Viaggio fra gli archivi genovesi del XVII e XVIII° secolo

L'idea che quel viaggio non potesse essere isolato e che altre imprese del genere, che puntassero all'Africa Nera, all'Africa a sud del Sahara, dovessero esserci in epoche successive, la presenza, documentata dalle relazioni dei primi missionari (1), di mercanti genovesi in Dahomey alla metà dell'800, l'esistenza tra gli armatori che nei primi decenni dell'800 esercitano il traffico clandestino di schiavi tra l'Africa e il Brasile di alcuni genovesi, il tentativo di un ligure, Gian Battista Scala, di aprire un consolato a Lagos, (2 ) mi hanno spinta ad alcune ricerche negli archivi della Repubblica di Genova, nei secoli XVII e XVIII, fino alla caduta della Repubblica.

Niente documenti sull'Africa nera

La ricerca non ha dato i frutti che speravo, presuntuosamente, perché era strano che i numerosi altri studiosi di cose genovesi non ne avessero mai trovati, e perché conoscendo meglio la storia interna della repubblica genovese, delle sue classi dirigenti, avrei capito che certi documenti non sarebbero stati, pur fossero esistiti, di facile reperimento. Nei fondi visti, che sono quelli più immediatamente legati al commercio marittimo, non ho trovato documenti che raccontassero di rapporti diretti con l'Africa Nera, moltissimi che riguardano il Nordafrica e che ho visto con un'ottica diversa forse da quella degli studiosi di cose genovesi.

Genova nel '600 e '700

Certo la Genova del Seicento non è più quella medioevale, molte cose erano cambiate e molti fattori hanno portato ad un indebolimento del territorio italiano in genere e quindi di Genova, così come anche di Venezia, l'altra grande repubblica marinara.
Il lento processo di trasformazione e di consolidamento degli stati staccatisi dall'impero unitario di Carlo Magno ha portato alla formazione di entità, che sempre più hanno assunto la connotazione di stati nazionali, come la Germania, ma soprattutto la Francia e l'Inghilterra, mentre nella penisola iberica i regni arabo-berberi che per secoli l'avevano occupata, toccati anch'essi dalla crisi che coinvolge tutto il mondo arabo, vengono uno dopo l'altro spazzati via dalla reconquista che si conclude con la caduta di Granada nel 1492.

Apertura dell'Europa verso nuovi mondi

Emergono due monarchie, il Portogallo e la Spagna, animate da un forte spirito nazionale e da un forte attivismo economico e politico: non per caso sotto le loro bandiere si realizzano i due eventi che rappresentano l'apertura dell'Europa verso nuovi mondi e verso gli oceani, al di là del Mediterraneo: la scoperta della via alle Indie attraverso le coste atlantiche africane e l'oceano indiano, operata dai Portoghesi, e la scoperta dell'America, fatta cinque anni dopo, guarda caso l'anno della caduta di Granada, dagli Spagnoli.

1) In particolare nel Diario di Francesco Borghero, uno dei primi padri della Società delle Missioni Africane. Si veda: Francesco Borghero, Diario del primo missionario del Dahomey 1860-1864, a cura di Renzo Mandirola. EMI, Bologna, 2002
2) Si veda: C. Della Valle, Un nostro pioniere d'Africa: il capitano Gian Battista Scala primo console d'Italia a Lagos, in Rivista delle Colonie, 1942, 613.
Uno studio recente su Scalasi trova in Stefania Morelli, Giambattista Scala, console per sé stesso, Il regno di Sardegna e l'Africa occidentale nel periodo preunitario, in "Africa", 2003, 356-371. Una succinta notizia su Scala si trova anche in Francesco Borghero, op. cit. 245-246.