I preparativi immediati


Nella chiesa del villaggio

Il giorno della festa, all'inizio del mattino, il capo del villaggio e i suoi notabili si riuniscono nella Chiesa cattolica del villaggio per partecipare alla benedizione dei nuovi frutti (1). A fianco del capo, seduto su una sedia dorata, sono esposti i nuovi ignami su due panche, legati con nastri multicolori, in gruppi di tre quattro, ornati con piccoli mazzi di fiori.
Dopo la cerimonia, il capo è accompagnato alla sua casa da tutti gli assistenti. Il suo portavoce è al suo fianco con un grande parasole, mentre un bambino porta la sua sedia dorata sotto la quale sono visibili degli amuleti.

Nel cortile

In un angolo del cortile tre grossi ceppi formano un focolare provvisorio sul quale sta cuocendo il nuovo igname che verrà offerto agli antenati.
Questi ceppi devono essere appena tagliati, e vengono offerti al capo per gli uomini del villaggio. Una delle caratteristiche della festa è l'offerta di legna, da parte degli uomini del villaggio, al capo, ai notabili, agli anziani. Questa pratica è comune. La si trova in tutti i villaggi bona e abron. Per gli anziani e i notabili è un segno di rispetto. Per il capo è l'obbedienza annuale che esprime il riconoscimento del suo potere da parte dei sudditi (2).

Il fuoco nuovo

E' con questi ceppi che, la mattina della festa, si accende il nuovo fuoco che serve a cuocere il cibo che viene offerto agli antenati regali.
Una volta, alla vigilia delle festa, venivano spenti tutti i focolari del villaggio, per riaccenderli l'indomani.
I vecchi tizzoni e tutta la spazzatura accumulatasi durante l'anno nella casa venivano gettati nel bondua, al di fuori del villaggio nel cumulo di sporcizia, nel luogo del "disordine".
Tutto nella casa deve essere pulito e rinnovato.
Il nuovo anno deve cominciare con l'innovazione, e non solo per gli esseri umani. Il cortile e tutto ciò che si trova all'interno, deve partecipare a questo rinnovamento (6).
Da alcune testimonianze raccolte a Broukro, una volta, per accendere i focolari del villaggio la mattina della festa, si andava a cercare il fuoco nel focolare nuovamente acceso nel cortile del capo del villaggio. Attualmente ciò non avviene più. Gli anziani di Koun Abronso asseriscono di non aver mai visto ciò.

Le gesta degli antenati

Al contrario, la notte che precede la festa, ancor oggi, gli anziani si riuniscono nei loro cortili attorno al fuoco, per ricordare le gesta gloriose dei loro antenati.
Sotto il fa, una specie di capannone collocato all'interno delle abitazioni, si può vedere il trono del capo, ricoperto con un tappeto di velluto, al centro del quale è visibile una pantera, simbolo della potenza del capo, signore della vita e della morte. Attorno al trono del capo, una serie di sedie di origine locale: basse, quadrate, decorate con motivi vegetali, animali, geometrici, e ricoperte di pelle di bue (7). Queste sedie sono destinate ai notabili del capo.

Le danze

Ad un certo momento, entra nel cortile un gruppo di sei danzatori accompagnati da due tamburi. Il loro abbigliamento è caratteristico: un cerchietto per capelli formato da tre strisce di cuoio, una gira attorno al capo, le altre due si incrociano sopra la testa. Ogni cerchietto ha due o tre piume. Ad ogni caviglia, un braccialetto metallico (mgbaja) con dei campanelli(8).

Le danze lobi

Mentre suonano i tamburi, i danzatori eseguono, a turno, a due a due, le loro danze al centro del cortile. A fianco, un gruppo di giovani accompagna i danzatori con un canto molto lento, modulato, ripetendo indefinitamente lo stesso ritornello. Nello stesso tempo accompagnano il ritmo battendo regolarmente le mani.
Questi danzatori sono dei Lobi. Un popolo del nord della Costa d'Avorio sparso in tutto il paese.

La danza delle donne

Dopo i Lobi, entra nel cortile un altro gruppo di danzatori: un gruppo di donne. Anche loro danzano in onore del capo. Il loro abbigliamento è moderno. Indossano tutte un abito giallo bordato di nero: una camicetta, una lunga veste che arriva alle caviglie ed un foulard della stessa stoffa. Danzano in cerchio, con la schiena curva tenendo nella mano destra un fazzoletto che sollevano facendolo roteare attorno alla testa. Calpestano il suolo con il piede destro segnando il ritmo del canto che stanno eseguendo. La loro famiglia è originaria di Guiendé, da dove i vecchi erano partiti in cerca di lavoro, ma abitano a Korobo.

Le donne del Ghana

In seguito è il turno di un gruppo di danzatrici venute dal Ghana. I loro genitori sono originari di Guiendé. Uno dei notabili del capo possiede, in Ghana, parecchie piantagioni. Tutti gli anni, in occasione della festa dell'igname, vengono a far visita a questo notabile, e contemporaneamente rendono omaggio al capo.
La loro danza è caratteristica. Non si muovono, fanno una danza “immobile”. Raggruppate in cerchio, ognuna rimane sempre nel medesimo posto facendo oscillare il corpo da destra a sinistra. Al centro del cerchio una compagnia dirige la danza con un piccolo foulard bianco (duku baa). Ogni danzatrice tiene in mano una specie di coda di bue (nane lua). La loro danza si chiama adiè.

Significato delle danze

A prima vista queste danze sembrerebbero avere solo una dimensione di divertimento e di folclore. E' la festa del villaggio e si partecipa alla festa, si danza per creare un'atmosfera piacevole.
Ma queste danze potrebbero anche aver un altro significato, una dimensione più profonda, legate al concetto del potere e della vita della società abron e bona. La presenza dei danzatori e delle danzatrici potrebbe essere un gesto “politico e religioso”.
Per i danzatori lobi questo aspetto sembra evidente. Vivono là grazie all'autorizzazione del capo del villaggio che li ha accolti tra i suoi, permettendo loro di lavorare nei suoi villaggi. La loro presenza è un segno di gratitudine e nello stesso tempo riconoscono la sua autorità.
Per gli altri gruppi delle danzatrici, il loro legame, la loro dipendenza dal capo del villaggio si manifesta ad un livello più elevato. Questi gruppi, o i loro antenati, sono tutti originari di Guiendé. In occasione della festa si ritorna al villaggio per rinnovare i legami che li uniscono alla comunità d'origine, come se, durante l'anno trascorso, questi legami si fossero allentati.
Questa generazione lascia intravedere uno dei mezzi scelti dai sovrani per stringere i legami tra i sudditi dispersi e il potere.



1) A Koun Abronso era stata introdotta questa variante. La comunità cristiana, accompagnata dal celebrante e dal capo della Chiesa, andava nel cortile del capo dove si svolgeva la prima parte della cerimonia. Dopo gli scambi delle notizie tra il capo Chiesa e il porta scettro del sovrano, c'era la grande preghiera regale in favore del capo. In seguito lo si accompagnava in processione alla Chiesa, per la benedizione dei nuovi tuberi.
2) Oggi, questa usanza ha perso un po' delle sue caratteristiche originali. Giovani e meno giovani offrono la legna per avere in cambio delle bevande.
3) Così si può vedere, quel giorno, i focolari e i pavimenti delle stanze intonacati di mgba, una specie di terra rossa che serve per ridare alle case il loro splendore primitivo. Questo prodotto viene anche utilizzato per intonacare le mura delle case. Le ragazze, dopo aver pulito i mortai nei quali pilano il cibo, si divertono a decorarli graziosamente.
4) Queste sedie possono anche essere ricoperte di pelle di capra.
5) Questi braccialetti sono di fabbricazione molto semplice. Si fanno seccare i noccioli dei manghi. I semi all'interno si staccano, e la parte esterna del nocciolo ha la funzione di cassa di risonanza. I noccioli sono bucati e legati insieme con un filo di ferro.
6) Questo tipo di danza, la si ritrova in parecchi villaggi. Sovente gli autoctoni invitano i Lobi a danzare in occasione sia di funerali, sia di feste particolari. I danzatori sono in seguito gratificati con una damigiana di vino di palma, o altra bevanda.
I Lobi sono abitualmente a servizio dei contadini che li assumono per i lavori più pesanti, soprattutto durante la raccolta del caffè e del cacao. Quando risiedono al villaggio, non vivono insieme agli altri. In ogni villaggio ci sono dei quartieri dove gli stranieri sono raggruppati per affinità etnica.