Un testimone della prima ora


Sono nato a Niamtougou, nel villaggio di Teneka. Mia madre é morta giovane ed io mi sono spostato in una fattoria del sud del paese. Tornato a Kara sono stato obbligato ai "lavori forzati": tagliare la paglia per coprire le case dei soldati. Volevo costruire una capanna per me, ma me lo hanno impedito. Allora sono scappato a Sokodé. Sono sceso ancora nel sud verso Gri, nel villaggio di Danka, non lontano da Atakpamé. Ho seguito quattro anni di catechismo, poi padre Georges mi ha battezzato verso 1954 a Danka.

La scoperta della lebbra

Tornato a Kara per costruire la mia capanna, mia zia ha scoperto una macchia nella schiena. Volevo andare in un ospedale in Ghana a farmi curare, ma ho saputo che l’ospedale era chiuso.
Mi hanno detto che anche a Kolowaré si curava la lebbra, ma non sapevo di essere veramente ammalato. Avevo queste macchie sulla schiesa, e basta. Sono sceso a Sokodé, poi a piedi sono arrivato a Kolowaré.
Eravamo nel 1954. Avevo 19 anni e sono venuto dalle suore che mi hanno accolto bene e mi hanno dato un po’ di lavoro. In quel tempo c’era suor Marie Fernande, Anne Marie Angst e Ancilla.

Muore il primo padre

A Kolowaré c’era padre Georges. Abitava in una piccola cameretta sotto la veranda dell’infermiere. Ma era in argilla e le termiti l’hanno fatta cadere. Gli abbiamo costruito una casa in mattoni, ma quando è entrato si è ammalato. Era il 23 aprile. Era vecchio. L’ho assistito tutto il tempo della sua malattia fino alla morte avvenuta in maggio. Il vescovo è venuto e ha fatto il funerale. Il padre è sepolto qui, vicino alla chiesa.

Vescovo, suore e sagrestano

Io alloggiavo nel villaggio e le suore mi chiamavano per lavorare. Andavo a fare le commissioni per le suore a Sokodé in bicicletta. Ogni martedì andavo a comperare la carne per le suore e del pane fresco per mezzogiorno, e altra roba che mi chiedevano. Ero ancora io che andavo alla posta cercare le lettere. Le suore mi avevano insegnato a fare la mia firma. Ritiravo i pacchi, le deponevo dalle suore a Sokodé, poi Mons. Legenheim li portava a Kolowaré quando veniva il venerdì e la domenica per la messa. Veniva in macchina. Era la sola che esisteva.
Dopo che padre Georges era deceduto, era il vescovo che veniva ogni settimana da noi. Celebrava la messa sotto un hangar e io facevo il sacrestano. In quel tempo era complicato: bisognava spostare il messale da destra a sinistra, ma io conoscevo tutto.

Nasce la prima comunità cristiana

Il giovedì le donne venivano per le pulizie e le ragazze lavavano gli abiti delle suore. C'erano due ragazze che alloggivano dalle suore: Akossiwa e Marie Louise. La scuola è iniziata nel cortile delle suore sotto un hangar. C’era una sola classe al mattino. Poi le suore hanno costruito la scuola in muratura. Gli ammalati portavano le pietre e i bambini la sabbia. Ma era difficile trovre i bambini per la scuola. I genitori preferivano mandarli a lavorare nei campi.

Il vescovo lo aiuta a sposarsi

Quando sono arrivato qui non avevo moglie. Il vescovo Mons. Legenheim mi ha detto che non era bene che rimanessi solo. Ha chiesto alle suore di aiutarmi a trovare una buona moglie.
Salgo allora nel mio villaggio di Tenega, vicino Va a Niamtougou per cercare una ragazza, rimango un mese, ma non la trovo. Dopo il mio ritorno a Kolowaré una ragazza va a trovare la sua famiglia. Le danno qualcosa per scendere a Kolowaré. Dato che non ero ancora pronto per sposarmi, mando la ragazza da mio fratello, a Kola. Ma ci sono dei problemi. Qualcuno mette gli occhi su di lei e la porta in Ghana. La donna non è d’accordo e scappa a Lomé. Viene rimandata a Tenega. Decide allora di sposarmi. Ci siamo sposati a Kola, dove abitava mio fratello. Mia moglie è sempre con me. Abbiamo avuto nove figli.

Problemi per la chiesa e l'aiuto dei musulmani

Si è poi costruita un chiesa in muratura. La suora Anne Marie Angst ha trovato il denaro, la gente ha portato la sabbia e la ghiaia. Ma abbiamo avuto dei problemi. Avevamo costruito i muri, mancava solo il tetto, ma c’era poco cemento nella sabbia. E’ venuto un tornado che ha distrutto tutto. Anche la ferramenta era tutta contorta. Bisognava ricominciare di nuovo. Le suore erano scoraggiate, ma il padre ci ha detto di continuare.
Il capo villaggio, musulmano, è venuto a constatare il disastro e ha detto: “Abbiamo tutti lo stesso Dio, verremo tutti per ricostruire”. Con l’aiuto di tutti, cristiani e musulmani, abbiamo ricostruito la chiesa.
Così quando i musulmani hanno fatto la moschea, le suore hanno offerto le lamiere per il tetto.
Poi è venuto padre Henri che ha costruito la nuova chiesa. Ma ha chiesto ad un’impresa di fare i lavori.

Difficoltà degli inizi

All’inizio era tutto difficile. La gente aveva paura delle suore. Dicevano che le suore avrebbero ucciso i bambini dando loro il latte da bere.
Era suor Anne Marie Angst che era responsabile del lebbrosario e Suor Ancilla curava gli ammalati sotto un hangar dove c'è adesso la moschea. Un infermiere, Alassane, l'aiutava. Era un vecchio malato.
Si distribuiva il disulone il lunedì, mercoledì e venerdì. Non si pagava nulla. Le suore curavano anche di notte, se era neccessario. Suor Ancilla faceva la cucina.
All’inizio non c’erano che tre cristiani: io, Nestor e sua moglie Matilde. Ma il padre sepolto qui ha portato frutti. Poco alla volta abbiamo fatto catechismo e dopo la sua morte sono state battezzate tante persone. Adesso siamo molto numerosi.

Abiti e pesce per gli ammalati

Ho piantato gli alberi da frutta dalle suore e le palme attorno al Centro Culturale che una volta era la vecchia chiesa. Ho anche lavorato come calzolaio per fabbricare le suole in legno per gli zoccoli dei lebbrosi. Sono stato sostituito da Justin, un ammalato. All'inizio lavoravamo sotto una tettoia di paglia. Poi un benefattore, il signor Roberto, ha fatto costruire l'attuale laboratorio e inviava anche abiti e pesce per gli ammalati. Tutte le suore sono nel mio cuore. Non posso andare a trovarle, ma penso sempre a loro e prego per loro.

Gbaba Georges