Fumetto, Cinema e Riviste

Sima Lukombo e i suoi colleghi disegnano in un bianco e nero non sofisticato, talvolta in lingua locale, e rivelano nelle trame e nella costruzione dei riquadri il loro debito verso il linguaggio espressivo di un'altra arte della modernità, il cinema. È questo un filo sottile ma continuo che percorre pressoché tutta l'Africa del fumetto: al cinema, ma già mediato da un grafismo ispirato ad Hergé, rende omaggio Mongo Sisé che in una trilogia (Le Chèque, La Médaille d'or e La poudre de chasse) nella rubrica Notre feuilleton di Zaire-Hebdo, tra settembre 1972 e dicembre 1975, resuscita ad episodi due “star” del cinema comico missionario, Mata Mata e Pili Pili; all'hard-boiled dei romanzi e dei film polizieschi americani si richiama la lingua (un gergo urbano) e l'ambientazione (le strade e gli abitanti delle townships di Johannesburg, il District 6 e il Malay Quarter di Cape Town e la “Casbah” di Durban) di uno dei momenti più importanti del black cartooning in Africa, la striscia Goombi, Private Detective apparsa, non firmata, nel 1956-7 sulla rivista sudafricana Drum.

La prima rivista a Fumetti

Il primo fumetto dell'Africa decolonizzata, Gento Oye, nasce nel 1965 a Kinshasa, ispirato alle riviste in hindubill animate da sacerdoti di quartiere in voga negli anni '50 e '60. Al format di quelle riviste realizzate con mezzi artigianali (lo stencil), Gento Oye aggiunse illustrazioni di César Sinda e di Dennis Boyau ispirate ai film d'azione hollywoodiani, ai polizieschi della serie “Fleuve Noir”.

E l'hindubill era il gergo parlato dai giovani dei quartieri popolari, una lingua meticcia di lingala e francese arricchita di americanismi, ispirata al linguaggio dei film. Da Gento Oye nasce Jeunes pour jeunes (1968) ad opera di una coppia di pionieri molto speciali: Achille Flor-Ngoie (oggi autore di polizieschi per Gallimard) e Freddy Mulongo, curiosa figura di ingegnere e cantante di successo (e stella del campionato di calcio e consigliere alla Presidenza...). Ha grande successo e nel 1971, a seguito della “politica di ritorno all'autenticità” diviene Kake (Il lampo).

E come il lampo, si spegne: vittima delle difficoltà di distribuzione - ma già soffocato dalla cooptazione al servizio del Partito Unico al potere. Era arrivata l'ora del fumetto agiografico. Ma prima, Kake trova modo di sponsorizzare un'orchestra e un cantante poi famoso, Ray Lema. Romanzo poliziesco, giornalismo, mondo del divismo musicale, sportivo e cinematografico, influsso della politica: sono tutti già qui, nel fumetto degli albori, alcuni tra i protagonisti della modernità in Africa.