L'articolo di Atta Koffi


Nel numero di Fraternité Matin del primo ottobre 1969, il signor Prao ha pubblicato la leggenda della festa dell'igname, come pure la storia della città di Guiendé. Sebbene l'autore abbia avuto cura di dire che la storia di Guiendé non è leggenda, ma storia vissuta, mi spiace dover costatare che ciò che ha raccontato è unicamente una leggenda. Di conseguenza mi preme fare alcune considerazioni.

L'origine di Guiendé

Per chi parla l'agni –bona , Guiendé sognifica “conocchia”. Perché è stato dato questo nome ad un villaggio? Gli Agni-Bona fondarono il villaggio di Broukro, dal nome Brou, la regina degli immigranti. Brou non ebbe figli maschi, ma sua sorella minore, Sendjé, ebbe un figlio chiamato Fiéni. Dopo la morte di Brou, Sendjé, dopo essersi arricchita filando o facendo filare il cotone con la conocchia, acquistò degli schiavi kulango.
Ella fece costruire un villaggio con a capo Fiéni. Costui, in segno di riconoscenza verso sua madre, diede al suo villaggio il none di Djené, conocchia.

Classe dirigente e classe popolare

Guiendé dipendeva dunque da Broukro, poiché il fondatore e i notabili di questo villaggio erano tutti Agni-Bona. Ben inteso, questi, sull'esempio degli Abron dopo la conquista del paese, adottarono la lingua kulango, senza per questo dimenticare le loro origini. Ancor oggi, alcuni abitanti di Guiendé considerano un insulto il fatto di essere chiamati Kulango, anche se non comprendono una sola parola di Agni-Bona. Questa reazione è la prova della convinzione profonda di molti abitanti di Guiendé di avere degli antenati Agni-Bona. Concludiamo questa parte: c'erano dunque due classi a Guiendé: La classe dirigente composta da Agni-Bona provenienti da Broukro, e la classe plebea cioè i kulango.

Un po' di storia

Prima di procedere e per la comprensione di ciò che seguirà, facciamo una retrospettiva. Tutti sanno che gli Abron sono i primi Akan venuti in Costa d'Avorio. “Aiutati dai Nafana, già sottomessi, scrive Maurice Delafosse, Adou-Bini – il primo re abron conosciuto – fece suoi sudditi i Kulango stabiliti a sud e a ovest di Bondoukou, e si dichiarò re di tutta la regione che si estendeva da Assikasso (l'attuale Agnibilekrou) a sud, fino a Tambi a nord della Comoe”. Quando gli Agni- Bona, numericamente poco numerosi, arrivarono nel paese, trovarono gli Abron già solidamente stabilitisi e padroni da lungo tempo degli autoctoni Kulango ed altri. Tutto ciò fa credere che i Bona si stabilirono nel paese con il consenso tacito degli Abron che erano diventati un popolo molto ben organizzato e molto potente.

Fieni un capo coraggioso

Torniamo a Fiéni, questi faceva la corte al re degli Abron con tanta assiduità che ben presto fu conosciuto a Broukro con il soprannome di Abronkua (lett.: Abron-Akoua), schiavo degli Abron. Era, ben inteso, un semplice soprannome che gli rimase. Fiéni sarà conosciuto dai posteri solo con il nome di Fiéni Abronkua. Adingra, il re degli Abron dell'epoca, gli si affezionò, e gli affidò il comando dell'armata, poiché lo riteneva particolarmente coraggioso. Era, sembra, la qualità dominante degli Agni-Bona di quel tempo, poiché i Kulango li chiamavano: Kassiego: coloro che non retrocedono. (1)

Il feticcio di Fieni e l'igname

In qualità di capo dell'armata, Abronkua doveva naturalmente essere sempre vittorioso. Per aiutarlo, Adingra gli consegnò un feticcio, il cui unico divieto era che nessuno doveva mangiare il nuovo igname prima del sacrificatore del feticcio che era Abronkua stesso (2). Tutti gli anni, prima che l'igname fosse maturo, Adingra inviava un capro a Fiéni Abronkua, invitandolo così a celebrare la festa dell'igname e a sacrificare, nello stesso tempo, al feticcio. Ecco la ragione per la quale Guiendé era l'unico villaggio in tutto il grande regno abron a celebrare la festa dell'igname prima del suo sovrano, il re egli Abron.
E' assurdo confondere Abron, Agni, Kulango. Queste tre etnie, che d'altronde, si intendono molto bene, sono diverse. Le prime due sono di origine Akan, come tutti sanno. Tuttavia non ci sono mai stati degli Abron a Guiendé. Ci sono solo gli Agni-Bona e i Kulango che parlano tutti, attualmente, il Kulango.

E la scoperta dell'gname?

In seguito, questa storia della scoperta dell'igname è ritenuta pura fantasia. L'immigrazione abron ha avuto luogo nella seconda metà del quindicesimo secolo. Gli Agni-Bona arrivarono molto più tardi nel paese, circa verso il diciottesimo secolo, seguendo probabilmente, il movimento immigratorio generale formato da Baoulé, Agni, ecc…. L'igname era da molto tempo il nutrimento di tutti questi popoli e di altri ancora. Sarebbe molto presuntuoso da parte di Fiéni pretendere di aver dato all'umanità un nuovo alimento. Il grande onore che ha avuto, quando era in vita – grazie alla sua bravura – e il fatto di aver permesso, al suo villaggio, di celebrare la festa degll'igname prima del re degli Abron. Questo è sufficiente a rendergli grande gloria.


1) Infatti sembra che siano stati gli stessi Bona a darsi questo nome, e non i Kulango.
2) Bisogna comprendere bene questo dettaglio. Il sovrano non è mai l'esecutore materiale del sacrificio. Egli offre la vittima con una preghiera (alla terra, agli spiriti, agli antenati), in seguito il sacrificatore sgozzerà la vittima.