Significato dei riti alla sorgente


Dopo essere stato purificato, il sovrano purifica, a sua volta, i supporti materiali delle potenze tutelari del gruppo, e il seggio degli antenati.
Non sono solo le persone che hanno bisogno di essere purificate dal male commesso durante l'anno trascorso, ma anche i feticci e il seggio degli antenati.
Tutto ciò che si è accumulato di negativo nel villaggio, dopo l'ultima celebrazione della festa sino ad ora, non ha colpito unicamente le persone; ha inciso anche sui sacra e la corte regale: anch'essi sono "sporchi".
Poiché si forma un solo ed unico universo, dove tutti i membri vivono in comunione e sono solidali gli uni con gli altri, il male fatto dai vivi raggiunge, in un modo di cui non conosciamo le modalità, gli antenati simboleggiati dal bia, e le entità immateriali e numinose delle quali i loro “rappresentanti” sono là nei semina. Si potrebbe quasi dire che il male non ha contaminato solo questi sacra, ma è presente, riassunto nei bia e nei semina.

Come togliere il male dal villaggio

Si comincia ad intravedere qui una delle maggiori ragioni che sottende queste celebrazioni. Questo rituale è uno dei mezzi utilizzati dalla collettività per combattere il male (1) nel villaggio.
La comunità vi procede in due tempi. Eliminazione prima, se così si può dire, dei detriti dell'anno precedente, con tutta l'impurità e la sporcizia che hanno trascinato con sé. E' la funzione dell'abuluwaa incaricato di portare fuori dal villaggio le immondizie e i detriti per disperderli ed eliminarli in boscaglia. Si va alla sorgente con gli ultimi residui del male del passato e si ritorna completamente rinnovati e purificati.
Purificazione, in seguito, del capo villaggio e, in lui, di tutto il gruppo sociale: riti purificatori, dietro la tenda in fondo al boschetto, sulla persona del sovrano, e poi abluzioni sulla folla.
Quando il sovrano è stato purificato, può, a sua volta, procedere alla purificazione dei sacra, e presiedere alle cerimonie cultuali che segnano l'inizio del nuovo anno.
L'intero gruppo, rappresentato dalla persona più qualificata, adotta i mezzi di cui dispone per difendersi, assicurare la sua sopravvivenza e la sua continuità.

Il male nella comunità

Questa negatività, presente nel villaggio logora, dall'interno, i rapporti tra i diversi componenti del gruppo sociale: rapporti con la terra, gli altri uomini, il mondo soprannaturale (antenati, geni, spiriti). Rigenerare questi rapporti, è in qualche modo, porre attenzione al buon andamento del gruppo, alla vita stessa della comunità. Dunque perché la vita non sia intralciata nel suo regolare cammino, e perché possa essere vissuta in pienezza, è necessario, almeno una volta all'anno, ripartire su nuove basi, eliminando tutto il male che le persone hanno commesso l'anno che è trascorso.

La provenienza del male

Qual è la provenienza di questo male? Perché la vita possa svolgersi normalmente, tutti i membri del gruppo devono sottomettersi all'ordine stabilito che si concretizza nelle norme del passato tramandate dagli antenati. L'osservanza di questo ordine garantisce la solidarietà della comunità. Se non si mantiene questa solidarietà, è la disgregazione e la distruzione.
Poiché questo ordine sociale è concepito in termini di parentela, ciò provoca numerose tensioni, perché ognuno è imparentato con tutti gli altri. Se qualcuno, per esempio, commette un adulterio, le relazioni personali sono compromesse perché la donna appartiene ad un membro del gruppo, a qualcuno che, forse, è imparentato in qualche modo con l'adultera. Quindi l'adulterio, il furto, il brigantaggio, l'omicidio, le liti ecc.. sono un'offesa alla comunità, e le sue conseguenze si ripercuotono non solo sull'individuo ma sull'intero gruppo.
Poiché si è tutti solidali, la mancanza di una persona, l'errore di un solo individuo contamina persone, animali, beni materiali, antenati, geni, spiriti a causa dello spirito corporativo che esiste all'interno del gruppo. Infrangere le leggi del gruppo, è sottrarsi alle disposizioni trasmesse dagli antenati, disobbedire ai loro ordini, dimenticarli. Ogni deroga alle leggi e alle tradizioni della comunità è un'offesa non solo verso la società, ma anche verso la terra, gli antenati, i geni, gli spiriti.

Il “centro” di ogni male

Tutti sanno che in seno ad ogni villaggio, ogni comunità, ci sono persone sospettate di agire male contro i membri della loro famiglia (2) o dei loro vicini con la magia, il sortilegio, la stregoneria. E' in questa credenza di un potere malefico e nel modo di catturarlo e usarlo per nuocere alle persone, che gli abitanti dei villaggi individuano il fulcro di tutti i mali.
Le sue manifestazioni sono illimitate. Eccone alcune: omicidio(3), brigantaggio(4), adulterio(5), tupro(6), menzogna, furto (7), crudeltà, specialmente verso le donne(8), gli orfani(9), discussioni, liti(10), odi, rancori, gelosie, mancanza di rispetto verso gli anziani, accuse di stregoneria e di magia(11), disobbedienza dei bambini, non osservanza dei divieti, offese alla Terra(12), truffe (13).
E' da tutti questi mali che il capo villaggio libera il suo popolo durante le cerimonie alla sorgente sacra. Tolto tutto il sudiciume, liberati i sacra da ogni contaminazione con il profano e rimessi nel loro spazio sacro, il loro luogo originale, si può entrare in comunione con essi offrendo alla terra, agli spiriti, agli antenati: bevande, cibo, sacrifici.



1 ) La distinzione tra “male morale” e “male naturale” in Africa non è facile. Si può , malgrado ciò, chiamare male morale ciò che un uomo fa ad un altro uomo.
Come fa notare J.Mgbiti ci sono degli usi e delle leggi, delle regole e dei tabù che determinano la condotta in seno alla società. Ogni errore equivale ad un male morale….ogni persona non è buona o cattiva per natura, ma agisce bene quando la sua condotta è conforme agli usi e alle regole della sua comunità...coloro che praticano la stregoneria e il sortilegio sono vere incarnazioni del male morale. La loro stessa natura li spinge a distruggere le relazioni, a scalzare l'integrità morale della società e ad agire in modo contrario alle esigenze delle tradizioni. Queste persone sono dunque, secondo la gente, gli strumenti del male naturale. Anche se, quando sopraggiungono l'incidente, la malattia, o la disgrazia, ci cerca immediatamente di scoprire gli agenti del male, gli stregoni le fattucchiere, i vicini o i parenti che hanno utilizzato la magia nera. J.MBITI, Religions et philosophe africaines, cit. 220-221.
Per l'occidentale c'è una netta differenza tra i due tipi di male. L'Africano, al contrario, non fa una distinzione così netta. Per lui un male unicamente naturale è difficilmente ammissibile. Tra ciò che noi chiamiamo casualità magica e casualità naturale, gli Africani non trovano discontinuità e ancor meno incompatibilità. Dictionnaire des civilisations africaines, cit.283.
2 ) Un esempio. Alla fine delle vacanze scolastiche 1973, il mese di settembre, un collegiale di Koun Abronso viene alla missione chiedendo di essere condotto a Koun Fao dove voleva prendere il taxi-brousse per ritornare al collegio. A colui che gli faceva notare che lo stesso veicolo passava anche da Koun Abronso, risponde: c'è qualcuno, della mia famiglia paterna, che ce l'ha con me, perché è geloso del mio successo scolastico. Ha fatto una fattura contro di me. Mia madre ha consultato un dusinian (specie di indovino guaritore). Gli ha detto che se prendo il taxi a Koun Abronso, avrò un incidente, mentre se salgo a Koun Fao, il feticcio non avrà alcun potere su di me.
3 ) Nel maggio 1972, gli abitanti del villaggio di Tankéssé catturarono un uomo che, durante un litigio, ne aveva ucciso un altro. Legato con una fune, l'assassino, in attesa della polizia, viene chiuso nel cortile della famiglia della vittima. Quando arriva la polizia, trova l'assassino ucciso. La moglie della vittima gli aveva fracassato il capo a colpi di bastone.
4) La parola per indicare brigantaggio è awudifwé, che letteralmente significa: l'uomo che pratica il mestiere di uccidere. 5 ) Le usanze considerano adulterio se una donna sposata ha rapporti con un uomo sposato o celibe, mentre l'uomo sposato può avere rapporti con ragazze nubili. Secondo le usanze l'uomo può prendere tante mogli quante ne può mantenere. Se la ragazza con la quale ha rapporti rimane incinta sovente diventerà sua moglie. Succede così anche tra i Baoulé Cf. V. GUERRY, La vie traditionnelle dans un village baoulè Inadès 1970, 56.
6 ) Lo stupro di ragazzine è frequente. Nel villaggio X, nel 973 ci sono stati quattro stupri di bambine al di sotto dei dieci anni. Le suore della maternità di Tanda assicurano che questi casi sono molto frequenti. Le ragazzine vengono portate alla maternità per le prime cure.
7 ) Alcune forme tradizionali di furto: furto all'interno delle abitazioni quando i proprietari sono ai campi, furto di prodotti agricoli, furto di bangui in boscaglia, di selvaggina nelle trappole.
8 ) E' molto frequente il caso in cui il marito tratta brutalmente la sua o le sue mogli. A volte ciò è motivo di divorzio o separazione. Le ragioni addotte sono: la moglie ha un brutto carattere, è disobbediente, pigra, non vuole preparare il pranzo per i forestieri, ecc.
9 ) C'è una serie di racconti sui soprusi verso gli orfani da parte delle “loro madri” (co-mogli del padre).
10 ) In ogni villaggio si trova l'arbre a palabre, (Djedua in anyi, Cola Cordifilia o Hura Crepitans) sotto il quale gli abitanti si radunano per discutere e dibattere le controversie.
11) Gli stregoni possono essere tali a loro insaputa. Ma anche senza esserne coscienti, sono sempre responsabili. Una volta scoperti, confessano quasi sempre la loro colpevolezza, anche se ciò è a loro discapito. Vedere a questo proposito le testimonianze e i fatti riportati da Amon d'Aby, sulla presenza e l'azione degli stregoni nell'ambiente any. J.AMON D'ABY, Croyances…cit. 56-60 12) Per esempio se una donna ha rapporti sessuali in boscaglia, o se va alla palude o ai campi quando ha le mestruazioni, ecc.
13) Una forma di truffa molto frequente, a tutti i livelli: “i moltiplicatori di biglietti di banca”. Nella Sottoprefettura di X , nell'ufficio dell'esattore, era depositata una somma di parecchi milioni per la costruzione di un collegio. Un impiegato ruba il denaro e si reca da un marabutto che gli promette di raddoppiare il suo denaro. Il marabutto scompare. L'impiegato viene preso. Si suicida in prigione.