I messaggi dei Pagnes di successo

"Mio marito è capace" nella versione francofona, e “capable husband” in quella anglofona, è il nóme di uno dei pagnes di maggior successo. Un marito “capace” è quello in grado di comprare alla moglie almeno un wax olandese l'anno. Quando il motivo di un tessuto è molto apprezzato, come in questo caso, il suo prezzo sale e quindi il pagne conferisce una particolare aura di prestigio alla proprietaria, fiera di poter dichiarare pubblicamente che il coniuge, come marito o come amante, si mostra all’altezza delle sue aspettative e si dimostra in grado di mantenerla nella maniera più generosa anche, in quanto ad altre più private prestazioni, di soddisfarla pienamente. In questo caso il segno non verbale permette alla donna di violare un tabu sociale entrando nella sfera dell'intimità coniugale, coperta dalla regola del silenzio, ma assicura a tempo il pubblico riconoscimento della sua rispettabilità sociale, strettamente legata alla riuscita del suo ménage e alla vantaggiosa posizione economica del marito.

Pagne e sfera femminile

Le donne sono consapevoli dei non trascurabili spazi di manovra offerti dal linguaggio dei pagnes e dimostrano una vera e propria infatuazione per l'african print, al punto che mai, come oggi, in Africa il rapporto donne-tessuti si presenta investito di una forte carica emozionale. In Costa d'Avorio e in Burkina Faso la stampa locale registra questo fenomeno, abbondando in richiami non sempre benevoli allo spasmodico "bisogno" di pagnes che connota il pianeta femminile e ne condiziona gli umori. Esiste un legame intenso fra pagne e sfera femminile, fra pagne e identità femminile, e non soltanto perché le donne sono le più forti consumatrici di questo prodotto, ma perché il possesso di pagnes coinvolge livelli profondi della personalità della donna. In effetti, il pagne, onnipresente nell'esistenza femminile, è associato a tutte le principali cerimonie inerenti al ciclo della vita individuale ed è per questa sua rilevanza che, fin dalla più tenera infanzia le bambine, imitando le madri, imparano a padroneggiare le diverse sfumature della significativa maniera di avvolgerselo intorno al corpo. In molte etnie akan, alla sua morte vengono sepolte con alcuni dei loro pagnes e il resto della collezione è ereditato dale figlie.

Uno spazio femminile per eccellenza

Il mondo dei pagnes si presenta quindi come spazio femminile per eccellenza, il che, pur non implicando un’appartenenza esclusiva - anche gli uomini indossano wax per camicie, gilè, pantaloni - porta a una sorta d'equiparazione tra la forza di presenza delle donne nel loro ambiente e la loro capacità di negoziazione con i compagni per ottenere le somme necessarie onde procurarsi sempre nuove pezze wax o fancy.

"Groto": se non sei ricco non mi salutare

La trasformazione del denaro in feticcio, aspetto che oggi pervade ogni paese e classe sociale, si esprime in maniera rivelatrice nel nome di un tessuto molto popolare negli anni Ottanta: “groto”. La frase abbinata al pagne è in questo caso esplicita e categorica: “se non sei un groto non mi tendere la mano”. La tipologia richiamata si riferisce a un fenomeno non rado nella vita urbana ivoriana, la relazione fra una giovane studentessa e un uomo facoltoso molto piu’anziano, detto “groto” nel linguaggio della cultura popolare. In accordo con l’indirizzo poligamico di queste società, più un groto è importante, più alto è il nume­ro delle sue amanti. Ma la diffusione di un pagne dall'eloquente nome di “génito” (gioco di parole sul francese géniteax, genitali) c'informa dell'attuale presenza anche del caso inverso, inedito in queste culture, del giovane studente universitario senza risorse finanziarie che si fa mantenere dalla donna ricca e attempata. Su “nana benz”, il nome collettivo dato alle imprenditrici del mercato di Lomé, è stato coniato il nomignolo di "mama benz', con cui si definiscono le donne di una certa età e agiate che hanno un amante giovane, voce che comincia a essere registrata dai dizionari. La donna africana è combattiva, scrive Tanella Boni, per convincersene basta vedere il modo in cui si guadagna la vita e quella della sua famiglia, e in "La femme, le corps et l'esprit" (1998) analizza il modo in cui questo sistema di “lotta per la soprawivenza’ si mette in atto, come teorizza, attraverso la sovversione dei miti più antichi: nell'imponente nana benz che tiene le fila dell'economia di certi paesi africani si può quindi celare una Mamy Watta, fattasi corpo reale. II cambiamento, sostiene Boni, è awenuto quando la donna ha preso coscienza del fatto che, grazie alla sua femminilità, può trarre profitto dall’economia di mercato della quale rimane inevitabilmente sia una pedina, sia un oggetto di scambio, ma di cui può arrivare a conoscere i rapporti di forza, volgendoli a proprio vantaggio. Oggi, in più contesti, la ricchezza ha introdotto nuovi canoni di rispettabilità. In questa prospettiva il denaro non soltanto va alterando quadri di consolidate subalternità e tutele, ma tende esso stesso a sostituirsi all'autorità, arrivando a confiscare a suo profitto, l'autorità già attribuita ai legami familiari. Un tale transfert fa sì che, in particolare per quanto riguarda gli abitanti delle città, la nuova influenza del denaro interferisca con le gerarchie legate ai valori della parentela, con valori che fino ad un recente passato, non erano messi in discussione.

Fra gli uomini e le donne c'è il denaro

Un po' ovunque in città si registra una perdita di vigore e d'importanza consuetudinarie, per quanto l'individualismo estremo dell'Occidente sia sostanzialmente estraneo a queste culture. Nuovi bisogni e nuovi desideri che ruotano intorno al denaro attraversano le società africane e gli individui non possono non esserne condizionati anche quando stentano ad aderire a modelli di sviluppo che li costringono a ridefinire i fondamenti della propria vita di relazione, operazione che può essere dolorosa. Questo fenomeno tocca in modo rilevante il campo delle relazioni fra uomini e donne nell'attuale clima urbano di precarietà economica e d’instabilità sentimentale, il linguaggio dei tessuti, con le sue continue allusioni al potere di seduzione della ricchezza, è un esempio illuminante di come il denaro oggi costituisca la nota dominante nella relazione fra i sessi. “Fra gli uomini e le donne c’è il denaro" riassume lapidariamente una frase raccolta nel corso di un'inchiesta da Seydou Touré. La spesa particolare in pagnes, è per l'uomo il modo consueto di conquistare, come è il modo di mettere alla prova le reali intenzioni del partner. Per questo il dono è oggi un passaggio obbligato nelle relazioni amorose, senza che questo significhi che il rapporto sia neccessariamente venale.