Radiografia del dispensario


Mamma con bimbo a Kolowaré Il dispensario - lebbrosario di Kolowaré‚ è nato negli anni '30 per curare gli ammalati di lebbra. Negli anni '40 è stato preso in carica dalle suore NSA, Nostra Signora degli Apostoli.
All'inizio le suore venivano in bicicletta da Sokodé, il capoluogo della regione ad una ventina di km, poi nel 1952 si sono stabilite a Kolowaré.
Poco alla volta attorno al lebbrosario si sono aggiunte nuove strutture: sale per medicazioni, una farmacia, stanze per ricoverare gli ammalati gravi con annessi: cucina, toilette, hangar per accogliere la gente; un laboratorio per analisi, una maternità,un centro di ricupero per bambini malnutriti, un laboratorio ortopedico.
Accanto al complesso del dispensario sono poi sorte le scuole elementari. Attualmente ci sono tre sezioni con 250 scolari nella scuola cattolica, e 350 nella pubblica, altri 200 nelle medie-ginnasio. Nella foto una parte del personale.

Aiutare gli studenti

Da qualche anno si è sentito il bisogno di aiutare gli alunni con aule appropriate per lo studio. E' nata cos, nel complesso dalle suore, una biblioteca con diverse sale per permettere ai ragazzi di studiare, specialmente la sera, perch‚ nelle loro case, non esiste luce elettrica. Nella biblioteca, durante le vacanze, ci sono anche corsi di ricupero per elementari e medie. Recentemente la biblioteca è stata dotata di alcuni computer e di due calcetti. Alla domenica pomeriggio, piccoli e meno piccoli, si ritrovano nella grande sala della biblioteca attorno alla televisione che le suore hanno messo a disposizione di tutti.

Attenzione particolare ai lebbrosi

Gli ammalati durante la festa annuale Le suore hanno costruito delle casette per i lebbrosi più gravi e abbandonati dalle loro famiglie. Parte di queste abitazioni sono state ristrutturate. C'è anche una cappella dove ogni sabato mattina si celebra la messa per ammalati con difficoltà motorie. Le suore si prendono cura degli ammalati fornendo loro mensilmente alimenti, abiti, e tutto quello di cui hanno bisogno. Di questi ammalati - grandi mutilati - ce ne sono ancora quaranta sei.
Tre volte la settimana vanno al dispensario per farsi medicare le piaghe e ferite legate alla insensibilità degli arti. Dal marzo 2014 due donne sono state assunte per occuparsi di quelli che non sono autosufficienti a causa delle mutilazioni: preparare il pranzo e tenerli puliti.
Nei primi mesi del 2011 andavo da loro, ogni settimana, per delle sedute narrative. I loro testi sono stati pubblicati nel 2012, e si trovano online a questo indirizzo: http://www.split.it/noprofit/koloware/index/contes_15.htm

A servizio di tutti

Mamme in visita Il Il dispensario è frequentato non solo dagli abitanti di Kolowaré o villaggi vicini. Vengono a farsi curare anche da lontano, e molto lontano, perfino da paesi limitrofi, come il Benin e il Ghana. Gli ammalati sanno che sono trattati con cura, serietà e rispetto. In una mattinata possono fare le analisi di cui hanno bisogno, avere i risultati e trovare le medicine necessarie a prezzi molto inferiori che altrove, e gratuitamente, quando non possono pagare. Il ricovero è gratuito per tutto il soggiorno che può durare mesi.
Al dispensario arriva gente da tutte le parti. I nuovi casi, ogni mese, si aggirano sui 1000 malati. I nuovi casi sono quelli che vengono per la prima volta, perché al dispensario transitano almeno 2000 persone al mese, alcuni vengono per controlli regolari. A Kolowaré‚ e dintorni, cioè nel distretto sanitario di Kolowaré, la popolazione è stimata a 6750 persone. (statistiche del 2015)
Mamme in visita Dal 2008, in collaborazione con il programma nazionale di lotta contro l'AIDS il centro ha aperto un'antenna per i malati sieropositivi al virus dell'AIDS. Oggi contiamo più di 1100 persone sieropositive e ne seguiamo 679 in trioterapia antiretrovirale. In media troviavo 20 - 25 nuovi casi al mese. Due mediatrici psycosociali ci aiutano nei consigli di depistaggio pre e post tests e nel ritrovare gli ammalati scoraggiati che non vengono più per le cure. Una particolare attenzione è per le donne incinte sieropositive e per i loro neonati.
Ogni mese le mamme vengono per le vaccinazioni di routine e il controllo del peso dei bambini sino a due anni . Il servizio di ginecologia e maternità è ben frequentato. In media ci sono una ventina di parti al mese. Il settore maternità-infanzia si occupa anche dei bambini mal nutriti, o dei bambini che le mamme non possono allattare. Le suore forniscono latte in polvere e alimenti terapeutici donati dall'UNICEF ai bambini che rimangono giorni e talvolta settimane in cura al dispensario.
I neonati, orfani di madre, sono numerosi a venire al Centro di Kolowaré‚ per chiedere latte artificiale e cure. Diverse donne muoiono durante il parto, o dopo, per le conseguenze. All'inizio questi piccoli venivano messi nelle sale insieme ai neonati partoriti al centro. Ma, essendo sempre più numerosi, essi occupavano tutti i posti, e spesso non si trovavano più letti per le mamme che venivano a partorire.
Così si è sentita l'esigenza di costruire un padiglione per accogliere questi bambini, almeno per tre o quattro mesi. Al quarto mese il bambino può iniziare a prendere le pappe: farinata di miglio o di mais, e non solo esclusivamente latte.
Ci sono anche bambini che le mamme non possono allattare perché sieropositive. Oppure bambini ammalati, o che arrivano denutriti e che non si possono rimandare a casa, o ancora bambini sieropositivi. Sovente le mamme preparano il latte artificiale con poca igiene, e questo crea problemi di diarrea ai bimbi già fragili. Se i bambini tornano a casa, a volte muoiono: non hanno mezzi per curarli, oppure sono curati male, o non hanno tempo di occuparsi di loro, e sono lasciati a se stessi. Il Centro è ormai attivo da sei anni. Ci sono 16 posti letto per mamme, o chi si cura del bambino, e bambini.

Personale sanitario e servizi

Una mamma per il controllo mensile Al centro di recupero nutrizionale soggiornano anche per diverse settimane all'anno i bambini ammalati di AIDS che sono attualmente una cinquantina. Ne accogliamo a turno, per una decina di giorni, una ventina per dar loro una buona alimentazione, seguire bene le terapia e curare le infezioni opportuniste. Viste le esigenze di assicurare una buona diagnosi ai nostri ammalati con patologie sempre più complicate abbiamo adibito un padiglione per l'elettrocardiogramma, l'ecografia e la radiologia.
Il dottor Niman con un piccolo paziente Un'ala è adibita al servizio di oftalmologia. Un oftalmologo viene da Sokodé‚ una volta la settimana per le visite oculistiche. E va nei villaggi isolati per cercare gli ammalati di cataratta e farli operare gratuitamente. Questi ritrovano la vista.
Dal 2011 è arrivata al Dispensario un'ambulanza, dono di amici italiani, molto utile per trasferire le urgenze: incidenti stradali, casi chirurgici e le donne ce non riescono a partorire, al Centro ospedaliero regionale equipaggiato di camera operatoria.
La responsabile del dispensario è suor Antonietta Profumo di Genova, coadiuvata da Suor Beatrice Amekusé e Suor Régine Bellamy togolesi, alcuni infermieri generici, due ostetriche, una signora che gestiche la farmacia, un tecnico di laboratorio con due aiuti, un dottore che viene due o tre volte la settimana e un'assistente medica.