Il tiro alla fune

Una volta, tanto tempo fa, il Popolo Rosso dei Piccoli Cacciatori San viveva lontano dal Popolo Nero dei Grandi Allevatori BaNtu, che abitavano le terre alte dei laghi verdi, dove le montagne fumano. Era il tempo dell'early race, la prima razza, ma i ricordi sono confusi come i contorni delle nostre capanne quando il vento solleva la sabbia rossa del Kalahari.
Bisogna chiederlo a quelli di noi che raggiungono il kia (la trance) danzando davanti al fuoco sacro della tribù: quando le spine e le frecce della danza si conficcano nello stomaco e quello ribolle gonfiandosi per la presenza del num, la grande energia sacra del popolo Rosso. Allora il num esplode dolorosamente ed esce dalla spina dorsale, mentre il corpo si abbatte esausto e privo di coscienza a terra, tra le convulsioni ritmate dai battiti di mani della tribù. E' il momento del Grande Viaggio, quando lo spirito vola timoroso e impaurito verso altri mondi e altri tempi.
Durante un Grande Viaggio, il vecchio Xao ha visto il Popolo Nero che, nel tempo antico, si muoveva ad ondate scendendo le terre verdi dei Grandi Laghi (la Rift Valley).
Poi la marea nera ha passato le grandi acque del Kunene, dello Zambesi e del Limpopo e ha coperto le grandi pianure erbose con le capanne di fango e legno e con le vacche dalle corna ad arco.
Allora i Piccoli Cacciatori erano signori delle savane e delle foreste dove cacciavano dal tempo dei tempi.
Ma il Popolo Nero voleva le terre migliori, ricche d'erba e d'acqua per coltivare i campi e per pascolare le vacche.
Qui invece i San volevano continuare a cacciare, come avevano sempre fatto da quando il cielo copriva la terra.
Allora cominciarono i litigi e i contrasti tra allevatori e cacciatori e il primo sangue umano fu versato e bagnò la terra che i due popoli si contendevano. Poi continuò a scorrere come il fiume nella stagione delle piogge e nessuno riusciva più a fermarlo.
Allora i vecchi del Popolo Nero e del Popolo Rosso si riunirono e decisero di rimettere la contesa nelle mani del dio GaoNa, quello che vive su di un grande albero del cielo orientale, dove arrivano le anime dei San.
Gao Na ascoltò le ragioni degli uni e degli altri e decise di risolvere la faccenda in modo incruento, con il tiro alla fune. I contendenti potevano costruire la loro parte di fune con il materiale a loro scelta: così i BaNtu fecero la loro corda con il robusto cuoio delle loro vacche, mentre i San ottennero la loro intrecciando le fibre della corteccia del pompon tree. Poi le due parti vennero unite, GaoNa si mise nel mezzo e il Piccolo Popolo e il Grande Popolo iniziarono a tirare, ognuno dalla sua parte. Tirarono tirarono tirarono e tirarono e nessuno mollava, perché la posta in gioco era troppo importante.
Poi improvvisamente la parte vegetale afferrata dai San si ruppe con uno schiocco e la sorte venne segnata per sempre: ai vincitori rimasero la terra migliore per i campi e i pascoli, le mandrie ed il latte.
Mentre ai San toccò la sabbia del deserto, essendo rimasti con il sedere per terra.
Così, quelli che sono stati creati per primi, sono diventati gli ultimi. Mentre, quelli che sono stati creati per ultimi, gli uomini neri e quelli bianchi, sono diventati i primi.

Leggenda dei Boscimani Nharo del Kalahari (Botswana)