Bisogna unirsi a più persone per riuscire nella vita. Il racconto mostra come uno dei due partner abbia subìto gli inconvenienti, permettendo all'altro di raccogliere il profitto della loro questua. La loro solidarietà spinge il beneficiario a condividere i frutti del successo.

Nulla si può contro la volontà di Dio

Signor Luigi, rispondi alla mia storia. Sono io Kwakou François, sono io che sto narrando questo racconto.
Un tempo c'erano due giovani. Erano cresciuti. Avevano lavorato a lungo, a lungo, ma senza riuscire a guadagnare del denaro. Avevano utilizzato tutti i mezzi, ma invano.
Un giorno andarono a consultare un marabutto. Arrivati da lui, costui disse a uno di loro: - Non devi andare a lavorare in campagna. Lavati, e quando avrai terminato di mangiare, coricati nella tua casa, e troverai del denaro. L'altro domandò a sua volta:
- E io, cosa devo fare?
- La stessa cosa, rispose.
Tutti e due lasciarono il marabutto e se ne andarono. Arrivarono al villaggio, e rimasero là senza fare nulla. Non andavano ai campi, non facevano nulla.
Caro mio! Un giorno uno di loro si alzò e disse:
- Amico mio, vieni ad accompagnarmi alla toilette.
- Ma io non ho bisogno, ripose l'altro.
- Ti prego, vieni ugualmente ad accompagnarmi, siamo in pieno giorno.
- Bene, rispose l'altro, andiamo!
I due se ne andarono. Strada facendo trovarono sulla strada una giara posata a terra.
- Come mai che qui, su questa strada dove tutti passano, si trova una giara? L'uno dice:
- Ehi, amico mio, che cosa ne facciamo di questa giara?
L'altro risponde:
- Eh! Non bisogna toccarla!
Caro mio. Se ne andarono allora alla toilette. Una volta terminati i loro bisogni, presero il cammino di ritorno; Arrivati presso la giara, l'uno disse:
- Eh, non dobbiamo passare accanto a questa giara senza aprirla e vedere cosa c'è dentro. L'altro rispose:
- Ah! Ti dico, andiamo, non dobbiamo aprirla.
Il suo amico rispose:
- Ah! Aprila!
- No, replicò l'altro, non dobbiamo aprirla, andiamo!
Caro mio! Oltrepassarono la giara e se ne andarono. Arrivati all'entrata del villaggio, uno dei due insisté di nuovo:
- Amico mio, siamo andati a consultare il marabutto e ci ha dato dei consigli, andiamo e apriamo la giara.
L'altro restò là un momento, poi disse:
- Andiamo! Ritornarono sui loro passi. Arrivati vicino alla giara, l'uno disse:
- Bene, amico mio, apri la giara.
L'altro rispose:
- Come! Non ti ho detto che non bisognava aprirla? Sei tu che vuoi aprirla, aprila dunque!
- No, replicò l'amico, sei tu il più anziano, tocca a te aprire la giara.
Non posso farlo al tuo posto. Vai dunque e aprilo.
L'amico disse:
- Va bene, non fa niente, vado e l'apro.
Dovete sapere che la giara era piena di api. Caro mio! Si avvicinò, si chinò sul coperchio.
Aveva appena tolto il coperchio che... oooooh! Caro mio! Tutte le api uscirono e si incollarono su di lui.
Lo punsero, lo punsero, lo punsero... Ritornò a casa e trovò il suo amico che era già addormentato. Disse allora:
- Ma come! Va bene, non dirò nulla, ma vedrai!
Ecco che ritorna indietro, e se ne va verso la giara che aveva aperto e da dove erano uscite le api che lo avevano punto. Arriva, prende del fango col quale chiude accuratamente l'apertura della giara, affinché, sollevandolo e trasportandolo, il coperchio non si muova e le api non escano.
L'apertura è dunque ben sigillata. Prende la giara e la nasconde. Il giorno dopo va anche lui chiamare l'amico. Gli dice:
- Amico mio, vieni, andiamo alla toilette.
L'altro risponde:
- No! L'amico insistette:
- Su vieni! L'altro disse allora:
- Bene, vengo, poiché ieri anche tu mi hai accompagnato.
Caro mio! Se ne vanno allora alla toilette e ritornano. Uno dice:
- Bene, amico mio, io vado a coricarmi.
Il suo amico rispose:
- Bene, ci vado anch'io. Colui che aveva ingannato il suo amico affinché le api lo pungessero, andò a coricarsi. Mentre colui che era stato punto dalle api, appena il suo amico fu addormentato, ritornò indietro. Andò là dove aveva nascosto la giara e disse:
- Eh! Adesso vado rendergli quello che mi ha fatto.
Raccolse la giara. Il fango che aveva utilizzato per chiudere l'apertura era ben seccato. Lo depose sulla testa. Si era in pieno giorno.
Sapeva che tutti erano partiti ai campi. Se ne andò: frè frè frè... Arrivato là davanti alla porta, dice:
- Koko ko! Koko ko! Amico mio, amico mio!
Nessuna riposta. C'era o non c'era? Scivola dietro la porta e l'apre adagio adagio, senza far rumore. guarda: l'amico era là che dormiva all'interno della stanza. Eh! Ci siamo! Toglie allora la chiave e la mette nella serratura, fuori della porta.
- Amico mio, amico mio! Si avvicina e lo scuote.
- Ma cosa c'è? L'altro rispose:
- Eh! Come mai quando sono arrivato qui tu dormivi già da lungo tempo?
L'amico rispose:
- Quando sono venuto a coricarmi tu non eri ancora arrivato!
- Bene, aspettami, ho comperato quattro litri di vino di palma, è laggiù, vado a cercarlo e ritorno per berlo con te.
- Ho capito!
Colui che dormiva si alzò e si sedette sulla stuoia, mentre l'altro se ne andava a cercare la giara.
Bisogna sapere che ciò che Dio a deciso di darti, tu l'avrai in ogni modo. Ecco che le api, che erano uscite dalla giara, non vi erano più rientrate. Nel fondo della giara si trovava dell'oro. Dentro le api non c'erano dunque più. Arrivato davanti alla porta, chiese:
- Amico mio, ti sei svegliato? L'altro rispose:
- Sì, sono qui sulla stuoia!
Allora, d'un botto, aprì la porta e disse:
- Ecco ciò che mi hai fatto ieri, vengo a rendertelo!
Prese la giara e la gettò all'interno della stanza. Prese la porta e kpra! la chiuse d'un sol colpo e disse:
- Bene! Oggi hai ciò che meriti!
Mio caro! La giara era caduta nella stanza. Appena era andata in pezzi... yonnnn! l'oro si sparpagliò dappertutto! L'altro era partito, era fuggito.
- Eh! Ma cosa vuol dire tutto questo? Eh! Ah! Veramente il marabutto l'aveva predetto. Raccolse l'oro sparso di qui e di là: Lo raccolse a lungo, a lungo. Dopo un lungo tempo, colui che se ne era andato pensò:
- Ah! Adesso lo hanno punto abbastanza, ha sofferto quanto me! Vado ad aprirgli la porta. Arriva davanti alla porta, gira la chiave e apre. Vede il suo amico che gli domanda:
- Ma, amico mio, dove sei partito? Guarda la fortuna che ho avuto! Non sei tu che sei venuto a portarmi la giara? Perché sei fuggito? Vieni, osserva tutto quest'oro. L'altro rimase là, allibito, guardò a lungo a lungo... Alla fine disse:
- Scusa il male che t'ho fatto. Ieri mi avevi ingannato con questa giara.
Le api mi avevano punto, allora mi ero detto: getterò la giara nella sua camera affinché le api lo pungano come hanno punto me. Ora io non sapevo che eri tu il favorito dalla fortuna.
L'amico rispose:
- Va bene! In effetti Dio ci insegna che quando vai a consultare un marabutto, se ti dice che Dio ti ordina di fare tal cosa con il tuo amico per guadagnare del denaro, se costui cerca di ingannarti, non devi vendicarti.
Dunque vieni, prendi la metà di quest'oro, è tuo, io prenderò l'altra metà.
Raccolsero l'oro e divennero ricchi.
Ecco la ragione per cui se il tuo amico ti fa del male, non devi rendergli male per male