La realtà sociale presso i Bakuba è fortemente strutturata. Ci sono quattro classi sociali principali: i nobili, la popolazione ordinaria, infine gli schiavi e le persone acquistate.Tra la nobiltà si distinguono prima di tutto i nove clans fondatori del regno, i mimbaang't. Un'altra distinzione tra la nobiltà divide i clan dei dignitari. Ci sono cinque gradi: lo stesso re, nyim; il clan regale, i figli e i nipoti del re, i notabili, i dignitari di basso rango.
Le cariche si dividono in tre livelli. Il primo è quello degli
"zii del re" i grandi notabili del governo regale, seguiti dai "padri del
re", cui vanno aggiunte due donne, katyeeng e mbaan.
Nel secondo gruppo si trovano i capi militari iyol e shesh. Il terzo
gruppo comprende tutti i kol'm nel senso corrente della parola, che sono
i numerosissimi notabili ordinari, circa una quarantina di titoli. La creazione
di tutti questi titoli ha la sua storia, raccontata sotto forma di leggenda
che comprende parecchie versioni. Per certe cariche importanti, bisogna
appartenere ad un clan mbaang't o essere figli o nipoti del re. Il Kikaam
deve comprendere le due condizioni.
Generalmente, le cariche non sono ereditarie e dunque tengono desta
l'attenzione di tutta la popolazione. La successione dipende dalla volontà
del re. Questa situazione è all'origine di una ricerca dinamica
di prestigio e ha certamente contribuito a rendere la popolazione attenta
alle questioni di Stato. Essendo continua la ridistribuzione delle cariche,
il regime politico non è solo accettato da tutti, ma tutti vi partecipano
a diversi livelli. Tuttavia certe funzioni restano nelle grandi famiglie,
in seno alle quali i notabili acquistano un grande prestigio che trae origine
dalla potenza stessa della famiglia.
Vansina dice molto bene che la cultura Kuba è stata congegnata
in modo da produrre dignitari politici e che questi esistono solo per agire
nell'orbita del re. "Presso i Kuba, aggiunge, la regalità è
un sogno collettivo e meraviglioso, realizzato per dare uno stile alla
vita".
I figli del re, o baan banyim, non hanno diritto alla successione,
poiché il regime ereditario dei Bushoong è matrilineare.
Anche il fatto di essere figli del re non comporta alcun diritto politico,
ad eccezione del fatto che è tra loro che è nominato il Kikaam,
il grado più elevato dei dignitari. I figli del re sono rappresentati
dal più anziano tra loro, che ha il titolo di mwaadydy; è
considerato il responsabile della tradizione.
In realtà, quando il loro padre vive ancora, i figli del re
costituiscono il suo più efficace sostegno. Così assicura
loro numerosi privilegi, soprattutto di ordine materiale; ottengono sovente
i tributi di un gruppo importante di villaggi che il re cede loro; dal
punto di vista dell'abbigliamento, hanno diversi diritti, come vedremo
quando studieremo i costumi regali.
I nipoti del re, bakaan banyim, hanno in un certo senso gli stessi
privilegi dei baan banyim.
La più alta distinzione spetta a certi figli del re al momento
della sua morte, quando sono nominati reggenti. Normalmente sono designati
dal loro padre. Sono generalmente due, a volte tre. Il reggente, il cui
titolo è "figlio del re che sceglie il re", gode di privilegi quasi
regali durante il periodo più o meno lungo dell'interregno. Conserverà
una parte di questi privilegi per tutto il resto della sua vita. Per quanto
riguarda gli altri figli del re, la scomparsa del padre significa la fine
dei loro privilegi.
Il danno che genera il potere assoluto è quello della tirannia.
La saggezza dei Bushoong è riuscita ad evitare questo grave ostacolo,
generatore di abusi e di reazioni dannose per il regime stesso. L'equilibrio
politico di cui si avvalgono con ragione i Bushoong, ha loro permesso il
trascorrere dei secoli senza perdere la loro identità; la dinastia
dei Matwoon conta la successione di 23 re.
Il re non è un monarca assoluto, che gode tranquillamente della
sua onnipotenza. Al contrario, essere nyim, è impegnarsi in una
vita di opposizione, non necessariamente lotte aperte - anche se nel passato
sono state numerose le rivolte di tribù asservite - ma soprattutto
di rivalità sorde ed insidiose. Il re ha molti nemici. Ci sono innanzi
tutto i candidati alla successione, che desiderano impossessarsi del potere
il più presto possibile. Lo stesso re ha vissuto questa situazione
quando era pretendente alla successione. Dopo i funerali di un re, una
cerimonia suggestiva prevede che il nuovo nyim dichiari la sua innocenza
di fronte alla morte del suo predecessore. Questa cerimonia si svolge sulla
tomba del re scomparso; il re accompagnato da tutti i figli del defunto,
deve sedersi su un trono collocato sulla tomba; se il re accetta di sedersi
significa che si giudica innocente.
Il re deve lottare anche contro i grandi notabili, sempre pronti ad
esigere il rispetto delle tradizioni e denunciare tutti gli eccessi di
qualunque genere. Questi notabili formano un'opposizione molto efficace.
Non sono per niente famigliari del re. Nota caratteristica, non sono mai
ammessi a palazzo, tranne che alla riunione chiamata mbokilaam, e basta.
Visiteranno il palazzo del re solo dopo la sua morte, al momento della
distruzione simbolica dei recinti che circondano l'edificio regale.
Nella sala annessa è sospesa una rete simbolica che fa allusione
ad una frase che dice "Toccate il re, non toccate i Bushong". Se si è
presi nella rete del re, i consigli possono salvarvi; se si è presi
nella rete dei Bushoong chi vi salverà?.
Ci sono tre luoghi in cui il re è messo a confronto con un potere
più autorevole del suo, tre ibaam. Il primo è l'ibaam pwoon
angwoom dove, sulla tomba del suo predecessore, è interrogato sulla
sua colpevolezza sulla morte di quest'ultimo. Il secondo, il più
caratteristico, è l'ibaam ityeen, in un angolo della capitale, dove
il re appare come un uomo comune e anche come un accusato. Infine, nelle
circostanze più gravi per i problemi che mettono in causa la dinastia
o il regno, si ricorre ad un luogo di iniziazione, a un yaal inkaan, in
foresta. Nel 1924, per esempio, c'è stata una simile assemblea quando
i Bashibiyeeng reclamarono ancora una volta il potere regale, il bunyim,
rievocando l'antica leggenda degli incudini e insistendo sul fatto che
era stato il loro antenato che aveva fabbricato lo strumento che galleggiava
sul lago. Tutti i notabili si riunirono per esaminare la questione, che
si concluse con il rifiuto di accordare l'indipendenza a questa tribù.
Un ultimo ostacolo al potere del re è la potenza degli amuleti
del muyuum, che possono mettere in questione non solo il re, ma la stessa
dinastia.
Il controllo del potere è talmente reale che alcuni si sono
chiesti se il re avesse qualche potere. E' il saggio e dinamico confronto
dei poteri, orientato dalla venerazione di fronte al carattere sacro del
re, che ha fatto la saggezza politica dei Bakuba.
Le relazioni delle autorità coloniali con la regalità
furono generalmente corrette. Dopo il deplorevole imprigionamento di Kot
a-Pey, gli amministratori belgi compresero che l'autorità regale,
per una amministrazione indiretta raramente abusiva, assicurava la tranquillità
in gran parte del Kasai.
Gli atteggiamenti del re, sono cambiati considerevolmente di fronte
agli stranieri. Misha a-Pey si rifiutò di ricevere questi intrusi.
Kot a-Mbweeki II si oppose violentemente a loro. Dopo Kot a-Pey, umiliato
profondamente dalla potenza coloniale, Mbopey Mabiintsh ma-Mbely rimase
ostile all'occupante. Dopo di lui, le relazioni di Kot Mabiintsh e di Mbopey
Mabiintsh furono eccellenti. Il primo, che aveva sofferto di una certa
reticenza da parte delle autorità ufficiali a proposito della sua
capacità alla successione, diede un grande aiuto per la costruzione
delle strade e della ferrovia che attraversavano le sue terre. Il secondo
visse in armonia con l'Amministrazione; vide con una certa angoscia l'avvento
dell'indipendenza, poiché l'equilibrio che si era stabilito tra
i colonizzatori e i Bakuba rischiava, a suo parere, di rompersi. Il suo
popolo sfuggì felicemente al sanguinoso conflitto in cui furono
coinvolti i suoi vicini Luluwa e Baluba. L'integrazione con la nuova politica
si concluse sotto il suo successore, l'attuale re, con una partecipazione
diretta del nyim al governo dello Stato, come commissario di Zona di Mweka
e membro del Comitato Centrale della Repubblica.