La giornata del re

E' interessante tentare di immaginarsi la giornata tipica di un nyim nella sua capitale di Nshyeeng. Quando il re si sveglia nella sua piccola capanna che si trova all'interno degli edifici regali, saluta prima di tutto la sposa che le è stata vicina durante la notte e quelle che hanno vegliato attorno a lui. Esse rispondono applaudendolo.

Il saluto delle spose

E' il preludio al saluto di tutte le sue spose. Compare la folla dell'harem, condotta dalla decana. Questa è salutata per prima dal re. Presso i Bushoong, il superiore saluta per primo, e come risposta la donna dà il segnale dei ntshweemy, questi nuovi applausi prolungati che man mano diminuiscono. Il re si rivolge ad alcune spose individualmente e queste rispondono applaudendo. Quelle mestruate sono assenti poiché non possono assolutamente essere vicino al re; si spiega al re che stanno ricamando! Il re rimane con le sue spose circa un'ora. Poi le congeda, poiché dice, è anche a servizio della popolazione. Le spose applaudono nuovamente e si ritirano.

Cibo e bevande regali

Arriva allora il servitore del re pokibaan e conferisce, se necessario, con il re, poi questi si reca al refettorio, per la colazione che è per lui un pasto sostanzioso. Il re mangia da solo. Non mangia nei giorni di luna nuova, cioè quando la luna è apparsa per la prima volta la notte precedente, o quando la luna piena è nascosta dalle nuvole. A proposito del cibo del re, c'è una leggenda secondo la quale il re avrebbe un animale segreto con il quale condividerebbe il suo pasto. La realtà è un'altra. Il re Kot a-Pey, per lottare contro gli stregoni che avevano fatto morire l'uno dopo l'altro due re, aveva fabbricato un anello che metteva al suo braccio e che lasciava in eredità ai suoi successori, così come un amuleto con lo stesso nome, collocati in un bacile con del cauri. Durante il mese, prima di mangiare o bere, il re versa un po' di bevanda e mette un po' di cibo nel bacile; in seguito questo è vuotato e pulito. Il re può bere senza nascondersi. Esiste un rituale per portargli da bere. Il vino di palma è preparato in alcuni villaggi preposti a questo scopo. Il recipiente del vino è portato da una piccola processione di gente. Gridano a tutti quelli che incontrano: "Ganga!" "scostatevi!". Tutti devono inginocchiarsi al loro passaggio. Questa cerimonia è ancora attuale.

Le udienze

Il re in seguito si stabilisce in un palazzo, makuuk o mwishaakl, per le udienze. I suoi sudditi vi si sono già radunati. Li saluta, chiede notizie, riceve le lodi o le lamentele. Quest'accoglienza è fatta in assenza dei notabili; se c'è qualche difficoltà il re consulta dei consiglieri. Se deve essere presa una decisione urgente, può consultare una donna conosciuta per la sua saggezza, per ascoltare i suoi consigli prima di deliberare. Le sedute successive, quando ci sono, sono più solenni, i notabili sono ricevuti a mbokilaam, un cortile unito al palazzo. Più raramente, il re esce e si reca sulla piazza. Qui c’è tutto un cerimoniale. Quando il re è insediato, ilkikaam va a parlargli a voce bassa, mentre gli altri si allontanano discretamente. Il re non si rivolge direttamente ai notabili, ma solo ai kikaam, mbeemy e mbeengy. La saggezza del re si rivela nelle discussioni. A volte sono dei veri tornei di eloquenza in cui il re ha a che fare con degli oratori la cui forte personalità e franchezza non indietreggiano di fronte all'audacia. Alcune discussioni relative al potere esigono anche che il re si ritiri. Ma il re ha sempre l'ultima parola. Per concludere brandisce una spada e fa un gran gesto. I notabili emettono un grido e si percuotono il petto, volendo dire "noi siamo responsabili delle vostre azioni". A volte è scambiato un rapido dialogo. Il re grida: "Il popolo prima di tutto!". I notabili rispondono con un brusio. Il re prosegue: "I Bushoong sono i più forti!". I notabili rispondono con un mormorio. Il re dice ancora: "Il re ha l'autorità!" e i notabili ripetono il mormorio che approva. Le formule sono ripetute tre volte. Questo corto scambio a voce alta piace immensamente ai notabili, poiché significa la loro cooperazione cosciente e critica con il potere regale. Questi grandi notabili sono personaggi eminenti che, all'occasione sanno dare l'importanza che hanno, nonostante i sentimenti del re. Non sono, secondo la tradizione, gli "zii del re", binaamwimy anyim? O meglio ancora, "i fratelli della madre del nyim"? E quest'ultimo riferimento alla madre del re, che in un certo modo, ha un'autorità più grande ancora di quella di suo figlio, permette loro, quando sono scontenti del re, di rivolgergli la parola dicendo: "Mio nipote"...

Sentenze e visite

A volte il re deve anche occuparsi di sentenze. Lo fa solo nei casi a lui riservati o nelle sentenze in ultima istanza. In principio, infatti, ogni notabile presiede il suo tribunale per le cause che sono di sua competenza. Quando le parti non sono d'accordo, rimangono tre ricorsi successivi, il kikaam, la madre del re, il re stesso. Il re generalmente mangia verso mezzogiorno, poi si ritira nella sua casa o nell'harem, fino a sera. Quando c'è un grande temporale, la gente viene al palazzo per chiedere notizie del re: "Sono io il tale, con tutta la mia famiglia, come sta il re?". Finito il temporale si viene a felicitarsi. E' contemporaneamente un segno di affetto e una richiesta di protezione. Quelli che non si scomodano mai rischiano di essere considerate persone sospette. In certi giorni, per esempio quando c'è la luna piena o quando il re rientra da un viaggio, l'inizio della serata è caratterizzato dai canti delle donne, ritmati dalle zucche percosse sul suolo. La sera il re si ritira nella sua dimora preferita, dopo aver designato la sposa che deve passare la notte con lui. In alcune circostanze, le donne si raccolgono attorno alla casa e, a lungo, calata la notte, cantano i famosi canti sacri degli ngesh.