La fascinazione del fumetto africano

"Fascinazione" è una parola che attraversa la società attuale e che spiega il successo di soap operas e di saggi di difficile lettura, di letterature e film esotici. Attraversa molti dei più significativi tentativi di analizzare la contemporaneità, in filosofia ed antropologia, psicoanalisi e architettura, negli studi transculturali e nell'arte. Questa "doppia genealogia" suggerisce che la fascinazione non è né sapienza né ignoranza: è una enigmatica relazione con ciò che non conosciamo, una reazione ad altri immaginari, ad altri segni, ad altri uomini e altre terre.

Nel mondo globalizzato di oggi, la velocità di circolazione delle informazioni ci mette in contatto con ogni genere di esperienze culturali. L'incontro con le "realtà di altrove" assume molte forme: trauma, spaesamento, fascinazione. La conoscenza del fumetto africano è una esperienza che cattura la nostra attenzione, ma di difficile comprensione. E' un caso di fascinazione.

Il fumetto è ormai un elemento del nostro ecumene globale e anche l'Africa esprime un suo fumetto che è frutto di un processo di contaminazione culturale. Noi non lo conosciamo perché il nostro orizzonte è "piccolo", limitato ed eurocentrico. Il fumetto africano affascina perché questi oggetti lontani e fragili ci fanno vivere un incontro con l'Africa contemporanea, ma anche con l'identità culturale complessiva del secolo che si è appena concluso, che è stato l'apoteosi del "visivo".

Affascina perché ci pone domande. L'esame del ricco materiale raccolto per la mostra "Matite africane", presentata recentemente e della quale chi scrive è stato curatore, ci rivela che questo fumetto è, nel suo insieme, tecnicamente e graficamente diseguale. Una parte di esso è molto simile ai “protofumetti” italiani degli anni Trenta e fa pensare a una produzione giovane, che inizia soltanto ora a crescere e svilupparsi, relativamente attardata rispetto al fumetto europeo e americano. Ma un altro corpus è invece smaliziato, persino sofisticato.

L'asimmetria di questo dato puramente visivo impone una valutazione della produzione e del consumo del fumetto africano nel tempo. Essa aprirà una prospettiva differente e complessa.