Specificità del fumetto africano

Il fumetto sovvenzionato

Esiste ancora un'ulteriore possibilità di pubblicazione. In un contesto di crisi economica permanente e di emergenze di ogni tipo (sanitaria, umanitaria, scolastica), si realizza una naturale alleanza tra disegnatori e ambiti di provenienza straniera (ONG, Chiese, Organismi internazionali) interessati a un media capace di veicolare contenuti con semplicità ed economia nel campo sanitario (i rischi dell'AIDS illustrati dal Goorgoorlou di Fons, da Frank Odoi, da Jo Palmer, da Adji Moussa...) o agricolo.
Questi programmi sono sempre finalizzati alla creazione di fumetti gratuiti. Ma il fumetto considerato come un mezzo e non come un fine può fissare un canone di idee, contenuti e formato (quello di brevi storie a colori: è il caso dell'album collettivo Á l'ombre du baobab pubblicato dall'ONG francese Équilibres e Populations; o quello di lunghi testi didattici: come in Farafina Express dell'ONG senegalese Enda Tiers Monde con disegni di Aly Faye) che possono limitare l'indipendenza creativa degli autori e suggerire dubbi sulla sincerità artistica dei lavori.
Nelle parole di Barly Baruti in un'intervista a Fatoumata Sidibé: “Se la tendenza è a una letteratura di “cooperazione” è perché (...) per pubblicare serve denaro, e questo denaro proviene dalla cooperazione internazionale. I giovani che pubblicano nelle fanzine si esprimono molto più facilmente e toccano a soggetti più originali”.

Il fumetto pubblicitario

Un secondo tratto che caratterizza l'Africa a fumetti è il suo riversarsi nella pubblicità di prodotti di consumo. Le difficoltà di pubblicazione portano gli artisti verso e il più redditizio disegno pubblicitario.
Accanto al settore dell'illustrazione (come i cartelloni stradali di informazione sanitaria o… agricola che Adji Moussa realizza in Francia e in Ciad) esistono vere e proprie campagne basate sul personaggio, come quelle realizzate da Fons per compagnie europee e senegalesi: Coca Cola, Western Union, BICIS, Sonatel, e anche collaborazioni come quella che ha fatto produrre orologi da polso con l'immagine di Cauphy Gombo di Zed'l, il personaggio reso popolarissimo in Costa d'Avorio da Gbich!.
Non tutti gli stili di disegno sono adatti, ma alcuni autori sono molto richiesti: il realismo minuzioso di Pat Masioni, Tembo Kash e Fifi Mukuna è apprezzato per la perfetta leggibilità (Kash col tempo ha costituito una sua agenzia di pubblicità), mentre altri autori hanno successo per il disegno vivo e simpatico, come Faustin Titi, Kapena Mwanza, Adji Moussa, Pat Mombili, Richard Tokko e Fons.

Le "fanzine"

Dopo i fumetti underground sudafricani dei primi anni '90, come The Big Chillum di Andy Mason, Bitterkomix e New Contrast di Anton Kannemeyer e di Conrad Botes, apparsi su riviste off come Vittoke in Azania, PAX (Pre-Azanian Comix) e Icy Blind, oggi è soprattutto Kinshasa, favorita dalla presenza di una Accademia di Belle Arti, a vedere fiorire le fanzine, riviste a basso costo e dalla vita effimera, che permettono ai disegnatori di pubblicare con una certa libertà artistica.

Dopo aver animato Yaya e Rasta Magazine negli anni '80, Asimba Bathy oggi è consulente di piccole riviste autoprodotte come BleuBlanc, dove si esprime il giovane Eric Salla, Bulles et Plumes (animata da Al'Mata), Nkento e Fula Ngenge, animate da Roger Beley e dai disegnatori Albert Luba e Fifi Mukuna, Magenda, Matshatsha... Si tratta di fumetti “popolari”, a diffusione locale, che trattano del quotidiano in lingua lingala, kikongo e tshiluba e che sono impregnati di “kinoiseries”, le informazioni che non si trovano nei quotidiani.
All'autoproduzione di album in lingala e a costo molto “popolare” ricorre anche il pittore Mfumu'Eto a Kinshasa. La sua è una microeditoria in cui tutto è finalizzato all'economicità e alla larga diffusione: carta di bassa qualità, stampa mediocre, distribuzione tramite le reti dell'economia informale.

Con un linguaggio ispirato alle tradizioni culturali e nutrito di cultura urbana, attraverso un miscuglio quasi onirico di religione, ironia e mitologie popolari, Mfumu'Eto parla del saccheggio delle ricchezze del paese, racconta le ebollizioni e le precarietà di una società ferita, del mondo dello spettacolo e della strada, ed esorcizza il ricordo di Mobutu in fumetti che presentano la “Guide éclairé” nell'Inferno…