Agricoltura, allevamenti, commerci


Agricoltura

Le colture stagionali comprendono: manioca, mais, ignami, sorgo, riso, arachidi, patate dolci, ceci, sesamo, fagioli e fonio. La resa media dei cereali è di 400/500 kg all'ettaro. Le colture perenni sono: palma da olio, palma da cocco, manghi, aranci, papaye, anacardi, acajou, karité. La produzione serve soprattutto al consumo familiale. Se ci sono degli avanzi sono commercializzati nei mercati locali.
Oggi gli agricoltori cercano di utilizzare il concime per i loro campi. Rimane l'ostacolo del costo: circa 12 euro al sacco. Per un campo medio ci vogliono 4 sacchi. A Kolowaré esistono alcune cooperative all'interno della comunità cristiana. Hanno appezzamenti comuni, e personali. Si lavora nel campo comune e tutti i soci vanno lavorare a turno nel campo di un membro della cooperativa.
La cooperativa degli adulti ha fatto le sue prove, ed è attiva da quattro anni. Produce e commercializza soprattutto mais. I loro redditi rimangono molto modesti. Gli appezzamenti sono piccoli. Le colture stagionali di sussistenza, non sono accompagnate da altre colture di mercato, come ad esempio il cotone, così i contadini hanno spesso problemi alimentari e a volte il villaggio conosce momenti di carestia fra aprile e giugno.
Nel villaggio ci sono cinque mulini per il mais, uno per la manioca e uno per il riso.

Allevamento

Come l'agricoltura anche l'allevamento è praticato in forma tradizionale. Si trovano animali da cortile come polli, oche, faraone, tacchini, poi allevamenti di pecore e capre che scorazzano nel villaggio, e maiali. Gli animali sono di solito lasciati liberi e cercano da soli la loro alimentazione. Un serio problema è dato dagli animali che entrano nel recinto dei dispensario seminando sporcizia ovunque.

Il mercato di Kolowaré

Questo mercato rimane ancora oggi uno dei più importanti dell'asse Sokodé - Tchamba. Il commercio è praticato abitualmente dalle donne. La vicinanza dei due grossi centri di Sokodé e Tchamba e di altre cittadine limitrofe, nonché la facilità d'accesso, fanno del mercato di Kolowaré un centro di attività in piena espansione.
Il vecchio capo villaggio lo aveva fatto trasportare ai lati della grande strada per renderlo accessibile ad un più gran numero e per toglierlo dalla vicinanza degli ammalati. Si erano preparati ampi spazi aperti e altri coperti per i vari prodotti con costruzioni moderne in muratura, doccie e toilettes, e il mercato aveva iniziato la sua nuova vita, diventando un centro importante di scambi. Questo durò una ventina d'anni. Dato che era a fianco della strada, i veicoli si fermavano facilmente per acquisti, e gli scambi commerciali erano diventati molto consistenti. Ma succedevano spesso anche incidenti, a causa dei numerosi veicoli che transitavano.

Il mercato si sposta al centro del villaggio

Per ovviare al problema degli incidenti, e anche per riportare il mercato nel centro dell'abitato, il capo villaggio attuale cambiò politica. Diede ordine di riportare il mercato al centro del villaggio. Furono smantellati edifici e strutture: rimangono visibili solo i pilastri fatiscenti in cemento. Un'ampia strada d'accesso collega l'asse principale al centro del mercato.
All'entrata del mercato c'è una specie di barriera - una corda - con un vigilante. Ogni venditore che entra paga un ticket: 50 franchi. Da qualche tempo il 10% delle entrate è ricuperato dal villaggio, il resto va alla Prefettura.

I prodotti agricoli

Poco dopo la barriera, sulla destra, c'è il riparatore di biciclette con i pezzi di ricambio. E' sempre al lavoro. Le vecchie biciclette da riparare non mancano.
Il commercio più praticato è quello dei prodotti agricoli specialmente ignami, manioca, gari (manioca trasformata) la cui produzione supera largamente i bisogni locali, e poi quello dei cereali, di cui si fa ampio uso in tutte le famiglie. Gli animali d'allevamento (ovini, caprini, pollame) sono molto richiesti dal mercato esterno, specialmente dalla città di Sokodé.
Il mercato del pollame è caratteristico: i polli non sono in ceste, sono tutti raggruppati liberi sotto alcuni alberi, in lunghe file, con le zampe legate ad una corda. Accanto ad ogni animale un po' di mais. Il cliente viene e fa la sua scelta.
Un altro prodotto molto apprezzato è il formaggio rosso a base di soia, o un altro tipo di formaggio preparato dai pastori Peul che commercilizzano anche il latte. Il formaggio di soia è venduto anche cotto. Al mercato si vedono bambine che cuociono pezzi di formaggio e che i clienti mangiano poi passeggiando.
I clienti al mercato possono anche mangiare. In tanti angoli si incontrano donne che preparano cibo sui formelli a carbone: polenta di mais, di miglio, riso, pasta, ignami fritti, frittelle. Gli alimenti vengono, di solito, venduti in foglie di banano, oppure il cliente arriva con il suo pentolino.
Le bevande pure non mancano. La birra di miglio, dolce o fermentata, è la bevanda abituale e più consumata: 50 franchi la ciotola. Quando passo davanti alla "locanda" di Sadjia, ogni volta zeppa di clienti, la proprietaria me ne offre sempre una ciotola. Assaggio e offro agli amici.

Mercato diviso in settori

Al mercato si trova un po' di tutto, diviso per settori, e sono le merci di cui la gente ha bisogno. C'è il settore alimentare con i generi di prima necessità ad esempio il pesce affumicato venduto sia intero, sia a pezzettini in vari mucchietti. Si vedono ovunque grandi mucchi di pezzi di pesce.
Poi ogni tipo di erbe, foglie, pomodori, cipolle, mucchietti di dadi e prodotti vari per preparare intingoli e salse (ad esempio mucchi di sale, noci di palma da cui estrarre l'olio, mucchietti di arachidi, di sesamo, ecc.), poi prodotti in scatola di ogni tipo, pacchetti di pasta.
Come negli altri mercati i prodotti alimentari sono venduti a mucchietti. C'è poi il settore della casa con pentole, bacinelle, secchi, poi lampade a petrolio e i loro ricambi; gli strumenti agricoli: zappe, coltelli, maceti, asce; quello degli elementi per la toilette: saponi, saponette, sapone tradizionale, lozioni di vario genere; il settore abbigliamento con diversi banchetti e ogni tipo e qualità di tessuti, i cosidetti pagnes; famosi quelli provenienti dalla vicina Nigeria. Poi scarpe, pantaloni, camicie e camicette, lunghi abiti per donna, ecc.
Nel campo dell'abbigliamento, accanto al mercato del nuovo, si trova quello dell'usato in cui ci si può procurare di tutto con pochi soldi. Gli indumenti sono accatastati in mucchi sulla piazza: ognuno viene e sceglie.
All'interno del mercato ci sono poi i venditori o venditrici ambulanti che circolano ovunque con le loro merci in bacinelle sulla testa.
A partire dal mese di agosto al mercato ci sono anche diversi banchetti con materiale scolastico.

Il commercio del carbone

Al mercato si trova pure un settore destinato al carbone di legna molto ricercato e utilizzato da tutte le casalinghe
Al villaggio ci sono carbonai specializzati che hanno carbonaie nei loro campi. In tre giorni si ottiene il carbone. Il metodo di lavoro è quello tradizionale. Si sovrappongo diversi strati di legna, di solito grossi tronchetti d'albero, non completamente secchi, che vengono ricoperti di foglie e erbe. Il tutto si copre di terra. Si lascia un pertugio da cui si appicca il fuoco. Quando la legna comincia ad ardere, il pertugio è chiuso e si fanno dei fori in tutta la carbonaia affinché esca il fumo. Dopo tre o quattro giorni il carbone è pronto ed è portato al villaggio in bicicletta dove si vende a bacinelle o in grossi sacchi.
Un altro prodotto utilizzato come combustibile e venduto sotto forma di grossi pani, sono gli scarti delle noci di palma triturati per estrarne l'olio. Il materiale viene compresso, fatto essicare, poi commercializzato. Questo materiale serve soprattutto per accendere il fornello tradizionale con il carbone. Prende fuoco molto facilmente perché a base di olio. Di solito il carbone è acceso con uno spruzzo di petrolio.
In questo reparto si trovano anche i fornelli a carbone, fabbricati da fabbri locali, per la cucina. Accanto al focolare tradizionale a tre pietre o in muratura, la gente fa largo uso del fornello a carbone. Oggi si trovano anche i fornelli "migliorati" che consumano di meno e scaldano di più.

Mercato luogo di ritrovo

Il mercato è un luogo di scambi, ma anche di incontro e di convivialità. Al mattino presto si vedono lunghe file di donne che vengono dai villaggi vicini, altre ancora, specialmente le donne peul, arrivano dalle loro fattorie disperse nella campagna per vendere, scambiare, acquistare prodotti. Sono i nomadi che incontrano gli agricoltori. Ma la gente viene anche da lontano. Sotto il grande albero accanto alla moschea ci sono diverse macchine e furgoni che hanno depositato venditori e merci e ripartono poi con i prodotti locali. Al mercato si va poi non solo per acquisti, ma anche per incontrare amici e conoscenti e scambiarsi le notizie.