Come si confeziona un batick

II batik industriale è un processo complesso. I motivi sono impressi con cera su lunghe strisce di stoffa che sono poi immerse nelle vasche di tintu­ra, solitamente indaco . La parte di tessuto non coperta dalla cera assorbe la tinta in un motivo di base.
La stoffa stampata a cera può essere fatta passare attraverso macchine che ne rompono parzialmente lo strato; poiché la cera si rompe in modo arbitrario, non ci possono essere due pezze di stoffa completamente uguali, e questo è ciò che dà ai tessuti wax-print la loro caratteristica ricchezza organica. Poi il tessuto viene ulteriormente stampato con altri colori, da una a cinque volte.
La parte più diffficile consiste nel mettere a registro i motivi nei diversi colori. Ad esempio, la stampa a cera rende molto difficile disegnare il contorno di una rosa in indaco e poi riempirlo di rosso. Di solito i colori non si allineano nel modo giusto, e il risultato è quello di una stampa offset fouri registro.
Sui tessuti Vlisco, invece, i colori si allineano nel modo giusto. L'impresa mantiene i suoi metodi di messa a registro top secret. L'edificio della fabbrica di Helmond [nei Paesi Bassi] dove questo avviene è off limits per gli estranei.
E questo processo, in­sieme ai colori che non stingono e all'al­ta qualità del cotone, a giustificare l'enorme differenza di prezzo fra il Real Dutch Wax e i suoi concorrenti.

(M. Steinglass, Out of Amsterdam. How a Dutch company's batick textiles became the basis of a 'traditional' West African culture, Metropolis, dicembre 2000)