue esigenze, appare a molti troppo complicata, troppo cerebrale e troppo dotta.
Tre anni di catechesi imposti a tutti come requisito per il battesimo scoraggiano i catecumeni, i quali sanno che i loro compagni della Chiesa Battista ricevono lo stesso battesimo dopo soli tre mesi d'istruzione.
L'Islam attira sempre più per la semplicità della sua dottrina e della sua disciplina d'integrazione. La catechesi cattolica in Africa è inadatta per quanto riguarda la forma e il contenuto.
D'altra parte si scopre nelle reazioni e nei riflessi della maggioranza dei cattolici un'esigenza di incarnazione: quanti si sentono a disagio nella liturgia e nella pastorale "disincarnata" venute dall'Occidente, e poco adatte ad una sensibilità meno nemica dei corpi, dei sentimenti e dei simboli!

Celebrare alla maniera africana

Perché due gocce d'acqua sulla fronte quando le chiese indipendenti africane non esitano a tuffare i loro adepti nei numerosi fiumi, ruscelli, corsi d'acqua o mari che bagnano l'Africa? Perché non celebrare Dio e la Salvezza alla maniera africana, con i simboli, i riti, i ritmi, gli oggetti e i prodotti del luogo? Il cattolicesimo appare ancor oggi in Africa come una religione d'importazione...

Una vita solidale e di comunione

Infine un'esigenza di solidarietà traspare sotto il bisogno di costituire nelle associazioni, dei gruppi di preghiera e di vita.
In queste svariate associazioni che fioriscono nelle parrocchie, i cristiani cercano d'uscire dall'anonimato delle grandi comunità per aggregarsi a dei gruppi in cui si sentano riconosciuti e accettati.
La pastorale di massa instaurata nelle parrocchie non consente un'effettiva partecipazione dei cristiani alle responsabilità ecclesiali, né una comunione tra i membri in un sentimento di solidarietà vissuta, di condivisione e di aiuto reciproco, di sostegno fraterno in nome della stessa fede.
Su questo punto ancora molti cristiani considerano che l'Islam e le sue strutture comunitarie affrontano meglio del cattolicesimo questo bisogno di comunione, di solidarietà e di aiuto vicendevole tra correligionari.
Le chiese afro-cristiane, fondate da africani, si organizzano, affinché la necessità di comunione e di solidarietà non si diluisca nell'anonimato di gigantesche comunità.

Togliersi il vecchio mantello per rivestire la toga africana

Il cattolicesimo popolare è, dunque, per i pastori e per la Chiesa d'Africa, un fermento di conversione e di autocritica. Per la Chiesa in stato di Sinodo, esso rappresenta un passaggio obbligato. Il Sinodo Africano non potrà dare frutti se non si porrà in ascolto del popolo africano, prendendo in considerazione la parte di Vangelo vissuta dalla maggioranza di questi cattolici di base, così come i profondi interrogativi dell'ambiente africano.
Il cammino già percorso in Africa dal cristianesimo durante un secolo è un cammino del Vangelo disseminato d'insidie.
Affinché possa condurre alle Sorgenti della Vita è necessario che la Chiesa in Africa tolga il suo vecchio mantello preso a prestito, per rivestirsi del suo caffettano di Pasqua, di una vera toga africana di Pentecoste!