Santi, Angeli, Demoni


Nessuna meraviglia quindi che dei cristiani usino bruciare nelle case incensi ed altre sostanze aromatiche, in grado, come nella storia biblica di Tobia o in certe tradizioni africane, d'allontanare gli spiriti malvagi.

Sostanze aromatiche e preghiere
Si ricorre anche alla recita di salmi reputati efficaci contro gli assalti delle potenze malefiche. I salmi svolgono un ruolo molto importante nella ricerca della invulnerabilità, della sicurezza, della tranquillità. così si fa di tutto per procurarsi certe collezioni di salmi, che pretendono di offrire la “chiave dei salmi” a coloro che, in preda allo sconforto, sono alla ricerca di un esito favorevole. Il salmo 91 in particolare, con la sua potenza d'evocazione e il realismo delle sue immagini terrificanti (i terrori della notte, la freccia che vola di giorno, la peste che si aggira di notte, il flagello che devasta in pieno giorno, i nemici che attaccano e che cadono, il serpente, lo scorpione, il leone e il dragone minacciosi, infine gli angeli protettori, invisibili scudi dell'orante), ritrova in Africa l'impatto e la popolarità che aveva nell'ambiente ebraico.

Santi e Sante del cielo pregate per noi
È in un tale condizionamento mentale di paura degli spiriti e dei dardi invisibili dei malvagi, che i cristiani ricorrono volentieri alla protezione degli angeli, particolarmente di Michele, ardente combattente dei demoni e degli spiriti malvagi; all'intercessione di santi e sante cui la tradizione attribuisce una speciale prontezza nel portare soccorso (San Giorgio, San Giuda, Sant'Antonio, Santa Marta, Santa Brigida, Santa Rita...); all'uso di formule di preghiera ritenute “efficaci” o “infallibili”, di cui una delle più correnti è la “Preghiera di San Carlo Magno che protegge l'orante contro i nemici, la folgore, la morte improvvisa, gli aborti spontanei e l'inferno" all'utilizzo di sacramentali acqua benedetta, ceneri benedette, rami benedetti, ceri benedetti) o di oggetti di pietà croci, medaglie, rosari, immaginette, ciondoli, scapolari) portati su di sé come segno e realtà della protezione sperata dall'Alto.

Croci e immagini al posto dei feticci
È il caso di ricordare ciò che fece un tempo per i bakongo il figlio e successore del re Nzinga, Affonso Primo, che intraprese la cristianizzazione del suo regno ed appoggiò. lo sforzo dei missionari portoghesi ch'egli fece venire nel Congo.
Un cronista riporta che, nel 1506, dom Affonso ed i missionari presero a lottare contro le pratiche religiose “pagane” dei bakongo e in meno di un mese furono ammassati nella corte del re gli idoli, le diavolerie, le maschere, tutti gli oggetti che erano adorati e ritenuti divini. Fu appiccato il fuoco e si bruciò tutto. In seguito il re Affonso riunì tutto il popolo e, al posto degli idoli, distribuì delle croci e delle immagini di Santi, portati dal Portogallo”.
Il bisogno insopprimibile di essere difeso e protetto qui sulla terra dagli assalitori invisibili emerge nella persona del re, che procura al suo popolo dei feticci portoghesi in grado di svolgere lo stesso ruolo degli amuleti bakongo.