Finalmente a Bozoum

La missione di Bozoum

Nel pomeriggio lascio Baoro con padre Marcello, e intraprendiamo il viaggio alla volta di Bozoum.
Quando il sole comincia a tramontare all'orizzonte, il paesaggio attorno a noi improvvisamente cambia. Dalla boscaglia, pianeggiante come un tavolo, cominciano ora ad emergere piccole collinette. “Siamo a casa”, esulta p. Marcello e il suo volto si illumina di gioia. Attraversiamo la cittadina quando già fa buio. Non vedo molto, solo piccoli fuochi davanti alle casette, lampade a petrolio sulle bancarelle e gli occhi lucenti dei nativi. Oltre la città svoltiamo a sinistra e attraverso un boschetto saliamo una collinetta. Due lampade accese ai lati del portone stanno ad indicare l'ingresso nell'area della missione.

Prime impressioni

Di primo mattino vengo a sapere che oggi, in via straordinaria, il medico locale è all'ospedale e mi attende nel pomeriggio. Prima dell'incontro mi rimane ancora abbastanza tempo per guardarmi intorno nel nuovo ambiente. Bozoum è il capoluogo della prefettura di Ouham-Pendé. E' situata al limite nord occidentale della Repubblica Centrafricana. Ha circa 17.000 abitanti e si estende in una vallata delimitata da due vette che fanno parte della vicina catena montuosa Karé. La cittadina di Bozoum è formata da casette a un solo piano, sparse nella vallata sulle due sponde di un fiumicello che si riversa in una zona paludosa ricoperta da alti giunchi, per cui non mancano mai le zanzare né la malaria. La gente produce i mattoni di argilla di cui sono fatte prevalentemente le casupole. Le uniche costruzioni permanenti in città sono il comune, l'ospedale, la sede della polizia, la missione e poche altre case di ricchi commercianti o impiegati. Tutte le casette si perdono nel verde degli alberi di mango e di papaia che gli abitanti piantano presso le loro abitazioni.

Luce e acqua

Il centro di Bozoum è attraversato dalla via principale fiancheggiata da negozietti quasi sempre di commercianti arabi. Ed è anche l'unica in città ad essere illuminata da lampioni stradali. E sotto ciascuno di questi, in gennaio, gruppetti di adolescenti si servono della fioca luce per studiare e leggere. La cittadina ha in dotazione una semplice rete di condutture idriche. Nonostante la tassa annua per il prelievo di acqua sia molto bassa, gli abitanti la usano assai raramente. A parte l'ospedale e le abitazioni dei commercianti arabi più ricchi, la maggior parte della gente non capisce perché dovrebbe pagare l'acqua e continua ad attingerla dal fiume, sebbene sia tutt'altro che pulita, oppure da alcuni pozzi profondi, scavati a mano, che sono ancora in funzione.

Il mercato

Cuore di Bozoum è il mercato, dove fin dal mattino presto arriva ogni giorno una grande moltitudine di gente. Qui, sui tavoli in cemento oppure direttamente in terra, si vende di tutto: banane, manioca, granturco, carne, spezie, formiche tostate, pipistrelli, serpenti bruchi affumicati “di importazione” dalle foreste del sud del paese. Dai commercianti arabi i nativi comperano principalmente vestiti, stoffe, calzature, stuoie, sigarette, birra e Coca Cola. Se gli abitanti del luogo desiderano acquistare qualcos'altro, solitamente devono recarsi nella capitale. La Repubblica Centrafricana non ha un'industria propria e tutto si importa dall'estero. I prodotti importati sono costosi e quindi difficilmente accessibili.