Le regole di successione sono quelle di
un regime matrilineare. I figli del re non possono accedere alla successione.
Il successore è all'inizio il membro del clan regale più
vecchio di sesso maschile, che non abbia uno zio materno adulto più
giovane di lui. L'avente diritto è sempre non il figlio del nyim,
ma prima di tutto il più vecchio dei fratelli o cugini materni del
re, poi il più vecchio dei figli delle sue sorelle o cugine materne
indipendentemente dall'età di queste.
La realtà è a volte più complessa perché
ci sono intrighi e influenze di ogni genere. La lista dei successori è
presente a tutti gli spiriti poiché molti elementi ne possono turbare
l'ordine: malattie, decrepitezza, gravi errori. La regalità è
una funzione essenziale per essere affidata a uomini poco intelligenti
o con un carattere troppo autoritario. Non bisogna neanche che lo stesso
gruppo accaparri troppo a lungo la magistratura suprema, fonte di immensi
vantaggi per l'entourage dell'eletto. Di fatto, la successione è
ben lungi dall'essere rigorosamente determinata come lo vorrebbe la stretta
logica dei diritti consuetudinari.
I primi tre principi in linea di successione hanno titoli particolari:
il bweemy, il ngel mubweemy (colui che è la coda di bweemy) e il
tshwaal. Questi sono tutti dei "fratelli del nyim". Avanzano di un grado
quando il bweemy diventa re.
I gemelli creano dei problemi per quanto riguarda la successione, poiché
il criterio predominante è l'età. Per evitarli, i gemelli
non sono accettati nella linea della regalità. Non c'è dubbio
che nel passato fossero fatti sparire. Neanche le donne sono ammesse, in
seguito all'infelice storia della regina Ngokady.
In definitiva, chi decide la successione? Quando si pone la domanda
alle autorità, si ottengono solo risposte evasive. Generalmente
il re affida a suo figlio primogenito, futuro reggente, colui che desidererebbe
come successore, e quest'opinione ha un grande peso pur non essendo determinante.
Il ruolo dei grandi notabili o delle grandi famiglie non è ben definito.
Infatti, sembra siano i reggenti ad avere la più grande forza di
decisione, sia che decidano di rispettare le usanze, sia di perturbare
l'ordine di priorità.
La seconda soluzione non è senza conseguenze tragiche. Tutti
coloro che sono spodestati devono sparire. Si circonda la loro casa e si
fa loro capire che si aspetta il loro suicidio. Si cita il caso, forse
immaginario, in cui fu scelto l'ultimo nell'ordine degli otto aspiranti
alla regalità: gli altri sette dovettero suicidarsi.
Quando è decisa l'elezione, i reggenti fanno venire il muyesh,
cioè il gemello incaricato delle missioni ufficiali e gli si affida
un pacchetto, contenente il caolino sacro, quello che proviene dal paese
degli Ndengsh. Il muyesh porta il pacchetto all'eletto. Finché non
ha ricevuto il caolino, il candidato non sa se sarà nyim o se dovrà
prepararsi a morire. Questo gesto è atteso con angoscia dall'interessato
e con emozione da tutto il popolo.