Le Nana Benz

Gli affari delle celebri Nanas Benz sono oggi in caduta libera. La nuova generazione delle Golden Ladies che danno loro il cambio diversificano le attivtià e danno prova d'immaginazione per superare la crisi.
Patience Kouamba Sanvee, la sessantina da poco compiuta, rimpiange i bei tempi: “Solo pochi anni fa mi passavano per le mani diversi milioni di franchi al giorno.
Oggi il mercato dei tessuti e in panne e la crisi c iparalizza”.
Attualmente la cifra d'affari annuale della sua collega Dédé Rose Creppy arriva a malapena ai 100 milioni, quando poco tempo fa s'avvicinava ai 2 miliardi difranchi CM."

(H. YAOVI Tchalim Sico, "Les Nanas Benz déclinent. Vive les Golden Ladies!", Bulletin SYFIA, n. 118, 1 novembre 1998).

"Rose Creppy: Ho fatto il mio debutto nel commercio dei tessuti nel 1960, accanto a mia madre. Le nanas hanno dovuto lavorare duro per arrivare fin qui.
Abbiamo cominciato dal Ghana. Noi non potevamo rivolgerci direttamente al gruppo olandese Vlisco, produttore dei pagnes.
Dovevamo rivolgerci alla sua rappresentanza ghanese o alla CFAO [società francese di distribuzione] che aveva l'esclusiva della distribuzione dei pagnes che provenivano dall'Olanda e dall'Inghilterra.
Noi compravamo anche del fancy [varietà di tessuto] prodotto in Cina e distribuito esclusivamente dagli Agouda [siriani]. Nel 1967 ci siamo raggruppate per difendere i nostri diritti nell'associazione di cui sono la presidente."

F. GBADAMASSI, Le nouvelles nanas-benz du Togo, Découverte [www.afrik.com], 5 agosto 2000)

“Là fuori, nelle strade di Lomé, la concorrenza è dura, come può testimoniare Madame Rose Creppy.
Madame Creppy è la presidentessa dell'associazione delle commercianti, e per 40 anni non ha venduto altro che Real Dutch Wax nel suo banco del grand marché.
Mercanti di successo ad alto livello come Madame Creppy sono conosciute nellÁfrica occidentale come "NanaBenz" per via della preferenza che accordano alle Mercedes, e Creppy certo corrisponde alla descrizione.
Una donna imponente con occhiali cerchiati d'oro, collana d'oro e orologio d'oro al polso, vestita da capo a piedi con wax olandese color indaco, è chiaramente abituata a realizzare dei profitti. Ma di recente gli affari sono andati male.
“Nessuno può permettersi di comprare l'articolo originale”, sospira. “Comprano invece la marca Sosso, fatta in Pakistan. Il colore comincia a stingere la prima volta che lo lavi.

M. STEINCUSS, "Out of Amsterdam. How o Dutch company's batik textiles became the basis of 'traditional' West African culture" MetropoLis, dicembre 2000.

"Il 'regno' delle Nanas-Benz è situato nel cuore del mercato di Lomé, nel quartiere di Assigamé. Con propri fondi hanno costruito un edificio, il più grande del mercato. Sulla sommità dell'immobile svettano le antenne della radio Nana-FM. Questo edificio è situato nel cuore dell'universo del pagne.
E, a perdita d'occhio, si stendono ripiani sovraccarichi di pagnes wax di marca olandese, inglese, nigeriana, ecc. ecc. Qui e là si trovano grossi seggi sui quali sono maestosamente sedute le giovani donne che costituiscono la nuova generazione delle Nanas-Benz.
Ma queste, a differenza delle loro genitrici, hanno per la maggior parte compiato degli studi superiori in Europa, negli USA, in Canada. Malgrado le conoscenze acquisite in giro per il mondo, le donne della nuova generazione riconoscono unanimemente di non essere in grado di fare meglio delle loro madri. E per diverse ragioni.
“Vi è una crisi generalizzata, al punto tale che mi domando se la nuova generazione potrà uscirne” afferma Mme Ségla Sivomey Josée. Titolare di un BTS [Brevet de technicien supérieur] in turismo conseguito a Londra (Inghilterra) seguito da uno stage di formazione di quattro mesi presso la compagnia aerea SABENA, è ritornata al paese per dare il cambio a sua madre, Dame Crépy Dédé, l'attuale presidentessa delle Nanas-Benz.
Sgranando il rosario delle difficoltà che oggi il settore del pagne sta affrontando, Mme Ségla ci rimanda innanzi tutto alla sua infanzia. "Mi ricardo degli affari che Maman faceva quando ero bambina, a differenza di oggi.
Al contrario di quel periodo fortunato in cui le 'Wonder Women' guadagnavano da 5.000 a 6.000 FCFA, a volte anche 10.000 FCFA sulla vendita di un pagne, oggi si arriva solamente a una cifra che va dai 500 ai 1.000 FCFA' sostiene Mme Ségla. Con la speranza di rimettere in moto la crescita, la giovane signora ha invitato le autorità togolesi a fare delle concessioni.
'È tempo che i governanti pensino a salvare il settore del pagne che, del resto, fa entrare enormi somme di denaro nelle casse dello stato."'

LABASS, "Lomé. Les nanas-Benz en voie de disparition", Le Liberal, n. 897, 22 giugno 2001.