Le lacrime di Dio e la morte

Tanto tempo fa il creatore Wuaka non abitava in cielo, dove sta adesso che è lontano dagli uomini e dalle loro faccende, tanto lontano che nemmeno le nostre preghiere lo possono più raggiungere. Ma allora, invece, egli stava sulla terra e camminava tra le sue creature.
Poi un giorno, un brutto giorno per noi, Wuaka pensò che era meglio che gli uomini morissero: se no, che ci differenza ci sarebbe stata tra uomo e Dio?
Allora Wuaka convocò l'uomo e gli disse:
"Ascoltami bene, perché ora ti dirò il giorno in cui tu dovrai morire!".
"Che novità è questa?" rispose l'uomo.
"Se non sono mai morto fino ad ora, perché dovrei cominciare proprio adesso?
Senti, Wuaka, ho un lavoro urgente da terminare. Fammi un favore, lascia le cose come stanno e stammi bene!".
Ma Wuaka aveva deciso:
"Poche storie! Sono io che ti ho creato e sono io che decido!
Ma proprio perché sei tu, voglio favorirti: ti lascerò ancora in vita fino a che tu possa vedere i tuoi discendenti della quinta generazione.
Mi sembra d'essere molto generoso con te, hai ancora un mucchio di tempo da vivere. Ma poi, giunto il tuo tempo, morirai."
L'uomo protestò, pestò i piedi, urlò, si dimenò nella polvere rossa della savana, ma niente da fare: Wuaka era irremovibile.
Allora l'uomo disse delle cose che era meglio non dicesse, offendendo il suo creatore e mettendo in dubbio la sua giustizia. Patatrac! Bababum! Bababum!
Il cielo fu scosso da grandi boati e tremò per l'ira di Wuaka: "Per quello che hai detto, uomo, sarai punito. Morirai stanotte stessa. Addio uomo, questa è la volontà di Dio!".
L'uomo saltò sul suo cavallo e cavalcò come un pazzo attraversando tutta la terra da oriente ad occidente.
Ma pensate voi che sia così facile sfuggire alla volontà e all'ira del Creatore, semplicemente galoppando da oriente ad occidente, anche sul cavallo più veloce della terra?
Stava facendo buio quando l'uomo giunse nel luogo dove tramontava il sole. Qui trovò alcuni uomini intenti a scavare una gran fossa rettangolare nel terreno.
"Che state facendo, signori?" chiese l'uomo tenendo per le briglie il cavallo tutto sudato. "Stiamo eseguendo gli ordini di Wuaka. Egli ci ha detto che stasera sarebbe arrivato qualcuno che si era ribellato alla sua decisione. Se sei tu il ribelle, questa tomba è per te!".
L'uomo morì con la bocca aperta per lo stupore e fu subito seppellito.
Cinque giorni dopo, Wuaka arrivò davanti alla tomba dove era sepolto l'uomo che non voleva morire e gli venne in mente che, in fondo, era davvero comprensibile che si fosse ribellato alla perdita della vita, il dono più prezioso fatto all'umanità.
Così si commosse, perché Wuaka è in fondo una brava persona e delle lacrime gocciolarono tiepide sulla tomba ancora fresca: erano le lacrime del dolore di Dio!
Subito, dal terreno bagnato, spuntarono delle pianticelle di un verde fosforescente, che crebbero velocemente.
Così è nata la pianta del caffè, benedetto da Wuaka e nostra grande medicina, la più importante in tutte le nostre cerimonie.
Il suo potere è grande, perché mentre le altre piante nascono dal pianto del cielo, il caffè è germogliato dalle lacrime di Wuaka e per questo scalda il cuore degli uomini.

Oromo dell'Etiopia