Donne e identità famminile
Donne Africane e wax-print

Oggetto di queste note è la presentazione di una ricerca condotta negli anni Novanta in due capitali dell'Africa occidentale, Abidjan (Costa d'Avorio) e Ouagadougou (Burkina-Faso) sul tema del linguaggio dei pagnes.

Tutti portano il pagne

Nei paesi dell'Africa francofona il termine pagne designa il taglio di tessuto di forma rettangolare e di vario genere usato come indumento. Etimologicamente, il. vocabolo pagne deriva dallo spagnolo pano che significa panno. Questo termine si trova utilizzato a partire dal XVII secolo per designare l’indumento annodato intorno alla vita in uso nell'Africa sub-sahariana. A seconda delle sue dimensioni, il rettangolo di stoffa -disponibile nella sua versione industriale in una straordinaria varietà di disegni e di colori - può essere utilizzato come gonna, toga, sciarpa, velo, turbante, fascia porte~enfant, e lo si ritrova anche usato come coperta e sudario.

Le origini dei pagnes

II pagne oggi più diffuso è di cotone realizzato industrialmente, wax-print o african print, che esibisce, pur nell’esuberanza delle sue cromie e dei suoi motivi, uno stile unitario e del tutto specifico, maturato nel segno di una rispondenza alle inclinazioni estetiche della committenza africana. All'africanprint, da tempo sedimentato nel continente, viene dato un grande valore e le donne lo con s i de ran o un'espressione “autentica" dell'identità femminile urbana africana, nonostante molti dei pagnes in circolazione nei mercati dell'Africa occidentale e centrale siano di provenienza europea e asiatica.

Autenticità per appropriazione

Un'autenticità per appropriazione dell'african print ci pone di fronte ad un processo di costruzione dell'au­tenticità “per appropriazione” e a una capacità d'invenzione culturale che sfrutta in modo esemplare i meccanismi dell'ibridazione e del collage. Le sue origini risalgono alle prime importazioni di cotonarte “indiane” dall’Asia e dall’Europa che già nel XVII secolo, epoca del pieno sviluppo del commercio di tratta, assumono un rilevante valore commerciale. Introdotti con il nome di java da soldati dell'attuale Ghana reclutati, per con­to - dell'Asantehene - re divino degli Ashanti –dall’esercito olandese nel quadro di operazioni mili­tari nell’isola di Giava tra il 1855 e il 1872, i pagnes- batik furono rapidamente adottati nelle regioni che si affacciano sul golfo di Guinea.