Il significato della favola è dato dal narratore stesso alla fine del racconto. Sotto il velo dell'allegoria dei due accampamenti, il narratore fa l'apologia del suo paese e del suo presidente Houphouet-Boigny. "Se in Costa d'Avorio regnano la prosperità, la tranquillità, la pace, è grazie alla saggezza, alla tolleranza, alla bontà del nostro presidente. In altri paesi se uccidi, vieni ucciso. Se rubi, ti si taglia una mano. Mentre da noi se fai il male sei punito dal gendarme affinché tu possa correggerti. E' per questo motivo che molti uomini vengono a stabilirsi qui da noi".

Saggezza nel governare

Fate tutti ben attenzione! Sono io Kwaku François. Vi spiegherò la ragione per cui si trovano villaggi con molte persone, così tutti comprenderete il senso di questa storia.
Mi rivolgo a te, amico mio, Kwaku Anane Victor: ascolta, e rispondi alla mia storia.
Una volta c'erano due Re. Un giorno decisero di andare a costruire un villaggio, ciascuno per conto suo.
Il primo stabilì questa legge: se un forestiero arriva nel villaggio che ho costruito e insulta qualcuno, lo uccido
. L'altro Re invece diede questi ordini: quando un forestiero arriva nel mio villaggio, se compie una cattiva azione, cercherò di aggiustare la questione e di perdonarlo. Caro mio! Hanno inaugurato il loro villaggio e si sono stabiliti. I forestieri cominciano ad arrivare.
Ascolta bene eh! La grande foresta attorno al villaggio è molto fertile. E il caffè e il cacao crescono che è una meraviglia.
Molti forestieri arrivano e si installano. Il villaggio comincia a crescere. Si viveva dunque là tutti insieme. Ecco ciò che capitò nel villaggio del primo Re, di colui che aveva stabilito che se un forestiero avesse fatto del male lo avrebbe ucciso.
Un giorno il figlio del Re e un forestiero vennero alle mani. Si batterono a lungo, a lungo.
Quando furono separati, il sovrano li convocò tutti e due. Il figlio del villaggio spiegò ciò che era successo, il forestiero pure spiegò il suo punto di vita. Discussero a lungo. Conclusero dando torto al forestiero.
Il sovrano allora ordinò:
- Bene, conoscete la legge che ho stabilito nel mio villaggio. Prendete il forestiero e hop! Che gli si tagli la testa.
Passò un po' di tempo. Un giorno il figlio del secondo sovrano ebbe una discussione e una disputa con un forestiero.
Si batterono a lungo, a lungo, e il forestiero uccise il ragazzo.
Eh! La faccenda era veramente grave, molto grave e seria. La persona che era stata uccisa poteva forse spiegarsi? Il forestiero fu catturato.
Gli si chiese di esporre i fatti. Allora spiegò e raccontò tutto quello che era successo. Il Re disse:
- Bene, va bene! Noi siamo tutti fratelli. Ogni uomo è un uomo, se gli capita un problema, lo si giudica e lo si dimentica.
Benché il forestiero abbia ucciso mio figlio, che abbia ragione o che abbia torto, dal momento che la persona è morta, è morta per sempre. Poiché il forestiero aveva torto, si scelse un vecchio che andasse a domandare scusa al sovrano.
Costui disse:
- Poiché ha causato la morte dell'uomo, e che costui non può più tornare in vita, lo perdono, la questione è chiusa. Rimaniamo qui insieme come per il passato. Anche se il forestiero decidesse di fuggire in un altro villaggio, lo obbligo a rimanere qui. Ecco quanto aveva stabilito. Il forestiero rispose:
- D'accordo. Rimase al villaggio, coltivò i suoi campi, e divenne molto ricco. Il primo Re... caro mio! Uccise una decina di persone. Quelli che abitavano nel suo villaggio si riunirono e dissero:
- Siamo venuti ad abitare questo villaggio, ma se il tuo amico ti lancia qualche ingiuria e tu gli rispondi, vieni ucciso. Non possiamo più rimanere qui.
Caro mio! Tutti andarono a coricarsi. Il giorno si levò. Il Re si alzò e non vide più nessuno.
Il villaggio era deserto. Tutti i forestieri erano fuggiti.
Dov'erano partiti? Nel villaggio di colui che perdonava tutto. Poiché le cose stavano così, colui che uccideva la gente decretò:
- Il villaggio dell'altro Re si chiamerà "villaggio degli imbecilli", mentre il mio si chiamerà "villaggio degli intelligenti".
Tutti i forestieri hanno abbandonato il villaggio per andare a stabilirsi nel villaggio degli imbecilli.
Caro mio! Vivevano là tutti insieme.
E il villaggio cresceva. I forestieri ebbero dei figli. Il Re aveva le sue mogli e i suoi figli, dei quali uno era stato ucciso. I figli che rimanevano misero anche loro al mondo dei figli.
I figli degli abitanti del villaggio e dei forestieri crebbero insieme, si sposarono tra di loro e misero al mondo altri figli.
I forestieri si sposarono con le donne del villaggio e insieme ebbero dei figli. Il villaggio cresceva sempre di più. L'altro villaggio, invece, si svuotava dei suoi abitanti. Ecco la spiegazione di questa parabola.
Tu hai visto che il nostro paese della Costa d'Avorio è un grande paese, un paese sempre in crescita.
E' grazie al nostro presidente Houphouet-Boigny e alla sua superiore intelligenza. E' lui che si è adoperato perché tutti i forestieri amino questo paese.
Se arrivano qui trovano del cibo, trovano del denaro. Poi trovano delle donne da sposare.
Ecco il risultato della sua intelligenza superiore. Sono io, Kwaku François, agricoltore a Koun Fao.