Se si viene a sapere che una persona è ammalata è opportuno, secondo le usanze tem, andare a rendergli visita,
sia si trovi a casa, sia all'ospedale.
Si porta allora un regalo o del cibo: un po' di carne ben preparata o qualcos'altro che faccia piacere all'ammalato.
Quando una persona si trova all'ospedale,
la famiglia e gli amici faranno anche dei regali in denaro per aiutare i familiari a coprire le spese. Per entrare all'ospedale è richiesto un contributo, e ogni servizio,
anche il più piccolo, è oneroso, e tutto deve essere pagato cash, medicine comprese. La cifra puo' ammontare anche a diverse migliaia di franchi: un peso
per le famiglie povere.
Ormai in nessun ospedale o dispensario ci sono cure gratuite. Un tempo per i dolori lievi o le malattie benigne i servizi erano gratuiti. Ad esempio le cure come
medicazioni antisettiche, aspirine o il trattamento contro il paludismo: ora non più.
Il termine lakota, dokota, lokota , derivati dall'inglese doctor, è il termine generale utilizzato per indicare l'ospedale,
la clinica, o le cure di un infermiere o infermiera.
Il saluto abituale per una persona ammalata è nya naa caari che si puo' tradurre: tu ti stai sbrogliandoti. La risposta è nya na suluu : tu e la visita, grazie per
la visita.
Una volta il decesso avvenuto, la salma viene colpita con un pulcino: si percuote il cadavere fino alla morte dell'animale.
In questo modo il defunto viene accolto nel regno degli antenati. Se non si riesce a far morire il pulcino si procederà ad altre
cerimonie per appianare l'ostacolo.
In seguito si legano ai piedi e alle braccia le zampe del pulcino e condotti al cimitero. Prima dell'inumazione vengono pronunciate
parole di commiato. (leeki).
La fossa, di solito, è a due strati. Un primo piano ad una settantina di cm dal suolo, poi al centro un loculo profondo
e ristretto, della largheza di un corpo umano. Nell'abitacolo del defunto si pone una coperta
sulla quale si adagia la salma avvolta nel lenzuolo bianco. La si mette su di un fianco, col volto rivolto ad occidente,
se è donna, ad oriente se è un uomo.
Una volta composta la salma, il loculo viene ricoperto con dei bastoni, o piccole assi. Questo strato di legna separa
la salma dal resto della tomba creando all'interno una specie di bara naturale. Nella parte della testa, sopra la legna è posta una stuoia.
Terminata l'opera, lo strato di legna e la stuoia sono ricoperti con foglie di tek sulle quali viene poi spalamata una pasta d'argilla
che chiude accuratamente, quasi sigillandolo, l'abitacolo dove è collocata la salma. Alla fine si ricopre il tutto con la terra.
Dopo tre giorni per l'uomo e quattro per la donna, si sacrifca un pollo o una faraona. Lo scopo di questo rito è di aprire la loro
bocca affinché esprimino le loro volontà e spesso anche per rivelare colui o colei che l'ha ucciso.
I Temba osservano tutti questi riti perché gli spiriti dei morti hanno una grande importanza nella loro vita e la loro presenza
è ambivalente: positiva o negativa. Possono essere buoni e essere di aiuto, oppure punire perché non sono state rispettate
le loro richieste, ad esempio i sacrifici ai quali hanno diritto, oppure perché non sono stati sepolti come avevano domandato.
In questo testo viene narrato un sacrificio eseguito in onore, ricordo, commemorazione, di un defunto. E' un ragazzo,
che con il suo linguaggio di bambino, racconta la cerimonia alla quale ha partecipato in onore del nonno.
E’ da parecchio che mio nonno è deceduto. Un giorno suo figlio maggiore ha convocato tutti i suoi fratelli. Sono venuti
tutti e si sono riuniti a casa sua.
Ha detto loro: “Non è per nulla che vi ho fatto venire. Nostro papà è morto diverso tempo fa. Dobbiamo fare un sacrifico
di un bue in suo onore e ricordo”. |
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