L'importanza dei messaggi non verbali

Fra le tante forme specifiche di rappresentazione culturale derivate da storie di contatto che riaffermano un "proprio" modo di stare al mondo e di produrre senso in un presente di omologazione e di nonsenso, penso si possa includere la maniera “africana” in cui si svolge oggi nei mercati di Abidjan - in particolare a Treichville e i Commerce - e di Ouagadougou - al Grand Marché - la commercializzazione dei tessuti prevalentemente importati e quindi non di origine atricana. Consapevolmente o meno, le donne della Costa d'Avorio e del Burkina in rapporto al fenomeno dell'abbigliamento, nonostante l' “abuso di contaminazione” che si registra nei modelli di riferimento, fanno rivivere sotto altra forma, nella dislocalizzazione dei conflitti, modi elaborati nel passato dalle loro culture.

Rifiuto della tutela maschile

I rapporti fra i sessi, già conflittuali nella famiglia poliginica a causa dell'indiscussa subordinazione dei ruoli femminili a quelli maschili - complicata dagli attriti fra comogli - si presentano oggi ancora più problematici e degradati. Sono, infatti, attualmente condizionati dalle instabilità emergenti, con gradualità diverse, ma quasi ovunque, nelle identità sociali e nei ruoli sessuali. La donna africana urbanizzata, sfavorita sul mercato del lavoro, condizionata da un non eludibile bisogno d'appoggio economico - all'esibizione del pagne "caro non mi voltare la schiena" si accompagna in genere una richiesta di denaro - ma ormai orientata verso traguardi d'emancipazione e d'autonomia, persegue una maggiore affermazione di presenza sociale e rifiuta l'impostazione tradizionale che la vincolava in permanenza a una tutela maschile.

“American dollars: finiti i soldi, l'amore se ne va”

Di qui il fenomeno di crescente conflittualità tra maschi e femmine: se è innegabile, infatti, che i nuovi spazi d'affermazione femminile spesso si risolvano, per la donna, in nuove modalità di dipendenza, è altrettanto vero che a queste nuove modalità non s'accompagnano i vecchi significati di soggezione. L'estensione del fenomeno delle cosiddette femmes libres nelle città dell'Africa francofona - donne considerate “arrivate”, generalmente scolarizzate, con relazioni più o meno stabili, che si fanno mantenere dal pariner ma che, ciononostante, rivendicano un mareine d'autonomia muovendosi al di fuori del controllo permanente imposto dalla tradizione e mantenendo la gestione della propria sessualità - ne è un esempio significativo. In città le donne, trascurando le pressioni tradizionali verso una sessualità rigidamente socializzata, tendono a gestire la propria vita sentimentale in maniera individualmente finalizzata e antagonistica nei confronti dei maschi al punto che alcuni autori, fra cui Claudine Vidal nel suo Sociologie des passions, ritengono che attualmente la "violenza cronica dei rapporti fra maschi e femmine costituisca un tratto forte della quotidianità" in particolare fra la piccola borghesia urbana africana dove i conflitti fra congiunti, quelli fra co-mogli nei ménages poligamici ufficiali, e soprattutto quelli nell'ambito delle frequentissime situazioni di poligamia informale in cui il marito mantiene una o più amanti, denominate scherzosamente all'africana "deuxièmes bureaux" - sono molto aumentati. E' specialmente nel contesto urbano che quasi sempre si litiga per ragioni di soldi. Sull'argomento denaro fra marito e moglie regna la diffidenza; le lamentele femminili sollevano insistentemente la questione della scarsità finanziaria nel sospetto che i soldi siano spesi "altrove".

Il pagne supporto delle tensioni sociali

Come si è visto, ai fini della costruzione dell'immagine sociale di una donna, infatti, la capacità del suo uomo di assicurarle il denaro per acquistare frequentemente pagnes per concorrere con le rivali si mostra sicuramente rilevante. La sociologa Sanata Sanogo che ha esaminato il linguaggio dei tessuti stampati a Ouagadougou e Bobo-Dioulasso scrive: "11 pagne serve da supporto alle tensioni sociali e procura una sorta di catarsi nei rapporti individuali". La stessa autrice analizza i nomi dei pagnes e rileva come questi siano spesso portatori di messaggi che attaccano a fondo gli uomini: “Ciò che le donne non possono dire direttamente al loro sarà il pagne a dirlo. Non sempre, infatti, la donna ha diritto alla parola”.

Importanza della parole e messaggi non verbali

La società africana attribuisce un grande potere alla parola: presso le etnie akan saper parlare s'identifica tuttora, in qualche misura, con il saper vivere. E il saper tacere ne è un corollario sostanziale. Il perdurare della configurazione dei diritti alla parola e del relativo obbligo all'osservanza dei tempi e dei luoghi della parola, negata in più contesti alle donne e ai giovani, è indicativo di un perdurare delle gerarchie del dell'età. Le frustrazioni che ne derivano, implicite in ogni rapporto di dominazione, si presentano oggi particolarmente acute e alimentano uno scontento tangibile. Dal momento che su determinati versanti, sentimenti e pensieri non possono essere liberati a parole, i segni della comunicazione non verbale assurgono a mezzi d'espressione influenti: fra tutti, emerge per inventiva e colore il linguaggio dei tessuti. I messaggi veicolati da questa forma di comunicazione ci forniscono una chiave d'accesso a quel campo di interferenza tra vissuto e immaginario dove più è possibile cogliere l'arte del vive convivere creativamente con i problemi quotidiani, delle donne africane d'oggi.