Case editrici e associazioni di disegnatori

La nuova imprenditoria del fumetto

In questo clima di rinnovamento, comune a tutta l'Africa, si realizzano le migliori condizioni per lo sviluppo del fumetto africano. Nel contesto francofono nascono settimanali consacrati interamente alla satira, che escono con cadenza regolare e con discreto successo: Gbich! in Costa d'Avorio, Le cafard libéré in Senegal, Le Journal du Jeudi e Le Marabout in Burkina Faso; mentre nel contesto anglofono è nata un'editoria specializzata, come la Sasa Sema di Nairobi o le sudafricane Vusi Mona e Storyteller Group.

Tanto la riuscita di Gbich! o di The Storyteller Group quanto il fallimento di Le Cri du margouillat, dovuta ad una politica editoriale onerosa, e di altre riviste (Afrikara, Yaya...), sottendono la necessità di disporre di un budget e di una discreta capacità manageriale.

Le due parabole opposte di Gbich! e di Le Cri du margouillat, nella stessa area linguistica francofona e nello stesso settore editoriale, dimostrano che anche in Africa la modernità mass-mediatica vive del difficile equilibrio tra costi e utenza; mentre le esperienze delle case editrici The Storyteller Group e Sasa Sema serviranno ad illustrare potenzialità e fragilità dell'editoria africana contemporanea.

Gbich!

In Costa d'Avorio, dove un quotidiano vende 10.000 copie, il settimanale Gbich! in tre anni ha raggiunto la tiratura di 40.000 copie con 4 pagine centrali in quadricromia. Le ragioni del successo sono l'apertura alla pubblicità, la realizzazione in proprio del processo editoriale (dall'ideazione alla messa in pagina), l'adozione del linguaggio quotidiano della strada, il prezzo contenuto (300 FCFA - circa 0,45 Euro) e, naturalmente, una fortunata galleria di personaggi colti dalla quotidianità africana come Cauphy Gombo, uomo d'affari cinico e maldestro (“no pitié in bizness”) di Zed'l, lo studente Tommy Lapoasse di Illary, il poliziotto corrotto Sergent Deux Togos di Bob Kanza, il seduttore Joe Bleck di Karlos Guedégou, il piantagrane Gnamankoudji ZeKinan di Gnakan. Gbich! riprende la tradizione dei funnies africani degli anni '80, corroborandola con una forza critica ben preparata dalla dissidenza sotterranea del Radio Trottoir.

Le Margouillat

All'opposto, alla Réunion, Le Cri du margouillat, rivista in quadricromia su carta patinata, ha chiuso dopo 14 anni di esistenza, sostituita dal mensile Le Margouillat, in bianco e nero e carta di qualità mediocre, con 24 pagine di fumetti e notizie e due pagine di pubblicità. Sono bastati una serie di ritardi nell'erogazione di fondi governativi di finanziamento a provocare il fallimento di una rivista che operava in un mercato ristretto. Le Margouillat oggi riprende lentamente quota, affiancando ad autori "storici" (Tehem, Li-An, Huo-Chao-Si, Hobopok, la satira sociologica di "Flo" Florence Vandermeersch) giovani come Lancelot, e sviluppando una attività di formazione di giovani disegnatori con l'Associazione Band'Décidée

The Storyteller Group

Nel Sudafrica dei primi anni '90, Neil Verlaque-Napper e Peter Esterhuysen scelsero il fumetto per avviare un tentativo di “popular visual literature” per comunità prive di abitudine alla lettura. Come suggerisce il nome, The Storyteller Group voleva assumere il ruolo un tempo riservato ai narratori di folklore orale, ma scegliendo temi non tradizionali. 99 Sharp Street, destinata ai teenager, apparsa su una rivista a grande diffusione presso la popolazione di colore ebbe un grande successo, dovuto all'adozione di un linguaggio colloquiale, di riferimenti locali e alla leggibilità di un disegno prossimo alla ligne claire di Hergé, e permise di impostare un ambizioso progetto editoriale che coinvolse scuole, istituzioni, associazioni culturali, biblioteche, quotidiani, ONG e finanziatori locali e stranieri.

Seguirono The River of Our Dreams (disegnato da Carlos Carvalho e distribuito in 250.000 copie grazie al quotidiano New Nation) e altri album a colori (tra i quali Heart to Heart, Start-Up, The Future Is Ours, Spider's Place, Our Time To Choose) a tema sociale o educativo.

Parallelamente, grazie ai disegnatori Grant Cresswell, Gill McDowell, Carole Howes, Lois Head, Janine Cornielse e Alastair Findalay, vennero adattati racconti e romanzi come Down Second Avenue di Eskia Mphahlele, Mhudi (1991) di Sol Plaatje e tre racconti di Bessie Head, Alex La Guma, Can Themba nell'album Deep Cuts (1993). Nonostante un'utenza di milioni di lettori (Heart to Heart venne distribuito in un milione di copie dal Department of Health), e le capacità gestionali (50 pubblicazioni, oltre 10 milioni di copie), The Storyteller Group non è riuscito a sviluppare un mercato del fumetto, e deve ricorrere tuttora ai finanziamenti di compagnie commerciali e delle istituzioni.

Sasa Sema

La casa editrice Sasa Sema di Nairobi, anch'essa sorta nel 1990 per iniziativa della statunitense Lila Luce, cosciente di non poter accedere al mercato locale in ragione del prezzo di copertina, commercializza le sue pubblicazioni in inglese e in swahili tramite internet. Si tratta di una strategia innovativa, pienamente integrata alla modernità. A tutt'oggi ha pubblicato vari album a colori, tra i quali Abunawasi di Gado, ispirato ad un personaggio del folklore swahili, Gitonga di Stano, The Aliens e Safari ya anga za juu di Anthony Mwangi, Maniwele e l'elegiaco The Runaway Bride, entrambi di Tuf Mulokwa, e Macho ya mii di Kham e Ruth Wairimu, nonché un album di vignette di Gado.

Anche la Sasa Sema si è parzialmente consacrata alla pubblicazioni di volumi a fumetti ad uso scolastico e in lingua swahili, alla ricerca di una maggiore penetrazione nel mercato locale del libro illustrato.